
La National Gallery omaggia Paula Rego e il suo Crivelli’s Garden3 minuti di lettura
Dal 20 luglio al 29 ottobre 2023 la National Gallery di Londra ospiterà una mostra dedicata a un’opera da lei stessa commissionata e custodita: il dipinto Crivelli’s Garden. L’artista Paula Rego (1935-2022) lo realizzò tra 1990 e il 1991, durante la sua residenza, come parte del progetto di ampliamento della Galleria con l’obiettivo di decorare la parete principale della nuova sala da pranzo, all’interno della Sainsbury Wing.
L’opera sarà al centro di un confronto con la quattrocentesca pala d’altare di Carlo Crivelli “a Madonna della Rondine’ (post 1490), dalla quale l’artista si lasciò ispirare in termini di concezione e struttura. Ad essere reinterpretate sono in particolare le scene della predella, attraverso l’unione di personaggi e scenari biblici con quelli mitologici e medievali.

I riferimenti all’arte rinascimentale si trovano mescolati a eroine e sante dei testi sacri, a fiabe e miti, al folklore, a presenza femminili a lei contemporanee. Le figure sono ispirate non solo a quelle dipinte sulle tavole che Paula Rego ebbe modo di conoscere da vicino nelle sale della Galleria, ma anche a familiari e membri dello staff a cui chiese di posare, come Erika Langmuir e Ailsa Bhattacharya.
La compresenza di alcune delle tematiche ricorrenti nell’arte di Rego, come l’attenzione alla rappresentazione della donna e la centralità del corpo, rende ancora più preziosa la possibilità che ci viene data di analizzare a fondo il dipinto e le diverse scene che lo compongono.
Il progetto espositivo presenterà anche schizzi e disegni preparatori, così da rendere noto il processo ideativo e creativo dell’artista, stimolato dal fervore dell’ambiente che la circondava in quegli anni.
Favole e incubi
La scomparsa dell’artista lo scorso 8 giugno, ha reso ancora più significativa la scelta della National Gallery di omaggiarla con questa mostra. Prima artist-in-residence e associata della Galleria, membro della Royal Academy of Arts, consacrata dalla Tate Modern con una retrospettiva, Paula Rego è stata tra le protagoniste assolute dell’ultima Biennale di Venezia Il latte dei sogni.
Le opere esposte erano il frutto di una mescolanza inedita, di un intreccio questa volta costituito da tradizioni portoghesi, principesse, elementi autobiografici, satira arguta. Con un ampio uso della teatralità da commedia umana e della narrazione, l’artista ha sempre indagato i rapporti umani e le dinamiche della società, con una particolare attenzione alle condizioni della donna al loro interno.

Courtesy The artist & Victoria Miro
Il potere, il desiderio di possesso, la trasgressione, sono tutti elementi da lei profondamente scandagliati.
Influenzata dal regime autoritario del suo paese d’origine e dalla sua esperienza del mondo, si è sempre espressa su ogni forma di oppressione e scelleratezza attraverso la sua arte.
Un’arte autentica e veritiera tanto da non astenersi dal mostrare il viscerale, l’inquietante, l’oscuro, che è nell’uomo come nell’animale. Senza inibizioni né censure, Paula Rego ha il merito, conquistato con fatica nel corso della sua vita, di aver esplorato le parti più nascoste e inaccessibili dell’essere umano che vive e muore, a raccontare favole e incubi, storie strazianti e magiche, reali o immaginarie, ma certamente importanti per ciò che di noi possono e sempre potranno rivelare.
Informazioni sulla mostra alla pagina ufficiale della National Gallery.

