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Osservatorio Prada-Role Play-exhibition view
Arte

“Role Play”: giochi di ruolo a Osservatorio Fondazione Prada di Milano5 minuti di lettura

Role Play è la mostra presente a Osservatorio, distaccamento di Fondazione Prada, visitabile a Milano fino al 27 Giugno 2022. Curata da Melissa Harris, essa esplora i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili realtà alternative e rielaborazione di sé attraverso le opere di 11 artisti internazionali: Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi & Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman.

A fare da cornice alle opere l’installazione luminosa  dall’agenzia creativa Random Studio, pensata per i due piani espositivi dell’Osservatorio Prada che attenua il “rumore bianco” visuale delle influenze architettoniche e amplifica la connessione del visitatore con ogni progetto. 

Composizione Mostra

La mostra è concepita su due piani e permette allo spettatore di muoversi liberamente tra le installazioni e prendersi tutto il tempo necessario per assimilare le opere.

Attraverso vari e diversi escamotage gli artisti riescono a veicolare i propri messaggi in modo chiaro, per esempio Meriem Bennani in Guided Tour of a Spill (CAPS Interlude) (2021), utilizza Fiona, un avatar dalle fattezze di alligatore, o butch gator, come definito dalla stessa artista, come voce narrante di un articolato intreccio allegorico sulla circolazione dei media attraverso i canali digitali del potere geopolitico, sia online, sia negli spazi reali che abitiamo.

Osservatorio Prada-Role Play-Meriem Bennani
Veduta della mostra “Role Play” Osservatorio Fondazione Prada, Milano
Foto: Delfino Sisto Legnani @delfinosl
Courtesy: Fondazione Prada
Meriem Bennani, Guided Tour of a Spill (CAPS Interlude), 2021


Per Darius Mikšys in A Piece of Peace (2006) è il gioco di parole a farsi veicolo del proprio messaggio: già nel titolo possiamo notare l’assonanza nella pronuncia tra Piece e Peace proseguendo con l’ambiguità della parola shooting, intesa dall’artista come “fare una foto”, infatti egli cercava di convincere i giocatori a fermarsi un momento per scattare una foto tutti insieme, ma che nel contesto del gioco di ruolo Halo, famoso wargame, può essere frainteso, assumendo il valore di un altro significato, ovvero quello di sparatoria.

L’opera Rape of Europa (2021) di Mary Reid Kelley e Patrick Kelley, un video di poco più di nove minuti in cui il mito di Giove e Europa viene riletto dagli artisti in chiave satirica, attraverso il riscatto una serie di personaggi femminili dell’antichità classica, risulta inquietantemente attuale, se riletto alla luce del conflitto in Ucraina:

Devo andarmene di corsa, indugiò Europa. Tu devi essere il mio rapitore, afferrò Europa. Mi hai scoperta, disse Europa rabbrividendo. Quante volte è successo? Arringò Europa. Sono certa di potermene andare quando meglio credo, disse con fare incerto Europa. Mi serve un chirurgo, fu l’intervento di Europa. Diventerò un albero, troncò Europa. Odio le mie emozioni, disse Europa, turbata. Portatemi una bicicletta, disse Europa raggiante. Portatemi un cane!, ringhiò Europa. Datemi un robot, ordinò Europa con tono roboante. Sono una vittima, disse Europa abbattuta. Sei una musa, disse Europa, ispirata. Sei il violino più piccolo del mondo, stridette Europa. Mi hai fatto un torto, disse Europa raddrizzandosi. Mi sono persa tre punti, puntualizzò Europa. Chissà cosa c’è lì sotto, sottolineò Europa. Forse sono due gemelli, riecheggiò Europa.

Grazie anche al sistema di illuminazione di cui precedentemente accennato, il visitatore si ritrova egli stesso ad assumere un ruolo in questo “gioco” che è di fatto la mostra: spostandosi infatti da un’opera all’altra può immergersi nei diversi mondi creati dagli artisti immedesimandosi, fino a diventarne parte attiva e non solo fruitore passivo.

Osservatorio Prada-Role Play-Mary Reid and Patrick Kelley
Veduta della mostra “Role Play” Osservatorio Fondazione Prada, Milano
Foto: Delfino Sisto Legnani @delfinosl
Courtesy: Fondazione Prada
Mary Reid Kelley, Patrick Kelley, Rape of Europa, 2021

Osservatorio Fondazione Prada

Osservatorio non è nuovo a questo genere di mostre, infatti esso rappresenta un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione di questo medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. 

Un esempio è stato quello della mostra Training Humans, concepita dalla studiosa di Intelligenza artificiale Kate Crawford e l’artista Trevor Plagen, che riguardava la rappresentazione, l’interpretazione e la codificazione degli esseri umani attraverso dataset di training e le modalità con cui i sistemi tecnologici raccolgono, etichettano e utilizzano questi materiali. Questo spazio è dunque un bacino di mostre che ci pongono di fronte al tema dell’identità.

Osservatorio Prada-Role Play-Darius Mikšys
Veduta della mostra “Role Play” Osservatorio Fondazione Prada, Milano
Foto: Delfino Sisto Legnani
Courtesy: Fondazione Prada
Darius Mikšys, A Piece of Peace, 2006

Giochi di ruolo nell’arte e nella moda

Molti artisti già nel XX secolo hanno impersonato dei ruoli nella loro carriera, indagando il concetto di identità, si pensi a Rrose Sélavy, altre ego di Marcel Duchamp, o Renais Sense, alter ego di Ulay, ai lavori di Sophie Calle o Claude Cahun, per citare solo alcuni nomi.

Il gioco di ruolo ha affascinato anche il mondo della moda: dalla sfilata Voss SS01 di Alexander McQueen, che attraverso uno specchio unilaterale ha posto il pubblico al centro della sfilata prima dell’inizio della stessa, capovolgendone così le dinamiche, a Afterword: the Age of Tomorrow, videogioco ideato da Demna Gvasalia per Balenciaga nel 2020, attraverso un avatar il pubblico è stato invitato a muoversi all’interno di un mondo post-apocalittico per scoprire la collezione autunno/inverno 2021.

Il gioco di ruolo risulta elemento chiave nell’indagine di sé ancora oggi, è anche grazie uno sguardo quanto più esterno a noi che possiamo rispondere alle domande: Chi sono? Cosa vorrei essere? Come mi vedono gli altri? Quale vita vorrei abitare, conoscere a fondo, anche solo per un istante? Sono davvero fedele al mio vero io? Domande che Fondazione Prada e la curatrice Melissa Harris attraverso la mostra  “Role Play“ ci invitano a porci.

Laureata in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l’accademia di Belle Arti di Brera, la scrittura rappresenta per me un modo attraverso cui connettere realtà apparentemente distanti. Mi considero una boutade, una battuta di spirito, osservazione arguta, in cui la spontaneità e l’immediatezza si uniscono in una punta di paradosso.