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Arte

Verona dal 13 maggio ospita la mostra “Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”4 minuti di lettura

Dal 13 maggio 2022 Verona ospiterà nelle sale del Palazzo della Gran Guardia la grande mostra su Giovan Francesco Caroto (1480 circa -1555). È la prima mostra dedicata all’artista, con oltre 120 opere provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni italiane e straniere, che presenta l’evoluzione del grande pittore, seguendolo dagli esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista.

Attraverso una serie di interventi conservativi sostenuti per la mostra e un’estesa campagna di analisi diagnostiche, l’esposizione diventa anche l’occasione per dare un contributo alla salvaguardia della sua opera e per approfondire la conoscenza dell’operatività tecnica del pittore.

Giovan Francesco Caroto e l’arte del Cinquecento veronese

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Giovan Francesco Caroto, Madonna con il Bambino e san Giovannino (Madonna cucitrice), 1501, olio su tavola; 48 x 39 cm, Modena, Galleria Estense

L’arte a Verona nella prima metà del XVI secolo, fiorita tra i due giganti Mantegna e Caliari, è un periodo ancora per molti aspetti da indagare. Non mancarono in quegli anni figure di grande qualità e di personalità inconfondibile, soprattutto nel campo della pittura e della miniatura, come Girolamo Dai Libri, Francesco Morone, Paolo Morando detto il Cavazzola, Francesco Torbido detto il Moro, Nicola Giolfino, e molti altri.

Anche nel campo dell’architettura si assiste a un rapido adeguamento linguistico sulle formule più moderne grazie a personalità come Gian Maria Falconetto e Michele Sanmicheli. Tra tutte queste figure di artisti, Giovan Francesco Caroto emerge come la più interessante e la più complessa. Il profilo a lui dedicato da Giorgio Vasari permette di seguire il suo percorso di formazione artistica.

Intelligente, curioso, spiritoso, vagabondo, fu a Mantova, alla corte dei Gonzaga, sotto l’egida di Mantegna; a Milano, al servizio di Antonio Maria Visconti; a Casale Monferrato, alla corte del marchese Guglielmo IX Paleologo. Conobbe e apprezzò la pittura fiamminga e nordica (tra Milano, Verona e Venezia), ma anche Raffaello e i suoi seguaci, tanto da rendere credibile l’ipotesi di un suo viaggio di studio a Roma.

Esercitò la pittura, la miniatura, il disegno naturalistico, la medaglistica, la statuaria. Si dedicò soprattutto alla pittura devozionale pubblica e privata (pale d’altare, Madonne con il bambino), ma raggiunse forse i suoi esiti più personali e felici nel ritratto e nella pittura di paesaggio.

Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese: il percorso della mostra

Giovan Francesco Caroto, Veritas Filia Temporis, 1531-1534 circa, olio su tela; 178,2 x 179,5 x 3,5 cm, Musei Civici di Verona –Museo di Castelvecchio, dono Ferruccio Arvedi, 2019

Il percorso espositivo è articolato in sezioni che evidenziano momenti particolari della carriera di Caroto e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica. Sei sezioni hanno un impianto espositivo tradizionale, mentre tre ospitano installazioni multimediali.

  • Giovan Francesco Caroto, tra Verona e Mantova, all’ombra di Mantegna
  • In viaggio tra Milano e Casale Monferrato
  • Giovan Francesco e l’arte del ritratto
  • Giovanni Caroto pittore
  • Verona, gli anni della maturità
  • I Caroto e la famiglia Della Torre
  • Da Caroto a Paolo Veronese: nuovi orizzonti della pittura veronese
  • Giovanni Caroto testimone di antichità
  • Tra arti e scienze naturali: la bottega dello speziale e la Wunderkammer del museo Calzolari

All’interno delle sezioni si sperimentano modalità innovative per la narrazione, in particolare tramite tre installazioni multimediali, progettate in collaborazione con l’impresa creativa Culturanuova, per favorire l’accessibilità e l’approfondimento dei temi proposti anche attraverso l’utilizzo di tecnologie che permettono una fruizione immersiva da parte del pubblico.

Disponibile un percorso di visita accessibile tramite App a cura di Civita Mostre e Musei. Un itinerario speciale, dedicato alle persone non vedenti, realizzato con il contributo di Fondazione CittàItalia, è stato sviluppato intorno a dodici opere appartenenti alle collezioni civiche con il possibile reimpiego futuro nel percorso museale di Castelvecchio.

Alla mostra si collega una rete di itinerari artistici nelle chiese cittadine per le quali Caroto ha operato. Un progetto realizzato in collaborazione con la Diocesi di Verona, l’Università di Verona, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e la fondazione Verona Minor Hierusalem.

Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese: info e biglietti

Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese, dal 13 maggio al 2 ottobre 2022

Palazzo della Gran Guardia, Piazza Bra 1, Verona

Orari:

  • Da martedì a domenica dalle 10.30 alle 19.30
  • La biglietteria chiude un’ora prima
  • Chiuso il lunedì

Biglietti:

  • intero 12€
  • ridotto 10€ (gruppi di minimo 15 persone, visitatori dai 15 ai 30 anni, studenti universitari con tesserino sino ai 30 anni, over 65 anni, militari, volontari servizio civile universale, iscritti Università dell’Educazione Permanente di Verona, con VeronaCard, convenzioni
  • ridotto scuole 1 € (scuole, minori tra 8 e 14 anni accompagnati da adulto
  • gratuito (minori di 7 anni, disabile e accompagnatore, tesserati ICOM, guide turistiche munite di tesserino, giornalisti con tesserino, 2 insegnanti per scolaresca, 1 accompagnatore per gruppo, soci associazione Amici dei Civici Musei di Verona, appositi soggetti autorizzati)

Laureata in Arti, Patrimoni e Mercati nel 2019, scrive di arte, cinema e lifestyle da diversi anni per diverse testate online, tra cui Milano Weekend, Artslife e Trend Online. Nel 2021 fonda Art Shapes per dare voce a chiunque voglia esplorare tutte le forme dell'arte