
Una famiglia vincente – King Richard e la lotta al riconoscimento5 minuti di lettura
Dopo la premiazione ai Golden Globes 2022 come miglior attore in un film drammatico si parla già di un possibile Oscar per il grande Will Smith. Si è aggiudicato il globo d’oro grazie alla sua performance in Una famiglia vincente – King Richard, dove interpreta il padre delle celebri tenniste Serena e Venus Williams.
Dalla regia di Reinaldo Marcus Green e prodotto dallo stesso Will Smith, Una famiglia vincente racconta la storia di un padre, Richard Williams, in cerca di un riscatto così lampante da poter sbattere in faccia a tutti gli scettici.

Richard insegna che la chiave di questo successo è la pianificazione. Guidato dal mantra “if you fail to plan, you plan to fail”, il padre e allenatore Williams ispira le sue due figlie a diventare le due più grandi tenniste di tutti i tempi.
In ben 78 pagine, infatti, aveva delineato ogni singolo step della loro insolita carriera prima ancora che nascessero. Lui sapeva già di avere tra le mani i prossimi due Michael Jordan del tennis.
Qual è il punto?
Una famiglia vincente è un po’ diverso dai soliti film sullo sport che tutti conosciamo. Ci si aspetterebbe di vedere Serena e Venus in primo piano, come lo è Rocky in ogni sua pellicola, ma non è così. Qui il solo protagonista è il padre Richard che trasmette alle figlie il suo stesso desiderio di rivincita. Quale?
Fin dal primo montaggio si intuisce la natura di Richard. É un uomo determinato, esuberante e a volte un po’ dispotico. É dotato di un grande humor che gli permette di perseguire i suoi obiettivi, ma che allo stesso tempo, trasmette tristezza. Lo vediamo sgomitare in un establishment del tennis tutto in bianco che esclude i neri i e glielo ricorda senza problemi.

Incontriamo la famiglia Williams a Compton nella contea di Los Angeles, California e questo è cruciale. A pochissimi chilometri dalla City of Angels, Compton è un sobborgo americano dall’elevato tasso di criminalità. Richard lo sa bene. Ha lottato fin da bambino. Più volte racconta alle figlie come la vita è stata dura con lui. Ha dovuto subire diverse umiliazioni per il colore della sua pelle. La cosiddetta gente per bene deve lottare come ha fatto lui per tenersi lontano dalla strada.
“Il mondo non ha mai avuto rispetto per Richard William, ma rispetterà voi”, questo è il suo grido.

Forse però, nascere e vivere in una città come quella innesca nei più audaci il desiderio di emergere, di portare il proprio ed unico contributo al mondo. Ricordiamo che proprio Compton ha forgiato diversi campioni, molti di loro all’NBA.
La strabiliante performance di Will Smith riesce a trasmettere allo spettatore un forte senso di ingiustizia che entro la fine della storia deve per forza essere rivendicato.
Troppa carne al fuoco?
Tutto in questo film si concentra sulla tematica del riconoscimento, della rivincita. Regia, sceneggiatura, dialoghi e attori lo ricordano continuamente. Eppure, a volte qualcosa stona. Sembra ci sia troppa carne al fuoco quando si inseriscono alcune tematiche laterali che poi hanno poco tempo per essere approfondite.
Una di queste è gang criminale nel quartiere in cui vivono i Williams oppure l’arrivo degli assistenti sociali. Forse un po’ stucchevole.

Molto chiara la scelta di porre Richard al centro della storia. Anche la regia lo sottolinea dalle innumerevoli inquadrature su di lui. Perfino durante i match delle figlie, la telecamera si sposta sul padre per mostrare i suoi sentimenti e le sue reazioni. In quanto film sportivo però, sarebbe stato bello un ulteriore focus su Serena e Venus, giusto per sapere cosa ne pensavano loro di tutto questo piano.
Richard sembra il classico padre che riversa le sue frustrazioni sulle figlie. Tanto che alla fine del film, è normale constatare che tutto è andato secondo i suoi piani perchè le figlie erano tanto determinate quanto lui. Se avessero scelto di tirarsi indietro o se avessero avuti desideri diversi, tutto questo non poteva accadere. Quindi sicuramente il rischio è molto elevato.

Una famiglia vincente merita di essere guardato. Alcuni aspetti possono infastidire, ma quando si tratta di storie vere, ne vale sempre la pena. Oltre all’interpretazione di Will Smith, anche quelle di Aunjanue Ellis (nel film la moglie di Richard) e Jon Bernthal (Mark Macci) sono degne di nota.

