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Cinema

Storm Boy: quando un pellicano ti salva la vita6 minuti di lettura

Il 24 giugno del 2021 è arrivato nelle sale cinematografiche Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare di Shawn Seet, film con Geoffrey Rush e Jai Courtney distribuito in Australia nel 2019 (Storm Boy). Un film d’avventura in cui la dimensione del sogno e del racconto, del contatto con la natura e con gli animali sono i veri protagonisti. Occorre che lo spettatore sospenda momentaneamente la sua incredulità, per assistere al racconto di una curiosa amicizia tra a un bambino e tre pellicani.

I pellicani in Australia

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Mike Kingley nell’ufficio prima della firma

Siamo in Australia. In apertura di film un uomo, Mike Kingley, (Geoffrey Rush) è diretto in un ufficio di una grande città, forse Melbourne, per fare delle firme importanti. Si tratta della concessione, per scopi estrattivi, di alcuni terreni sensibili sul piano della biodiversità

I terreni in questione si trovano nel Pilbara, una regione nord-occidentale dell’Australia molto vasta, arida ma ricca di minerali e storicamente rilevante, in quanto terra di provenienza delle popolazioni autoctone.

La compagnia che si occupa della concessione dei terreni è gestita dal cognato di Mike, Malcolm Downer. Era stata fondata dallo stesso Mike e gestita dalla figlia Sonia proprio per tutelare, nella conservazione della flora e della fauna, i territori più esposti dell’Australia. 

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Mike e la nipote Maddie sulla spiaggia

Downer è il tipico uomo d’affari freddo e distaccato emotivamente dalla figlia Maddie (Morgana Davies), la quale invece si oppone alla volontà paterna di sottoporre i terreni alle estrazioni aggressive che altererebbero il normale corso dei fiumi e la sopravvivenza degli animali locali.

Mike invece appare confuso e disorientato. In procinto di firmare, la riunione viene interrotta da una tempesta improvvisa che rompe i vetri dell’ufficio: è l’occasione per Mike di riportare alla mente il ricordo dell’infanzia vissuta in quei luoghi.

Nel passato di Mike

Un flashback conduce lo spettatore indietro nel tempo, nel passato di un piccolo Mike (Finn Little) che vive con il padre  Tom (Jai Courtney) in una baracca di legno costruita vicino al mare in una zona costiera dell’Australia meridionale, il Coorong. Tom e Mike si recano nel centro cittadino più vicino solamente per fare approvvigionamento di provviste e per vendere il pesce pescato da Tom.

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Mike e il padre a confronto

Il rapporto con il padre non è semplice. Tom ha deciso di allontanarsi dalla vita cittadina, portando il figlio con sé. Tale egoistica decisione però costringe il piccolo Mike ad una quotidianità solitaria, scandita dalla pesca con il padre e dallo studio e lettura cui lo stesso Tom lo sottopone.

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Mike e un pellicano sulla spiaggia

Tutto cambia quando Mike in modo fortuito si imbatte in un nido di pellicani, in cui vi sono tre cuccioli di cui uno ferito. La madre è stata uccisa da alcuni cacciatori. Mike decide a quel punto di portare i piccoli pellicani a casa con sé, di curarli e di nutrirli. 

Grazie all’aiuto dell’indigeno Fingerbone Bill (Trevor Jamieson), Mike riesce nell’impresa di convincere il padre a tenere in casa, come animali domestici, i tre pellicani. Tom acconsente, nonostante le riserve iniziali, purché il figlio si assuma la responsabilità di provvedere a loro.

I pellicani: tra la vita e la favola

L’aspetto favolistico del film con Goffrey Rush è forse quello più curioso e appassionante: Mike e i tre pellicani, crescendo insieme, diventano inseparabili. Le passeggiate di Mike e Tom in paese, seguiti dai tre pellicani, sotto lo sguardo incredulo dei passanti e dei negozianti sono buffe, stravaganti, ma tenere.

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Mike che abbraccia un pellicano

Mike vive sulla sua pelle la profondità del concetto di amore ma anche di perdita. Già in tenera età, la sua amicizia con i pellicani, lo costringe a fare delle scelte importanti. Il padre infatti lo avvisa che prima o poi i pellicani dovranno prendere la loro strada senza di lui. 

Nel rapporto tra i pellicani e Mike, Tom finisce per rivedere quello tra se stesso e il figlio. Sa che non può trattenere Mike con sé sull’isola per sempre. Dovrà infatti offrirgli la possibilità di vivere e studiare come merita.

Storm boy tra morale e fantasia

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Uno dei tre pellicani sulla spiaggia

Sebbene presenti una modalità di racconto già vista e un finale un po’ scontato e prevedibile, Storm Boy riesce a commuovere, offrendo allo spettatore novanta minuti sognanti. 

Il ricordo dei pellicani, della spiaggia, il loro habitat naturale, sarà motivo di redenzione di un Mike ormai cresciuto, il quale farà di tutto per salvare anche il fragile rapporto con la nipote Maddie.

Come gli animali delle favole allietano, arricchiscono la fantasia e trasmettono messaggi importanti ai bambini, così in Storm Boy i pellicani non rimangono una pagina di un libro di favole, ma prendono vita nella quotidianità di un bambino, stravolgendola completamente e condizionandola anche in età adulta.

Il moralismo della favola non appesantisce il film con Goeffrey Rush. Lo spettatore può sorridere internamente in modo tenero e compiaciuto della forma sinuosa e morbida del pellicano, che si muove in modo goffo a causa delle sue grosse ali. Gli abbracci continui tra il piccolo Mike e i pellicani restituiscono il giusto valore al legame di solidarietà e di puro affetto tra uomo e animale. Legame di affetto e di solidarietà che nemmeno tra esseri umani dovrebbe mai mancare.

Laureata in Italianistica all'Università di Bologna. Tra il suo dire e il fare ci sono di mezzo il cinema e la letteratura. Scrive di cinema su Art Shapes.