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Musica

Chi sono gli Zombie di Dolores O’Riordan, leader dei Cranberries4 minuti di lettura

Dolores O’Riordan, leader della band irlandese The Cranberries, si trovava nella capitale inglese per registrare una cover di Zombie con i Bad Wolves, gruppo metal di Los Angeles. Venne ritrovata senza vita nella stanza dell’hotel Hilton di Park Lane di Londra il 15 gennaio 2018 e con lei se ne va una delle voci più belle degli anni ‘90.

Ricordiamo il suo talento, ripercorrendo gli eventi che portarono alla genesi proprio del brano più famoso e amato del gruppo, che porta la firma della cantante. Tratto da No Need To Argue, Zombie uscì come singolo nel settembre del 1994, un mese prima della pubblicazione del secondo album dei Cranberries. Quest’ultimo vendette 12 milioni di copie e regalò alla formazione di Limerick una popolarità universale. Tuttavia, per apprezzare appieno il valore e il significato della canzone che trainò il disco, occorre rileggere una dolorosa pagina di storia.

Zombie di Dolores O’Riordan nasce da un fatto di cronaca

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The Cranberries

All’epoca della composizione del pezzo, l’Irlanda del Nord era nel pieno dei “Troubles”. A partire dalla fine degli anni ‘60 e per circa un trentennio, il conflitto tra Unionisti e Nazionalisti sfociò in un’ondata di violenza che provocò più di 3.000 morti e il ferimento di oltre 30.000 persone.

Il 20 marzo del 1993 a Warrington in Inghilterra, l’esplosione di due bombe posizionate nei bidoni della spazzatura, in un’affollata via dello shopping, causò 54 feriti e la morte di due bambini, Johnathan Ball e Tim Parry. Nel periodo dell’attentato ad opera dell’IRA, i Cranberries erano in tour proprio nel Regno Unito per la promozione del loro album di debutto Everybody Else Is Doing It, So Why Can’t We? e rimasero profondamente scossi dal tragico evento. Dolores 0’Riordan compose il brano in memoria delle due vittime innocenti, denunciando a gran voce, al grido rabbioso di “What’s in your head?”, la drammatica situazione che dilaniava l’Irlanda del Nord in quegli anni.

Il testo di Zombie

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Dolores O’Riordan nel video di Zombie

Sull’onda emotiva dell’attacco terroristico, Dolores 0’Riordan scrisse le liriche di getto, nel suo appartamento di Limerick. In primis troviamo lo strazio di una madre a cui viene strappato un figlio, reo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma non manca una netta presa di distanza dal fenomeno nei versi “But you see, it’s not me, It’s not my family” a sottolineare come il sangue versato dall’Irish Republican Army in nome dell’Irlanda, non rappresenti la popolazione civile.

Infine, “It’s the same old theme since nineteen-sixteen” è un riferimento storico all’insurrezione di diverse organizzazioni, accomunate dallo spirito nazionalista e anti-britannico, che avvenne in Irlanda durante la settimana di Pasqua del 1916. La rivolta, che portò all’occupazione di punti strategici di Dublino e alla proclamazione della Repubblica irlandese indipendente, venne sedata in sei giorni.

“I draw from a lot of different life experiences: births, deaths, war, pain, depression, anger, sadness. I’m also obsessed with mortality. I have bipolar disorder so I struggle with mood swings. I go from one extreme to the next. But I think that was irrelevant when writing Zombie because the event was so massive at the time, it was all over the papers. I just remember being young and spirited, without any hang-ups, I had no chip on my shoulder and would just write what I thought”.

Dolores O’Riordan, la calda voce dell’Irlanda

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Dolores O’Riordan e Luciano Pavarotti

La voce calda e nitida della cantante era particolarmente duttile e versatile. Passava con naturalezza da dolci melodie pop al folk celtico, fino ai ritmi serrati del rock. Ma al Pavarotti & Friends, duettando con il maestro, commosse il pubblico con un’interpretazione angelica dell’Ave Maria.

Invece, la performance vocale di Dolores in Zombie è toccante e rabbiosa, proprio come il sound delle chitarre e della batteria, che amplificano la potenza espressiva del brano. Il video originale della canzone, diretto da Samuel Bayer, fu bannato sia dalla BBC che dall’emittente radiotelevisiva di stato irlandese. Ad oggi ha superato la cifra record di oltre un miliardo di visualizzazioni su Youtube, a testimonianza di quanto questo inno contro la disumanità sia rimasto nella memoria di moltissime persone.

Chi è convinto che la guerra sia l’unica soluzione è un morto che cammina, senza saperlo.

Copywriter e redattrice freelance, appassionata di libri e scrittura, spero un giorno di poter produrre narrativa per ragazzi. Il mio motto è "Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo".