
Robert De Niro: Un gangster, per hobby Taxi Driver7 minuti di lettura
Robert Anthony De Niro Jr. è considerato fra i migliori attori di tutti i tempi, ci ha regalato pellicole eccezionali che hanno fatto la storia del cinema moderno. Un uomo da sempre riservato, ma sicuramente con qualche storia da raccontare. Tanti auguri Mr. De Niro.
New York, New York

Robert De Niro nasce nel Greenwich Village, a New York, il 17 agosto del 1943 da Robert De Niro Sr. un artista statunitense e da Virginia Admiral, una poetessa. La famiglia paterna era originaria di Ferrazzano, in provincia di Campobasso. Il Molise non esiste, ma ha dato i natali a un attore del genere, oltre al caciocavallo, quindi direi di iniziare a segnarlo sulle cartine.
I genitori divorziano e Robert segue la madre nel quartiere di Little Italy, è qui che scopre le sue origini e le fa sue. Non termina le scuole superiori per dedicarsi sin da giovanissimo al cinema, insieme ad un amico italo-americano che vive nello stesso quartiere, un certo Martin Scorsese.
Gli esordi

L’esordio avviene a soli venti anni con la commedia “Oggi sposi“ di Brian De Palma, ma il primo ruolo ufficiale sarà per “Tre camere a Manhattan“ per la regia di Marcel Carné. Nel 1971 fa un provino per la parte di Sonny Corleone nel casting de Il padrino: ma il regista Francis Ford Coppola decise per James Caan, pur essendo rimasto molto colpito dall’interpretazione di De Niro.
Arriva la consacrazione con “Batte il tamburo lentamente”; qui De Niro mette in pratica i suoi studi di recitazione fortemente influenzati dal metodo Stanislavskij. Per prepararsi al ruolo si trasferisce ad Atlanta e gioca a baseball per mesi, mostrando le prime dosi di maniacalità con la quale avrebbe preparato i ruoli della sua carriera.
Nel 73’ compare per la prima volta in un film di Scorsese, “Mean Streets”, qui nasce un soggetto che negli anni avrebbe contraddistinto molti ruoli di De Niro: il gangster.
Nel 1974, Francis Ford Coppola, memore del provino precedente, per “Il Padrino-Parte II“, fece una scelta ormai semplice. L’interpretazione del giovane Vito Corleone è uno dei capolavori della carriera dell’attore. Indimenticabile la sequenza sui tetti di New York, durante la parata del quartiere terminata con l’uccisione di Don Fanucci.
Infatti, per il ruolo vinse il suo primo Oscar come miglior attore non protagonista. Stava nascendo una generazione di attori straordinari che in pochi anni avrebbero impreziosito la scena cinematografica riscrivendone la storia: Dustin Hoffman, Jack Nicholson, Gene Hackman, Al Pacino e tanti altri.
Il 75’ è uno degli anni più importanti nella carriera di De Niro, viene contattato da Bernardo Bertolucci per recitare in “Novecento”, il colossal che racconta le lotte di inizio secolo dei contadini emiliani, film nel quale troviamo una giovane e bellissima Stefania Sandrelli. Nel frattempo nei weekend, torna in America alla corte di Martin Scorsese, per girare il suo nuovo capolavoro.
Taxi Driver

Travis Bickle è un tassista di New York, appena tornato dal Vietnam, vi ha lasciato la mente ed è tornato con la l’anima svuotata dalla guerra. Soffre d’insonnia e ha problemi psichici, le uniche interazione umane che ha le ottiene con qualche collega in bar poco raccomandabili. Nel suo viaggio sfortunato incontra una ragazza, che gli mostra un bagliore in quell’oscurità, ma ben presto si spegne, e lo rende ancora più fragile.
Allo stesso modo lo sfuggevole incontro con una giovanissima prostituta (Jodie Foster) gli ruberà l’ultimo briciolo di speranza che riponeva nell’umanità.
Non riesce a comprendere la vita che lo circonda. A bordo del suo taxi, esplora le strade spente dalla notte e dalla gente che le popola, i quartieri sembrano calpestati solo dalla feccia dell’umanità, non si spiega come il mondo sia diventato così triste. L’esistenza sembra priva di valori significativi e Travis non è pronto ad affrontarla, arrugginito dalla guerra e da tutto il male che vede ogni notte.
Robert De Niro è immenso nel ruolo, si prepara maniacalmente anche in questo caso, svolgendo davvero la professione di tassista per qualche mese. Il film riceve quattro nomination agli oscar.
You talkin’ to me? Then who the hell else are you talkin’ to? You talkin’ to me? Well, I’m the only one here.
Travis Bickle
Poco tempo dopo esce nelle sale “Il cacciatore” con Christopher Walken e Meryl Streep, altro grandissimo successo che vince cinque Oscar nell’edizione del 79’.
Anni 80’

Nel 1981 Scorsese decide di girare un altro capolavoro e si rivolge a De Niro che ormai è un affermato talento. Per “Toro Scatenato” dove interpreta il pugile italo-americano Jake LaMotta, si allena per mesi con lo stesso pugile, per poi guadagnare 30 chili in modo da poterlo impersonare a carriera terminata nelle scene finali del film.
Altri capolavori di quel decennio sono: “C’era una volta in America” nell’84’ di Sergio Leone, e nell’ 87’ “Gli Intoccabili” nel quale recita il ruolo di Al Capone.
Anni 90’
Nel 90’ interpreta Jimmy Conway in un altro capolavoro di Scorsese “Quei bravi ragazzi”, nello stesso anno al fianco di Robin Williams recita in “Risvegli”, altra interpretazione che gli garantisce nomination agli Oscar e al Golden Globe. Nel 91’ lo troviamo in “Cape Fear” dove interpreta Max Cady, uno psicopatico appena uscito di galera che vuole vendicarsi dell’avvocato che lo ha fatto finire dentro, altro doppia candidatura a Oscar e Golden Globe.
Altri grandi successi di quel periodo sono film come “Voglia di Ricominciare”, “Casinò” l’ottavo collaborazione con Scorsese, e “Sleepers” dove interpreta un prete in cerca di giustizia e ultimo ma non ultimo, “Jackie Brown” di Quentin Tarantino.
Anni 2000

In questi anni interpreta film drammatici ma allo stesso tempo molte commedie, la più celebre sicuramente la Trilogia di “Ti presento i miei” con Ben Stiller, negli ultimi anni ci ha regalato anche “Il lato positivo”, “American Hustle”, “Joy”, ottimi film che hanno riacceso i favori della critica, che negli ultimi anni lo accusava di essersi perso.
Nel 2019 torna con “The Irishman” al fianco per l’ennesima di volta di Martin Scorsese e nel 2019 recita in “Joker” nel ruolo di Murray Franklin, pellicole molto apprezzate dal pubblico e dalla critica.
Robert De Niro sta per compiere 78 anni, sarebbe facile pescare citazioni dalle sue migliori interpretazioni, ma speriamo che una sua frase de “Lo stagista Inaspettato” uno dei suoi film minori, valga anche per la sua carriera:
“Ho letto che i musicisti non vanno in pensione, smettono quando non hanno più musica dentro. Beh, io ho ancora musica in me e su questo non ho alcun dubbio.”
Robert De Niro
Tanti Auguri Robert

