
«Stella di mare» di Dalla-Cremonini: ritratto di un’intimità dolce e impacciata, ma universale4 minuti di lettura
Una mattina uggiosa di Milano. Una finestra aperta, l’aria frizzante che solletica la pelle. È il momento perfetto per ascoltare della musica. Si odono delle note vaghe, suoni misteriosi che evocano luoghi eterei, lontani. È Stella di mare, il caldo duetto virtuale tra l’intramontabile Lucio Dalla e l’instancabile Cesare Cremonini. La giornata può iniziare con il piede giusto.
È stato coronato così il sogno di Cesare Cremonini di unire la propria voce a quella del grande maestro bolognese Lucio Dalla, scomparso nel 2012. Lo aveva già fatto quest’anno negli stadi, incantando il pubblico attraverso un inaspettato duetto con un Dalla proiettato sui grandi schermi. Ma dallo scorso 29 settembre, grazie alla concessione del master originale di Stella di Mare di Lucio Dalla datato 1979, è disponibile su tutte le piattaforme la nuova versione di un capolavoro musicale che non ha mai smesso di vivere, ma che ora torna a risplendere.
Stella di mare si veste di nuove sonorità

Qualsiasi rivitalizzazione di brani che hanno segnato la storia della musica è un’operazione rischiosa. L’originale di Dalla è una canzone d’amore universale, di quell’amore intimo, dolce e impacciato che si nasconde tra le lenzuola di notte e nelle prime ore del mattino (Sta già entrando la luce del giorno).
È un brano senza tempo che parla di tutti noi, che si aggira nelle nostre case e conosce il nostro sonno, e che per questo non ha mai sentito la necessità di una nuova vita. «Per toccare cose così sacre, devi avere la coscienza a posto e sapere che stai facendo qualcosa di vero», racconta Cremonini, che è consapevole si tratti di un’idea un po’ folle, ma intimamente desiderata, nata da una profonda stima che lega il performer bolognese al suo concittadino e maestro. Un affetto sincero che unisce i due artisti e che arriva forte e chiaro alle orecchie degli ascoltatori sin dalla prima nota di un featuring che sorvola le epoche.
L’arrangiamento a tratti dance rende inevitabilmente il brano più attuale, e può forse far storcere il naso agli affezionati tradizionalisti; eppure non lo stravolge, né ne sminuisce in alcun modo l’impatto emotivo. «Volevo far correre nuovamente questo cavallo, senza stravolgere la sua natura», dice Cremonini. E ci è riuscito benissimo. Le due voci risultano così intimamente intrecciate da dare l’impressione di essere presenti insieme durante la registrazione del brano. Il risultato è un’esplosione di potenza, dolcezza e poesia. L’ascolto nelle prime ore del mattino è fortemente consigliato per una scarica di adrenalina e cinque minuti di sublime.
Un duetto tra allievo e maestro
La Stella di mare di Dalla è un brano profondamente terreno, in cui sin dalle prime note si ha la sensazione, chiudendo gli occhi, di trovarsi di fronte al mare. Solo questo motivo basta a renderla insuperabile. Ma Cesare Cremonini non ha la pretesa di superare il maestro, solo di duettarci fianco a fianco, mano nella mano. Se la canzone di Dalla sembra poggiarsi sulle onde, la versione con Cremonini si sposta dal mare allo spazio. Cambiano le sonorità, che sono eteree, spirituali, a tratti quasi techno. In pieno stile Cremonini degli ultimi tempi.
Ma le immagini che il brano suscita negli occhi di chi lo ascolta restano le stesse in entrambe le versioni. Stella di mare è la fotografia di una camera da letto e della luce che si appoggia sulla pelle di due amanti. Due amanti che talvolta assumono le fattezze di due giovani ragazzi, in cui brucia il fuoco impacciato di un amore ancora embrionale, ma curioso e insaziabile:
Provo a girare il mio cuscino
È una scusa per venirti più vicinoProvo a svegliarti con un po’ di tosse
Ma tu ti giri come se niente fosseSpengo la luce, provo a dormire
Ma tu con la mano mi vieni a cercare
Ma anche due compagni di vita, due amanti che non solo condividono la quotidianità, ma che continuano a sceglierla e a rimanerne incantati anche dopo anni:
Così stanco da non dormire
Le due di notte e non c’è niente da fare
Mi piace tanto poterti toccare
O stare fermo e sentirti respirare
Insomma, non è difficile comprendere il perché, tra tutti i brani di Dalla, Cremonini abbia scelto proprio questo. Stella di mare non è una semplice canzone d’amore, ma il ritratto delicato di quell’intimità tenera che si nasconde tra le lenzuola di ciascuno di noi. Una canzone davanti alla quale potersi solo inginocchiare, mettersi da parte e donarle tutta l’attenzione che merita. Cesare Cremonini l’ha fatto. Ora spetta solo a noi aprire la finestra, inspirare l’aria fresca delle prime ore del mattino e premere play.

