
Frammenti di Schumann nel suo “Carnevale”6 minuti di lettura
L’8 giugno del 1810 nasceva a Zwickau in Sassonia, il grande compositore romantico Robert Schumann. La vita di Schumann racconta la storia di una personalità irrequieta e instabile che riesce a trasporre sullo spartito sofferenze e affezioni di un intellettuale poco compreso dai contemporanei. Attraverso un linguaggio musicale innovativo l’autore contribuisce all’evoluzione della musica romantica tedesca e fissa i canoni di tale poetica con la fondazione della rivista Neue Zeitschrift für Musik.
Un’esistenza tormentata

La carriera pianistica del giovane virtuoso è stroncata da un infortunio alla mano destra nel 1832: soffre quindi di frequenti crisi depressive (che culmineranno nel 1854 in un tentativo di suicidio nel Reno) e decide poi di dedicarsi alla carriera compositiva. Il suo catalogo conta di innumerevoli pezzi per pianoforte, un’opera teatrale e musiche di scena, sinfonie e concerti, musiche da camera e Lieder per voce e pianoforte.
Nonostante alcuni significativi riconoscimenti, non ottiene in vita un ampio e generale successo. La moglie Clara Wieck, pianista e compositrice altrettanto talentuosa, cerca di diffondere la musica del marito al di fuori di amici ed estimatori (tra cui Mendelssohn e Brahms), fino a scontrarsi con chi giudicava negativamente le sue composizioni.

Schumann insegna per un anno nel 1843 al nascente conservatorio di Lipsia, poi segue Clara in una tournée in Russia; dirige la società filarmonica di Dresda e a Düsseldorf è direttore generale di musica. L’attività frenetica dell’autore si arresta a seguito del tentato suicidio; viene internato in un manicomio a Bonn fino alla sua morte nel 1856.
Schumann e la Seconda generazione romantica
Lo spirito romantico di Schumann si riscontra nella tragicità dei momenti della sua vita privata e nella volontà di rottura con gli ambienti accademici nominati i “filistei dell’arte”.
Il suo linguaggio musicale è carico di grandi contrasti, sia dinamici che ritmici, virtuosismi e improvvisi vuoti sonori con finalità espressiva; timbri densi e un uso dell’armonia personalissimo, rivela passionalità e sentimenti delicati.

Il rinnovamento formale passa attraverso l’elaborazione dei cicli pianistici composti a partire da 1830: forma inedita, ideata da Schumann come evoluzione della forma sonata, struttura che il compositore sentiva appartenere ormai ad un altro tempo. Cicli di danze, notturni, romanze, raccolte di pezzi brevi rispondo alle esigenze del mondo a lui contemporaneo. I piccoli brani vengono collegati attraverso temi musicali o motivi ricorrenti e grazie a materiale extra-musicale: infatti si trovano titoli narrativi che testimoniano anche la sua passione per la letteratura, intenzioni descrittive (Primavera Renana), delineazione di personaggi e caratteri.
Carnaval: una sfilata di maschere

Carnaval op. 9 è un ciclo pianistico composto da Schumann tra il 1834 e il 1835. Sono 22 i pezzi brevi che formano quest’opera, di cui 20 risultano numerati mentre rimangono “sciolti” le battute di Sphinxes e Intermezzo: Paganini. Ogni brano presenta un titolo descrittivo o narrativo: dopo il Préambule sfilano le maschere di Pierrot, Arlequin, Pantalon et Colombine, Coquette cui si alternano omaggi a grandi musicisti come Chiarina (dedicato a Clara Wieck) e Chopin, e personaggi reali (in Estrella viene descritta con affetto l’amante Ernestine von Fricken).
Eusebius e Florestano sono i personaggi in cui l’autore scompone la propria personalità e i nomi con cui firmava gli articoli di critica musicale della sua rivista. Eusebio è mite, dolce e malinconico, mentre Florestano presenta un’indole eroica, battagliera e irruente; le due anime del romanticismo si fronteggiano così a seconda dello stato d’animo del musicista.
La forma ciclica dell’opera

L’opera è sottotitolata Piccole scene su quattro note poiché il motivo ricorrente si basa sulle sequenze di note la- mi bemolle- do- si e la bemolle- do- si. Queste note compongono, tradotte nella notazione tedesca, ASCH (A(s)=la (bemolle), C= do, H= si), ovvero il nome della cittadina natale dell’amante di Schumann del tempo. Il decimo brano, A.S.C.H.-S.C.H Lettere danzanti, svela il gioco compositivo alla base dell’intero componimento. La struttura scelta a priori è lo scheletro dell’opera, ovvero il materiale musicale che permette di dare unità all’intera raccolta.
Il programma extra-musicale che fa da cornice ai brani è invece la sfilata carnevalesca dei personaggi della commedia dell’arte e della vita dell’autore. Questi vengono tradotti in caratteri musicali oppositivi; Pierrot ha un andamento moderato, dal passo trascinato ed eseguito sul registro del piano, mentre Arlecchino in tempo vivo rappresenta un personaggio estroso, dinamico, eseguito su passo di danza; verso la fine si trovano sforzatissimi dove il pianoforte libera tutte le proprie potenzialità musicali in pieno linguaggio romantico. Fanno da sfondo i quadri emotivi e paesaggistici Farfalle, Stella, Confessione, Passeggiata.

Lo stile narrativo
Schumann si fa narratore musicale filtrando i suoi amori, amici, la sua cultura trasformandoli in materiale musicale; apre le porte della propria anima nel tumulto di una festa in maschera, diventando egli stesso maschera nuda. La Marcia dei Fratelli di Davide contro i Filistei conclude l’opera, riferendosi ancora una volta a eventi della vita dell’artista. Il circolo riunitosi intorno a Schumann nella fondazione della rivista progressista si nominava La lega di David, mentre “Filistei” era il nome per indicare il pensiero conservatore settecentesco.
Il riferimento biblico allo scontro tra Davide contro Golia e i Filistei è metafora dell’ambiente culturale del momento. All’interno della giocosa sfilata di Carnaval l’autore propone quindi un momento di riflessione sullo stato dell’arte di inizio ottocento. I giovani studenti progressisti reagiscono allo status quo delle personalità accademiche, lasciando con la Neue Zeitschrift für Musik un segno ad oggi permanente.

