
Purple Hearts: un film che non ruba il cuore agli spettatori. La recensione3 minuti di lettura
Il film d’amore targato Netflix Purple Hearts è diretto da Elizabeth Allen Rosenbaum e ha come protagonisti la star disney Sofia Carson e il bel Nicholas Galitzine.
La Carson interpreta Cassie, una ragazza che lavora provvisoriamente in un bar, ma con la passione del canto; Nicholas, invece, è il marine Luke. I due si conoscono proprio nel locale, ma non è amore a prima vista.
Le differenze caratteriali li spingono più a scontrarsi anziché andare d’accordo, ma il destino non sembra intenzionato a mollarli. Cassie, infatti, ha problemi di salute; Luke, invece, un passato dedito alla droga e con un tizio alle calcagna che lo tormenta per riavere i soldi di un debito non ancora saldato.
Il matrimonio sarebbe la soluzione a tutti i problemi: Cassie avrebbe l’assicurazione sanitaria e Luke risolverebbe i propri problemi economici.
Diventati marito e moglie in modo forzato, i neosposi continuano a non sopportarsi, così il destino li mette alla prova una seconda volta: la convivenza forzata.

Alcuni motivi per NON guardare Purple Hearts
Un film tratto dal romanzo di Tess Wakefield dalle lacrime facili e il cuore fragile.
O, almeno, così si dice in giro.
La storia ha un notevole potenziale, ma purtroppo, e per l’ennesima volta, si presenta come un minestrone di storie trite e ritrite, lette e rilette, viste e riviste. La convivenza forzata, la guerra e il sentimento d’amore e odio fra i due protagonisti: a primo impatto sembrerebbe che il film tocchi le corde giuste per un’indimenticabile storia d’amore.
Eppure, ci sono punti che non riescono a convincere e ad attirare davvero lo spettatore nel vortice delle emozioni. Sofia Carson non muta mai la sua espressione nella storia: sembra sempre incazzosa, annoiata e dura con chiunque le capiti a tiro. Tra lei e Nicholas – Luke – un muro che le emozioni non riescono mai ad attraversare.
Un altro aspetto non del tutto convincente sono le lettere d’amore che i protagonisti si mandano per conoscersi. Insomma, i due si odiano, eppure nelle lettere sembra che si amino da secoli. Sarebbe stato più convincente se dalla prima lettera ci fosse stata un’evoluzione con quelle a seguire.
Lei canta anche una canzone per lui. Eppure, quando Luke torna dalla guerra, non trova la ragazza che gli ha scritto le lettere o che gli ha fatto la serenata, ma sempre la solita freddezza che accompagna la Carson e che, sinceramente, infastidisce.
Con la convivenza le cose sembrano cambiare. I due si innamorano perdutamente l’uno dell’altra, ma il muro non viene mai abbattuto completamente.
Purtroppo nemmeno alla fine del film.
Come già detto, le emozioni tra gli attori e lo spettatore rimangono incastrate in mezzo alla cinepresa, non riuscendo a oltrepassarla.
L’unico motivo per cui guardare il nuovo film targato Netflix
Se volete passare una serata all’insegna della mediocrità, senza troppe pretese e senza stare a pensare ai pro e ai contro della storia, allora Purple Hearts è accettabile.
Armatevi di pop corn e coca-cola. I fazzoletti serviranno solo per pulirti la bocca, non per asciugare le lacrime. Difficilmente entrerà nella lista dei film da rivedere. E una volta è più che accettabile.

