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Interviste

Rossella Lorenzo e Davide Zerbin: una magica intervista10 minuti di lettura

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.

I Malandrini

Incontriamo Rossella Lorenzo, conosciuta da tutti come Rose. Capelli ramati dal sapore Irlandese, bevitrice professionista di tè, attrice di talento, content creator e film maker; oggi siamo qui con lei e con il suo collega, attore e affiatato co-protagonista, Davide Zerbin per parlare di un progetto che li vede su You Tube nei panni di Lily Evans e James Potter.

Gli appassionati della saga più magica di tutti i tempi riconoscono questi nomi a colpo d’occhio. Siamo qui per parlare della serie web prequel di Harry Potter: Lily Evans e i Malandrini, un racconto sui protagonisti della Prima Guerra Magica.

Benvenuti, Rossella e Davide. La serie web che vi vede protagonisti è decisamente ambiziosa. Di cosa tratta esattamente il tuo progetto, Rose, vuoi dirci qualcosa a riguardo?

R: Si tratta di una serie web dai fan del mondo di Harry Potter, per i fan. L’inizio non era affatto così pretenzioso, ma questo lavoro ha preso una piega completamente diversa. Parla dell’Era dei Malandrini, i genitori di Harry Potter e i loro amici d’infanzia.

Tutto è iniziato nell’estate del 2020, il mio ritorno al cinema, se vogliamo, il mio primo amore. Ho iniziato a investire tempo nel mio canale You Tube, che racconta del mio mondo nerd e fantasy, tramite monologhi scritti e girati da me, con protagonisti originali o rielaborati da saghe famose. In una settimana ho scritto, girato e creato il primo episodio, che doveva essere un video fine a sé stesso con tante citazioni dalla saga, una cosa molto semplice.

Capelli rossi e occhi verdi, mi vedevo abbastanza in Lily, la madre di Harry Potter. Dopo il successo del primo episodio ho pensato di farne altri sei, così da farne sette in tutto, un numero ricorrente nei libri. Ho incontrato Davide e, con questa idea che frullava nella testa, ho pensato a creare un cast. Il secondo episodio è uscito un anno dopo. Era il periodo del covid, delle restrizioni: era tutto più difficile da gestire e i tempi si sono dilatati.

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Lily, James e la spada Grifondoro

E ora passiamo a Davide, il volto di James Potter nella saga. Ti va di raccontarci un chi sei e cosa fai nella vita, oltre a occuparti di magie e incantesimi?

D: Mi chiamo Davide Zerbin e sono laureato in Scienze Motorie e Sportive. Nella vita di tutti i giorni lavoro in palestra. Sono anche operatore olistico e massaggiatore: mi occupo del ripristino e mantenimento del benessere della persona. Seguo una persona o un gruppo di persone e, tramite l’allenamento o tecniche di massaggio e terapia cerco di elevare il loro stato del benessere.

Come hai conosciuto Rose?

D: È stato un incontro casuale, ad una cena fatta con un’amica in comune – la conoscete sullo schermo come il volto di Alice Paciock (Anna Paparella). Seduti uno davanti all’altra, abbiamo iniziato a raccontarci. Dopo mezz’ora lei ha iniziato a raccontarmi del progetto su Lily e i Malandrini. Io sono uno che fa molte battute, in parte per smorzare la mia timidezza e in quella mezz’ora ho dato il meglio di me. C’è stata intesa e da subito, tra di noi. Come ci conoscessimo da sempre. Lei così mi disse: “Ti vedrei bene come James Potter”. Io all’epoca ne sapevo poco, sia della saga che di cinema e recitazione in generale. Ho sempre visto la recitazione come qualcosa di lontano da me e dubitavo di avere il talento per farlo. In quel momento però volevo mettermi in gioco, avevo bisogno di novità ed ero affamato di cambiamenti. Era qualcosa che volevo affrontare per rompere i miei schemi mentali, così mi sono detto “perché non provare?”.

R: Davide è stato doppiamente bravo. Anzi, lo è stato tutto il cast. I miei attori avrebbero avuto bisogno di più aiuto, prove e lezioni di recitazione e dizione. Purtroppo però c’era troppo poco tempo, era tutto in corso, c’erano scadenze da rispettare e tanto lavoro nel dietro le quinte. Si sono buttati tutti su qualcosa di difficile e impegnativo. È stato notevole vederli crescere di puntata in puntata.

Davide, cosa hai fatto per entrare nel personaggio nel migliore dei modi?

D: Complice è stata Rose che mi ha spiegato la sua visione, ma anche quello che sapeva sui personaggi: è un’enciclopedia vivente di cinema e Harry Potter. Tutto ciò che è rappresentato nella serie è frutto della sua conoscenza. In parte, ho interpretato James un po’ a braccio, sperimentando e scavando in prima persona, riflettendo sulle similitudini tra me e lui, il suo vissuto e il mio. Mi sono domandato che caratteristiche potesse avere James, cosa ha vissuto e in cosa siamo simili. Ho creato un me stesso alternativo, fedele a chi sono ma che combaciasse verosimilmente con James Potter.

R: Mentre cercavammo di creare uno studio del personaggio completo, da una parte mi dispiaceva che non avesse una cultura su Harry Potter, ma non ho insistito. Davide avrebbe potuto prendere spunto da Daniel Radcliffe, ma lui ha scelto di non essere influenzato dal film. Questo, del resto, ha permesso che non ne uscisse una caricatura: volevo che fosse reale e così è stato.

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Rose Lorenzo

Rose, sei riuscita a mettere insieme un cast molto credibile: con che criterio hai scelto gli attori?

R: Alcuni erano amici di vecchia data, altri sono conoscenze online. Il ragazzo che ha interpretato Sirius (Filippo Bergamini), per esempio, era un amico di una persona che conoscevo e l’abbiamo incontrato per la prima volta direttamente sul set. Quando si gira si rompe il ghiaccio in modo diverso rispetto che nella vita normale, si va oltre alle conoscenze da birra al pub. Condividi qualcosa di strano – in senso buono – e speciale.

D: Si, è stato interessante non avere un rapporto pregresso e svilupparlo dal nulla sul set.

I tuoi video sono migliorati molto a livello qualitativo, diventando sempre più professionali. Come video maker, qual è stata la sfida più grande?

R: L’audio è sicuramente un tallone d’Achille. Per fare un video con tante scene diverse devi avere una conoscenza come fonico notevole. Abbiamo spesso dovuto riddoppiare tutto perché l’audio registrato in prima battuta non era convincente o aveva dei problemi di interferenze. Mi sono data al sound design, ricreando dei rumori nel ridoppiaggio, dal rumore dei passi sul selciato ai suoni degli incantesimi. Il tutto prende vita e verità se si presta attenzione ai rumori. Le scene girate in luoghi pubblici, poi, erano particolarmente faticose: venivamo interrotti dai passanti spesso. Il compromesso genera creatività, ho dovuto ridimensionarmi tanto. Anche il poco tempo, le scadenze e il budget sono stati grande nemici. Ricordiamoci che questa serie è completamente autofinanziata.

Ci racconti una delle tue scene preferite e di cui vai fiera?

R: È difficile rispondere, sono molto autocritica: tendo ad aspirare al meglio. Una delle mie scene preferite, a livello visivo, è molto breve: Lily nella stanza della morte, il mood che si è creato e il gioco di squadra con dei veri professionisti che hanno collaborato con me. È molto cinematografica. A pari merito, il matrimonio di James e Lily, con tutti i loro amici riuniti per loro. Ho amato anche, a livello recitativo, la scena girata davanti al mare del quinto episodio, malinconica e intensa. C’è stato un bel feeling tra me e Davide. Come non citare poi la scena della fontana, iconica. Ogni scena in realtà è speciale a modo diverso, ci sono tanti momenti di cui sono orgogliosa. Ho adorato recitare Bellatrix che tortura Alice, molto forte a livello emotivo. Tutto ciò è stato possibile grazie a coloro che hanno lavorato con me davanti e dietro la cinepresa. So quante difficoltà abbiamo affrontato e l’impegno che tutti noi ci abbiamo messo: sia a livello artistico che umano questo progetto mi ha dato tanto. Sono veramente fiera.

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I Malandrini al matrimonio

Davide, quale credi sia stata l’evoluzione di James nei vari episodi?

D: Per quello che è stato il mio James, credo che abbia imparato a responsabilizzarsi. Complice la vicinanza di Lily, complice la guerra che l’ha spronato a prendersi cura delle persone a cui teneva, è maturato molto. Altra cosa che l’ha fatto evolvere è la paternità. Ha messo da parte la sua indole malandrina, la sua impulsività. Ha iniziato a prendersi sul serio, ha capito che lo stare nel mondo, affrontarlo, è fondamentale. Ha voluto dare il buon esempio per un esserci per gli altri e per sé stesso. Nella serie, siamo passati da un ragazzo spensierato che pensa al quidditch, alle ragazze e alla scuola, ad un uomo maturo e consapevole…forse. Potrebbe essere un’arma a doppio taglio ma, senza la sua evoluzione, lui non avrebbe accettato di nascondersi e restare al sicuro, lontano dal cuore della battaglia. Sarebbe andato a lottare in prima linea contro Voldemort.

R: James, nonostante tutto ha un animo puro. Probabilmente Lily ha visto la sua purezza d’animo dietro al bullo, al ribelle scanzonato che faceva scherzi sciocchi nei corridoi. Ha saputo vedere oltre le apparenze e si è innamorata di ciò che ha visto.

Cosa ti avvicina a James, caratterialmente, e cosa ti allontana?

D: Sicuramente non ho la sconsideratezza di James. Difficilmente sono una persona che si butta senza valutare se ne vale la pena: non amo spendere energie inutilmente. Quell’impulsività tanto cara a James è sempre stata poco presente in me e solo in contesti particolari, sempre frenata dalla ragione. Per me iniziare un’avventura deve avere senso, io scendo in battaglia dopo aver valutato strategicamente la cosa. Ciò che mi avvicina a lui è la passione per le risate: sono una persona che scherza, sdrammatizza, sono ironico. E, ovviamente, anche io mi sento un po’ paladino.

Rose, hai dei nuovi progetti in cantiere che vorresti sviluppare?

R: Al momento c’è l’idea di portare avanti il mondo di Harry Potter. È un universo che mi affascina e, dato il riscontro del pubblico, il mondo dei malandrini e un eventuale spin-off, potrebbero essere la via giusta da seguire. Vorrei fare delle scene extra e ampliare un po’ la serie su Lily. Non avendo più delle rigide scadenze potremo dedicarci a girare delle scene con più tranquillità, il progetto originale è da considerarsi concluso. Vorrei dare poi priorità ad un progetto di scrittura originale che al momento è in fase embrionale. Io per prima non mi sento ancora fuori dal mondo dei malandrini. Inoltre vorrei dedicarmi in un futuro al film e video making, cosa che mi appassiona tanto.

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L’Ordine della Fenice

Avete in mente di lavorare di nuovo insieme?

D: C’è questa possibilità. Al momento abbiamo in mente dei piccoli progetti satellite, come diceva prima Rose, degli extra che amplino gli anni a scuola dei Malandrini e altre esperienze poco impegnative. Vorremmo dare più respiro e leggerezza ai primi tre episodi della serie.

R: Se ci sarà occasione e volontà di lavorare di nuovo insieme, molto volentieri. È bello vedere quante persone abbiano creduto in me e nel progetto. Si sono fatti trascinare da questa storia fantastica e dalle mie idee con coraggio, senza troppe garanzie, solo fidandosi. Questa per me è vera magia.

Fatto il misfatto.

I Malandrini

Essere artisti, crescere e conoscersi insieme, scena dopo scena, impegnarsi, affrontare le sconfitte e trovare soluzioni creative a problemi apparentemente insormontabili. In questo caso, non serve una pozione o un incantesimo per scoprire, come ha detto Rose alla fine della nostra chiacchierata, la vera magia. Essa ci circonda, è negli occhi di Rose e Davide che, orgogliosi del lavoro che hanno potuto presentare al loro pubblico, ci salutano con un sorriso e un colpo di bacchetta.

Credits:

Fotografia: Elia Pizzoccolo, Nicole Zanaga, Lucrezia Ficetti

Abito da sposta: Mevrian

Con una laurea magistrale in lingue e letterature straniere, mi considero creativa, determinata e curiosa. Coltivando la passione per la divulgazione e per le lingue che ho studiato, inglese e spagnolo, sono diventata docente. Oggi, alla ricerca di nuove e stimolanti sfide, amo scrivere di cultura, arte e intrattenimento. Con un passato nella giocoleria infuocata, nel tempo libero pratico tiro con l'arco.