
Sicario: contro il crimine o al suo fianco?4 minuti di lettura
Denis Villeneuve prima di Dune e Arrival
Nel 2015 esce nei cinema italiani Sicario, una pellicola, con protagonista Emily Blunt, capace di trasmettere tensione emotiva, pathos e adrenalina dall’inizio alla fine.
La protagonista è un’agente dell’ FBI Kate Macer (Emily Blunt) che si offre volontaria per una missione contro i cartelli messicani. Lo scopo è incastrare i responsabili delle numerose uccisioni a Phoenix, in Arizona.

Inizialmente, il capo le dice che la spedizione è a El Paso; in realtà sarà catapultata nella sua “gemella” messicana Ciudad Juárez, al confine con gli Stati Uniti, dove i narcotrafficanti controllano l’intero territorio, appoggiati dalle autorità locali. Nella squadra sono presenti anche Matt Graver (Josh Brolin) e il misterioso colombiano Alejandro (Benicio del Toro).
La task force americana è a conoscenza di un tunnel sotterraneo che i narcotrafficanti usano per contrabbandare droga negli Stati Uniti.
A quel punto, si potrebbe pensare che l’obiettivo sia quello di mettere fine ad esso, ma Kate, stando a stretto contatto con gli agenti e per nulla d’accordo sui loro metodi, capisce che essi vogliono tuttavia controllare il passaggio e che Juárez non è di certo una città in cui è così facile ottenere giustizia, soprattutto non nei modi consoni al protocollo.
Kate si ritroverà dentro a qualcosa di più grande di lei e dove buono e cattivo si mescolano in un avvincente film d’azione.

I cartelli della droga
Un film che parla dei cartelli messicani, o cartelli della droga coordinati dai narcotrafficanti e da uomini corrotti provenienti da altri settori professionali e sociali.
Uno dei protagonisti è Alejandro, un uomo misterioso e silenzioso, con incubi notturni. Tali incubi vedono sua moglie e i suoi figli come protagonisti; nel corso del film lo spettatore verrà a conoscenza del terribile destino in cui si sono imbattuti. Un destino che Alejandro riserverà anche al boss che controlla il narcotraffico.
Alejandro non è un uomo di parte. O meglio, a volte è con il Messico, a volte no. Dipende da quali sono i suoi fini.
Kate e Alejandro instaurano un rapporto particolare. All’inizio, Kate vuole conoscere meglio l’uomo che l’accompagna nella missione, ma più di una volta si ritrova sul punto di andare contro di lui, in completo disaccordo con le sue azioni. Il colombiano, dal canto suo, sente un legame con Kate il motivo si manifesta nel corso del film.
Matt, invece, è solo interessato ai suoi affari, ma la sua figura spicca sullo schermo. Con il sorriso spavaldo e lo sguardo vispo, Josh Brolin riesce a dare l’interpretazione perfetta.
“Trasferisciti in una città piccola, dove le leggi hanno ancora un senso.
Qui non sopravviverai: non sei un lupo e questa è una terra di lupi, ormai.”
Benicio del Toro in Sicario

Il controllo del flusso della droga
La protagonista, la bravissima attrice Emily Blunt, è confusa fin dall’inizio. Non riesce a capire se il metodo della task force sia giusto o sbagliato. O meglio, sente che non lo è, ma non sa in quale altro modo agire.
A un tratto mette alle strette Alejandro e Matt, chiedendogli qual è il vero obiettivo della missione: distruggere il crimine o controllare il flusso della droga? Mette in dubbio la fiducia dei suoi colleghi, pensando siano più propensi a controllare il sottopassaggio, anziché eliminarlo.
Coloro che dovrebbero proteggerla, la usano perfino come esca a sua insaputa. Kate si ritrova in una spirale di menzogne. Sarà fatta giustizia?
Ma questo sarà il film a dirvelo.

