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Cinema

Vincent Cassel compie 56 anni. La carriera tra blockbuster e cinema d’autore2 minuti di lettura

In occasione del suo compleanno ripercorriamo i momenti salienti della carriera di Vincent Cassel. Nato a Parigi, è cresciuto nel quartiere di Montmartre. Prima di intraprendere la carriera di attore è stato assistente alla fotografia per la rivista co-fondata dalla madre. Vincent studia canto e danza, e diciassettenne si iscrive a una scuola circense. Tutte queste attività da lui intraprese non sono che il sintomo della grande poliedricità che lo caratterizza.

La Haine e L’appartement

La consacrazione al grande pubblico avviene con due film per lui fondamentali. La Haine (1995) scritto e diretto da Mathieu Kassovitz. La pellicola, girata in bianco e nero, prende spunto dalla reale uccisione di un ragazzo delle banlieue di Parigi da parte della polizia.

Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: “Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene.” Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.

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Le Haine (1995)

L’Appartement (1996) Max, un giovane in procinto di sposarsi con Muriel, sta preparando un viaggio di affari in Giappone ascolta per caso una telefonata in un bar di una misteriosa ragazza. Certo che si tratti di Lisa, una sua ex, decide di seguirla fino a casa sua. In Max si risveglia il ricordo di una storia breve ma intensissima troncata non per sua volontà.

Questa pellicola risulta importante per Cassel perché è qui che incontra per la prima volta quella che sarà la sua prima moglie: Monica Bellucci. La relazione dura 14 anni, nel 2002 compariranno nuovamente insieme sul grande schermo con Irreversibel di Gaspar Noé.

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Vincent Cassel e Monica Bellucci

Oltre ai film di nicchia l’attore francese si cimenta anche in film più mainstream come la saga Ocean’s, oltre che il Cigno Nero e La Bella e la Bestia, dando prova della sua versatilità, che insieme al carisma ne fanno l’attore che conosciamo.

Laureata in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l’accademia di Belle Arti di Brera, la scrittura rappresenta per me un modo attraverso cui connettere realtà apparentemente distanti. Mi considero una boutade, una battuta di spirito, osservazione arguta, in cui la spontaneità e l’immediatezza si uniscono in una punta di paradosso.