
Tullio Pericoli in mostra a Palazzo Reale a Milano con “Frammenti”3 minuti di lettura
Milano accoglie le opere di un grande artista italiano, il marchigiano Tullio Pericoli, che conquista con i suoi delicati acquerelli gli Appartamenti del Principe a Palazzo Reale.
Dal 13 ottobre al 9 gennaio 2022 il numeroso corpus di opere (quasi 150 datate dal 1977 al 2021) racconterà un percorso artistico che nell’ultimo ventennio si è concentrato sul paesaggio, ma che non manca di ricordare i ritratti di personaggi della cultura, pubblicati in tutto il mondo e le sue incursioni nel teatro, con le messe in scena di opere per l’Opernhaus di Zurigo e il Teatro alla Scala di Milano.
“Dipingo paesaggi – scrive Tullio Pericoli – per apprendere la loro lingua e leggere le loro pagine. Una lettura che parte sempre dalla geologia. Li dipingo anche per ricordare che non ci si può e non ci si deve liberare della memoria, per seguire una storia che strato sotto strato si snoda per tempi infiniti. Ma questo forse non è del tutto vero. Non dipingo paesaggi per fare paesaggi. Li dipingo soprattutto per il piacere di dipingere, e di fare un quadro dopo l’altro.”
Frammenti: un omaggio alla lunga carriera di Tullio Pericoli

Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Skira Editore e Design Terrae, l’esposizione è curata dal critico d’arte Michele Bonuomo, in collaborazione con lo stesso Tullio Pericoli e realizzata nell’allestimento da Pierluigi Cerri.
Un allestimento che armonizza alla perfezione la preziosità delle sale di Palazzo Reale e la leggerezza cromatica delle opere di Tullio Pericoli, senza che l’opera prevalga sul contesto e viceversa. A coronare il percorso espositivo, realizzato in ordine tematico, gli splendidi ritratti, che hanno reso l’artista marchigiano famoso in tutto il mondo. Pochi tratti e un volto che si stacca dal fondo della tela come un’apparizione appena accennata, distinguibile da tratti somatici catturati con rara intensità.
Fisionomie fedeli e al tempo stesso trasfigurate; una sorta di assemblea delle figure più importanti della scena culturale internazionale, amici, colleghi, ispiratori. Primo Levi, Cesare Pavese, Franz Kafka e forse il ritratto più emblematico della sala: un Pier Paolo Pasolini che emerge appena abbozzato dal fondo lattiginoso della tela, lo sguardo penetrante tratteggiato con poche pennellate decise.

“Tullio Pericoli è rigoroso pittore di se stesso – scrive il curatore Michele Bonuomo – mai disponibile ad opportunismi e a compromessi di sorta. Nella sua lunga pratica di pittura si è immedesimato nel paesaggio naturale o in quello di un volto umano, suoi alter ego, muovendosi con disinvolta sprezzatura tra minuscolo e immenso nel tracciare e annotare “vedute” autobiografiche.”

