Art Shapes
spiderman-noway-home
Cinema

Spiderman No Way Home: un tuffo nei ricordi4 minuti di lettura

Il nuovo Spiderman: No Way Home, ha già incassato più di 1 miliardo di dollari in meno di un mese dalla sua uscita. Conclude la trilogia che vede Tom Holland nelle vesti dell’amichevole Spiderman di quartiere.

Cercando di spoilerare niente più di quanto già visto nel trailer, l’identità di Spiderman è stata rivelata al mondo e questo mette in grande difficolta lo stesso Peter Parker, ma soprattutto i suoi amici, che non vengono accettati al M.I.T. e vedono sfumare il loro futuro.

La situazione si fa insostenibile ed è necessario l’aiuto del Dottor Strange (Benedict Cumberbatch). Durante l’incantesimo però, Peter si intromette e va tutto a monte, nessuno si è dimenticato di lui, ma in compenso sono stati aperti numerosi varchi per il Multiverso. Questo permette di rivedere vecchi amici, ma fa anche tornare a dire la loro vecchi nemici.

Tom Holland diventa la Cura di Battiato, come se si dovesse chiudere un ciclo iniziato con gli Spiderman di Raimi nel 2002, dopo quasi vent’anni e 8 film dopo, la resa dei conti è arrivata.

Il Multiverso e la MCU

spiderman-nowayhome
Spiderman – No Way Home: Dottor Strange e Spiderman

Il Multiverso era già comparso al cinema come film d’animazione con Spiderman: un nuovo universo nel 2018, ma qui gli universi li conosciamo bene, e pescano nella nostro passato.

Con l’avvento del Multiverso e di Avengers: Endgame ormai ogni eventualità è possibile, perciò non credo valga troppo la pena perdere il sonno sulla logicità di una trama, quanto meno si cerca di fare i conti con la coerenza di una pellicola. E questo film è coerente con il cinema moderno, ma ci aggiunge la ciliegina strappando una lacrima e un sorriso a chi è cresciuto con Spiderman e i suoi film.

Spiderman: No Way Home è un film intelligente. Si tuffa nel cuore di chi ha amato il personaggio sin da quando era piccolo e ne rievoca i protagonisti, le storie, i nemici, creando un qualcosa di malinconico. 

Seppur sapientemente rivolto alla fanbase, e quindi di facile successo, trova nelle pieghe della trama la sua vera forza, facendo riemergere scene rubate alle pellicole del passato.

La trama in sé, come capita a molti degli ultimi film del MCU non è delle più sofisticate, o anzi, cerca di esserlo cadendo nel surreale. Si nota fin da subito che la storia non ha grande senso di continuità, ma avanza grazie ad ogni piccola grande scena d’azione.

Uno Spiderman per la fanbase

Spiderman No Way Home: Tom Holland

È infatti qui, che potrebbe sorgere la critica, facendo un film “facile”, che riesca a suonare le corde giuste è semplice sbancare il botteghino. Ma dopo anni di cinema dedicato ai Supereroi in ogni loro declinazione, forse è bastato il giusto sguardo al quadro finale per trasmettere emozioni.

Per concludere, l’opera di Jon Watts è come sempre uno spettacolo di esplosioni e CGI, ormai l’evoluzione in questo campo caratterizza ogni opera del Cinecomic. Ma qui sembra centrata e non centrale come accade nel secondo episodio di questa serie, forse il peggiore della trilogia. 

Chiudendo una saga, e forse la presenza al cinema di un personaggio così importante, viene da chiedersi cosa ci riserva il futuro, e quale altro supereroe ci aspetti dietro l’angolo.

Resta il fatto che Spiderman è stato per la vita di molti ragazzi, prima con i fumetti e poi con i film, un sogno nascosto, mentre si provava a lanciare una ragnatela, con la speranza di poter fluttuare fra i palazzi della propria città.

I supereroi non sono mai davvero qualcuno a cui ispirarsi, li vediamo in televisione e nei fumetti, ma ti entrano sotto pelle, li guardi da bambino e quando sei grande tornano per ricordarti com’eri e come sei diventato, come incontrare un vecchio amico, che non pensavi ti mancasse.

Laureato in Relazioni Internazionali, scrive da alcuni anni per testate specializzate in Cinema, Arte e Musica. Nel 2021 fonda Art Shapes, per dare voce a chiunque avesse voglia di raccontare la vita a modo suo.