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Cinema

Un magnifico cinquantatreenne di nome Will Smith3 minuti di lettura

Che Will Smith sia uno degli attori americani più talentuosi, lo dimostra la quantità di premi ricevuti in questi anni. Le sue straordinarie doti recitative lo hanno reso popolare al pubblico statunitense e poi al pubblico internazionale grazie ai suoi film di maggior successo.

Bad Boys, Independence Day, Man in Black e La ricerca della felicità sono solo alcune delle produzioni in cui ha saputo dare grande prova di sé e della sua crescita professionale, avvenuta nel corso del tempo e iniziata dal piccolo schermo con la sit-com statunitense Willy, il principe di Bel-Air che gli ha portato enorme fortuna in termini di fama.

Piccoli Will crescono

Willy, il principe di Bel-Air è stata una sit-com americana pensata per il pubblico televisivo e andata in onda nei primi anni Novanta.

Qui Will si fa notare non solo per le sue capacità attoriali e per una certa comicità intrinseca, che ben si addice al personaggio da lui interpretato, ma anche perché si contraddistingue per la sua poliedricità: oltre alle doti recitative infatti, qui sfoggia anche quelle canore esibendosi in musiche rap, pop e hip hop.

È Will Smith stesso a cantare la canzone della sigla d’apertura.

Willy e Chris Gardner, personaggi e trame

Willy è un ragazzo bizzarro, cresciuto in un quartiere malfamato di Filadelfia, così la madre, molto preoccupata per il suo futuro e soprattutto per la violenza e il degrado che lì imperversavano, lo affida alla zia che, invece, viveva con la sua famiglia in un quartiere bene di Los Angeles, facendolo passare dall’inferno al paradiso.

Qui porta scompiglio e non mancano gli attriti che sconfinano, però, in situazioni divertenti grazie alla simpatia dello “svitato di Bel-Air” che conquista gli zii e i cugini che gli si affezionano.

Accanto alla fortunata serie, di considerevole spessore è un film interamente rivolto al cinema, per metà americano e per metà italiano che lo ha visto protagonista e che gli è valso il premio Oscar come Migliore attore protagonista: ovvero La ricerca della felicità, con la regìa firmata dallo sceneggiatore nostrano Gabriele Muccino.

Nel cuore di La ricerca della felicità

Innanzitutto, c’è da dire che il titolo del film si rifà alla dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti in cui, tra i diritti fondamentali dell’uomo, vi è anche la ricerca della felicità.

A essere raccontata è la storia di Chris Gardner, imprenditore milionario che, per uno strano scherzo del destino, si trova a vivere in povertà, costretto a questa condizione da un lavoro non particolarmente redditizio e dalle spese da affrontare fino ad arrivare a  perdere la casa, della quale non riusciva più a pagare l’affitto, l’automobile, a causa di multe inevase, e la moglie che lo lascia ritenendolo inaffidabile.

Consapevole dell’impossibilità di continuare così, cerca un altro lavoro spinto anche dai suoi doveri verso il figlio il quale, nonostante tutto, non gli ha fatto mai mancare il sostegno.

Alla fine, dopo tanta fatica, avviene il riscatto e riesce così a realizzare il suo sogno lavorativo oltre che personale potendo permettersi tutto ciò a cui, per lungo periodo, aveva dovuto rinunciare.

Laureata in Lettere Moderne (I livello), si è avvicinata al mondo della comunicazione frequentando un corso di formazione avanzata in Digital editor, incentrato principalmente sulla creazione di contenuti scritti o multimediali. Ascolta musica e legge di tutto