
Stiamo abusando delle superstar dell’arte?3 minuti di lettura
Cercando le nove mostre che ci hanno preparato i professionisti museali per questo 2021, abbiamo trovato un gran programma con artisti riconosciuti in tutto il mondo, come Picasso, Jeff Koons, Van Gogh, Banksy, Monet… Solo vedendo i loro nomi sui grandi manifesti pubblicitari di musei e istituzioni, il successo della mostra è assicurato, nonostante la parziale ignoranza di ciò che ci aspetta nel percorso artistico.
È vero che le mostre si fanno per creare un approccio con i cittadini e i turisti curiosi (nel caso che ci siano), eppure il contesto e la storia sono basati su diversi contenuti trattando di raccontare nuove narrazioni della carriera pittorica e la vita dell’artista. Ma, il fatto di vedere sempre i nomi degli stessi artisti più riconosciuti della storia dell’arte nei media e nelle mostre, fa chiedere se non stiamo abusando delle Superstars dell’arte.
Perché le istituzioni non rischiano di più e rendono più visibile gli artisti che sono cresciuti all’ombra dei più “grandi”? È di grande importanza conoscere l’atmosfera artistica che ha accolto i pittori e scultori eccezionali. Scoprire e osservare i loro contemporanei, per avere una visione più ampia dell’epoca in cui hanno sviluppato la loro carriera, permettendo allo spettatore di creare un’opinione critica soggettiva più completa.

Parlando di un tempo presente, non possiamo dimenticare gli artisti attuali, quei creatori che vivono nel nostro tempo e che conosciamo appena. Sappiamo che il mondo dell’arte è un oceano pieno di squali in cui si lotta per sopravvivere e dove molti nuovi artisti vogliono entrare. Per loro, è ancora più difficile ottenere l’attenzione del pubblico e generare un portafoglio di clienti, dovendo lottare per poter fare mostre e attirare l’attenzione di galleristi e collezionisti, lavoro che rendiamo ancora più difficile se diamo attenzione sempre agli stessi.

I musei e le collezioni giocano un ruolo molto importante nel mercato dell’arte, ciò che pubblicizzano di più nella vetrina, è ciò che genererà più interesse nel pubblico anche per acquisire e iniziare a collezionare arte. Per questo, devono diversificare e rischiare con artisti che sono stati dimenticati e con quelli che non sono ancora stati scoperti.
Economicamente parlando, per chi può, comprare un Monet o un Picasso significa avere un valore sicuro all’interno del proprio patrimonio, poiché il rischio di perdita è minore in futuro rispetto ad altri artisti meno conosciuti. Tuttavia, concentrando i nostri investimenti sugli artisti più rinomati, dobbiamo essere consapevoli di quanto poco stiamo contribuendo a un mercato dell’arte più ampio e democratizzato, dove i curiosi e gli amanti dell’arte vengono a contribuire alla crescita delle loro collezioni, o a iniziarne una. Ricordiamoci che “la varietà è il sale della vita”.

