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Cinema

The Guilty: american remake. La recensione del nuovo film originale Netflix5 minuti di lettura

2018, Jake Gyllenhaal e la Nine Stories Productions acquistano i diritti del film “Il colpevole – The Guilty” (2018) per farne il remake statunitense, con lo stesso Gyllenhaal come protagonista e co-produttore.

Nel settembre 2020 il progetto viene presentato con Antoine Fuqua alla regia, su una sceneggiatura di Nic Pizzolatto.

Il film è stato presentato al “Toronto International Film Festival” l’11 settembre 2021 ed è disponibile su Netflix dal 1º ottobre. La piattaforma on demand ne ha acquistato i diritti per 30 milioni di dollari.

Lo sceneggiato non si scosta eccessivamente dalla versione originale, conserva la chiave narrativa singolare che permette allo spettatore di immaginare i dettagli più minimi della storia senza subire l’influenza delle immagini.

L’intera storia si svolge nelle stanze del pronto intervento (911). La serata è movimentata, Los Angeles è una città sconvolta da un grosso e indomabile incendio. Le chiamate al centralino sono molte e di diversa natura.

Joe Baylor, il protagonista, è un poliziotto che a primo impatto trasmette ansia e agitazione. Pare un maniaco del controllo, incapace di rassegnarsi. È un uomo problematico, poco socievole e poco cordiale con i colleghi.

Si intuisce che qualcosa non vada nella vita di Joe, ma non si sa effettivamente quale sia la causa di tanto risentimento, finché non si trova costretto dalle circostanze a “vuotare il sacco”.

Durante il turno di lavoro riceverà una chiamata che sconvolgerà il susseguirsi degli eventi.

The Guilty: la storia

Sono da poco passate le 19, il turno al centralino del pronto intervento è da poco cominciato. L’agente Baylor è seduto nella sua postazione quando il cellulare squilla insistentemente. Una donna, una giornalista, desidera da lui la verità.

L’uomo interrompe bruscamente la telefonata e niente lascia intuire la ragione di tanto mistero. La serata prosegue quando l’agente di polizia riceve la chiamata di Emily: una giovane donna che dice di essere stata rapita. L’uomo smuove mare e monti pur di mettere in salvo la donna e telefonata dopo telefonata riesce a ricostruire un’agghiacciante ed impensabile storia.

Nel frattempo l’agente cerca di non perdere le speranze e non crollare sotto il peso di una più importante responsabilità. Infatti, con il passare del tempo si scopre la ragione della sua rabbia repressa. I

*** SPOILER ALERT***

Il giorno seguente dovrà presentarsi a giudizio per l’omicidio di un innocente.

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scena del film

Emily è stata rapita dall’ex marito e dice al poliziotto che vuole rinchiuderla. L’agente Baylor riesce a chiamare a casa della donna e scoprire che nell’abitazione ci sono due bambini soli e spaventati. Abbey, 6 anni e Oliver, pochi mesi. L’uomo contatta il sergente del comando di polizia più vicino e fa mandare una pattuglia a controllare i bambini.

Nel mentre riesce a contattare il marito della donna, Henry, il quale farfuglia in modo confuso che non può liberarla. Quando gli agenti giungono a casa dai bambini scoprono un dettaglio agghiacciante. L’agente Baylor perde le staffe e decide di approfondire le sue ricerche sul marito.

Scopre così che Henry ha numerosi precedenti penali e basandosi sui pregiudizi sociali, Joe stabilisce come giudice e giustiziere che l’uomo è colpevole. Coinvolge colleghi e amici, nel tentativo di salvare un’innocente dalle grinfie di un marito padrone e violento.

Solo dopo molte telefonate scoprirà che la dolce Emily altro non è che una donna disturbata. La notizia sgretolerà il fragile mondo del poliziotto. La donna riuscirà a liberarsi dal marito, la quale la stava portando in un ospedale psichiatrico in cui era già stata in cura. In una straziante telefonata Joe convincerà Emily a non gettarsi dal ponte del cavalcavia dell’autostrada sulla quale si trova.

È in quel momento che l’agente Baylor confessa di aver ucciso un uomo, un ragazzo, solo perché poteva farlo. Per far desistere Emily dal suicidio, confessa il suo peccato. Ha ucciso perché desiderava punire la spavalderia del giovane. Dopo di ché la linea telefonica cade e Joe si ritrova solo nel suo ufficio. Un’agente gli riferirà che la donna è salva.

Baylor passa l’intera notte a cercare di ricostruire gli eventi che hanno portato Emily in quella terribile situazione, come se la sua vita dipendesse dall’esito positivo di quell’operazione.

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scena del film

Durante tutto il film il protagonista è il poliziotto, che si mostra fragile e incapace di agire con lucidità. Lascia che le emozioni prevarichino il suo lavoro. Agisce in maniera avventata rischiando di causare la morte di innocenti.

Infine, Baylor fa un ultimo eroico gesto: decide di contattare la giornalista e…Il peso della responsabilità del gesto commesso schiaccerà l’uomo inesorabilmente a terra. L’agente Joe Baylor è un uomo depresso che non dovrebbe assolutamente svolgere il lavoro che svolge.

In conclusione…

“The Guilty” è un thriller/poliziesco carico di suspense e colpi di scena. L’attenzione dello spettatore è costante, nonostante il film mostri unicamente una o due stanze del commissariato.

Questo è un lampante esempio di come si possa raccontare una storia avvincente senza mostrare effettivamente nulla. Non necessariamente servono effetti speciale pazzeschi per produrre una buona pellicola.

In questo caso le emozioni vengono trasmesse allo spettatore unicamente attraverso i suoni e le voci. Gyllenhaal si mostra come sempre all’altezza del ruolo, trasmettendo con il linguaggio del corpo l’ansia e la sofferenza che l’agente Baylor sta vivendo. Riesce ad esprimere senza l’uso delle parole, la dualità di questo personaggio.

Il poliziotto non dovrebbe trovarsi in quella circostanza, non ha la lucidità per gestire al meglio la situazione di emergenza in cui si trova. Una sceneggiatura complessa, in grado di tenerti attaccato allo schermo senza distrazioni.

Divisa tra Genova e Milano Andrea, autrice di romanzi e racconti da brivido, vive con i suoi due gatti. Passa il suo tempo libero a scrivere di musica, arte e cucina. Per Art-shapes intervista volti nuovi.