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Arte

Zerocalcare, il fumettista e artista compie 38 anni3 minuti di lettura

Nasceva oggi, nel 1983, Zerocalcare, fumettista e artista molto amato, ultimamente sulla bocca di tutti grazie – anche – alla sua serie “Strappare lungo i bordi“.

Il suo nome di battesimo è Michele, il cognome è Rech, da qui si intuisce subito che è il frutto di una contaminazione di due culture diverse, difatti il padre è italiano, romano per la precisione, e la mamma francese mentre lui è nato a Cortona in provincia di Arezzo. La sua arte si manifesta attraverso i fumetti ed è con questi che si impone al pubblico con il nome d’arte Zerocalcare, quasi maestro incontrastato.

Dai primi fumetti a “La profezia dell’armadillo”

Zerocalcare cresce un po’ in Francia e un po’a Roma in zona Rebibbia. Frequenta il Lycèe Chateaubriand e, ancora studente, disegna i primi fumetti su tematiche strettamente attuali come, ad esempio, il G8 di Genova con gli eventi drammatici che lo hanno caratterizzato e per i quali è passato alla storia.

Tanta vena artistica non può passare inosservata, ed è così che per lui inizia un percorso destinato ad arricchirsi sempre più. Dapprima collaborazioni per le copertine di cd o per illustrazioni che destina a magazine e giornali. Importante per lui è l’amicizia con un altro fumettista, Makkox, al secolo Marco D’Ambrosio. Grazie a lui riesce a pubblicare l’albo intitolato “La profezia dell’armadillo” che riscuote un grande successo al punto tale da essere stampata più volte.

In occasione della presentazione una volta ha detto:

«è un oggetto bello proprio, è spesso, stampato bene, e se lo metti in libreria accanto a quello di Bastien Vivès, per esempio, vedendo la costina sembrano altrettanto veri. C’è pure il codice a barre, oh. Poi sono 500 copie, che è una tiratura stralimitata che prima o poi finisce, non è che me lo porto appresso per 15 anni (spero)».

Zerocalcare

Inoltre, l’armadillo è una figura ricorrente nelle sue rappresentazioni e, secondo alcuni, altro non è che una proiezione dello stesso Zerocalcare.

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Lo stile unico di Zerocalcare

Oltre a un romanesco spinto e a un tratto di matita deciso, ciò che contraddistingue le sue opere è anche il genere, per lo più satirico. Satira tutta rivolta alla politica che inizia con l’essere pungente fino poi a diventare molto più lieve e delicata. E’ dominante l’attenzione per gli ultimi e il disagio sociale viene denunciato con forza partendo proprio dalla situazione carceraria di Rebibbia che ha al suo interno tanta umanità dimenticata, marchiata, maltrattata.

Vale la pena di ricordare “Kobane Calling”,uscito sull’Internazionale, in cui Zerocalcare affronta un altro tema a lui caro e ancora tristemente attuale, il conflitto tra curdi e Stato islamico che dilania proprio la suddetta città dove egli si è recato vestendo i panni del reporter. Lo scopo di tale viaggio è supportare i curdi nella loro battaglia e mettere a nudo le contraddizioni che guidano le guerre a livello internazionale.

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Curiosità

Ma da dove deriva il nome Zerocalcare? Viene facile domandarselo vista l’originalità perciò, navigando in rete alla ricerca del reale motivo, si apprende che, nel tentativo di cercare uno pseudonimo per un forum online, si trova a guardare in televisione la pubblicità di un prodotto anticalcare e da qui si parte.

Laureata in Lettere Moderne (I livello), si è avvicinata al mondo della comunicazione frequentando un corso di formazione avanzata in Digital editor, incentrato principalmente sulla creazione di contenuti scritti o multimediali. Ascolta musica e legge di tutto