
“L’uccello di fuoco”, in memoria di Igor Stravinsky3 minuti di lettura
Oggi è l’anniversario della morte di Igor Stravinsky (17 giugno 1882 – 6 aprile 1971). Il compositore e direttore d’orchestra russo, ha rivoluzionato la concezione del genere musicale del balletto. Specialmente nelle sue tre opere più famose: L’uccello di fuoco (1910), Petruška (1911) e La sagra della Primavera (1913). Ed è proprio dell’Uccello di fuoco che parleremo oggi per celebrare il suo ricordo.

La trama dell’Uccello di fuoco
L’Uccello di fuoco è un balletto ispirato a una fiaba russa. È la storia della lotta tra Kašej, mago immortale e simbolo del male e le forze del bene, rappresentate dall’Uccello di fuoco.
All’inizio, il principe Ivan capita per caso nel meraviglioso giardino incantato del mago Kašej. Il mago pietrifica i poveri visitatori malcapitati e tiene prigioniere tredici principesse. Di notte, le principesse scappano dal palazzo del mago per danzare, e rientrano prima dell’alba. Ivan s’innamora della più bella fra le principesse, che lo informa del pericolo. Suona familiare? Questa parte della storia è stata riproposta in Barbie e le 12 principesse danzanti, che numerosi lettori certamente ricorderanno.
Esplorando il giardino, Ivan s’imbatte nell’Uccello di fuoco, tenuto anch’esso prigioniero. Lo libera in cambio di una sua magica piuma, con la quale riuscirà a contrastare la magia di Kašej. La storia si conclude con l’Uccello di fuoco che si libera degli scagnozzi del mago bloccandoli in una danza infernale. Nel frattempo, il principe Ivan distrugge il grande uovo contenente la magia e l’anima di Kašej e si riunisce con la sua amata.
Novità e valore musicale dell’opera

L’Uccello di fuoco di Igor Stravinsky ha dato un enorme contributo al genere del balletto musicale. Soprattutto per la scrittura ardita e la potenza della musica, per l’uso innovativo del tamburo e il dinamismo ritmico. La contrapposizione fra bene e male si traduce musicalmente nel contrasto fra scala diatonica per l’umano e scala cromatica per il divino e il magico.
La novità dell’opera è già presente nell’Introduzione, insolitamente oscura, quasi sacrale. Un’atmosfera che culmina nella Danza infernale in 6/8, il pezzo più iconico dell’opera, nonché il preferito dello stesso Stravinsky.
Nel Finale, l’atmosfera cupa dell’inizio si trasforma in energia pura. Trionfano il bene e dell’amore, rappresentati musicalmente dal ritmo veloce dei timpani e il meraviglioso staccato degli archi.
La rivisitazione di Fantasia 2000
L’Uccello di fuoco è stato consacrato presso il grande pubblico anche grazie alla sua rivisitazione in cortometraggio Disney, inserita in Fantasia 2000.

La trama è ben diversa dall’originale, con l’Uccello di fuoco che da magico aiutante diventa un concentrato di violenza e distruzione. Nella versione Disney, al Finale del balletto originale corrisponde la rinascita di Primavera e il suo spettacolare trionfo.

