
Il moto a due tempi di Paul Klee4 minuti di lettura
Paul Klee è stato uno dei più grandi protagonisti della scena culturale tedesca, ed europea, del primo Novecento. Nato nel 1879 a Berna, studia violino, scrive novelle e poesie, per dedicarsi poi completamente all’arte figurativa a partire dal suo ingresso all’Accademia delle Belle Arti di Monaco.

Dalle prime incisioni ed acqueforti del 1903, Klee intreccia importanti rapporti con gli esponenti delle avanguardie, partecipa alle più significative esposizioni in tutta Europa, insegna teoria della forma e del colore presso il Bauhaus.
La poetica di Klee muove da una ricerca accanita di essenze, principi genetici e costruttivi, da fissare sulla tela. L’autore riesce a conciliare molti impulsi antitetici, tra cui ordine e disordine, disegno e materia, vena comica e tragica. Fin dall’inizio della sua produzione emergono due elementi cardine nelle sue opere: il cosiddetto principio maschile e quello femminile.
Il femminile: La musa della continuità
I due poli da cui prendono forma le sue più grandi composizioni vengono ricondotti alla teoria del tempo e del movimento. Il principio femminile corrisponde alla continuità del moto e delle forme, e allo stesso tempo rappresenta il tempo imperfetto, il senso della durata. Dal punto di vista stilistico, nei lavori che vanno dal 1914 al 1920, si configura come toppe cromatiche, di varia misura e formati, che si estendono in superficie con diversi livelli di profondità.
La stessa unità di misura viene riprodotta con sagome libere caratterizzate da una cromia ricca, filosoficamente intesa come “moltiplicazione del sempre uguale”.
Dal 1920 la toppa si distende e si alleggerisce, come in Strada maestra e strade secondarie del 1929. In quest’opera la trama di fondo costituita da rettangoli dà vita ad uno strato geologico dal taglio regolare ma proliferante. Il gioco di colori tra le gradazioni del blu e dell’ocra, distingue e raccorda gli strati contigui del terreno, simulando la grana delle terre e delle rocce.

In Pastorale del 1927 il principio della continuità si riscontra anche nel grafismo: i segni si ripetono docilmente, perdono rilievo individuale e diventano tessuto. Le linee costituiscono un motivo decorativo, ossessivo e cullante di trama infinita. Il principio di individualità si annulla così nella serie a maglie.

La frammentazione della durata
L’elemento che controbilancia il motivo della durata è il principio maschile: questo rappresenta il tempo perfetto, l’evento, un fatto che pone una cesura nello scorrere della continuità. Nelle prime tele si configura come immagini simboliche e stilizzate, mentre nel secondo periodo pittorico dell’autore emerge come linea che spezza i tessuti.

Si apre così il potenziale conflitto tra figura e sfondo che si riscontra in Cote de Provence 6 e in Ad Parnassum: il sottile ordito di tessere a mosaico viene solcato da tratti ingrossati e perentori. La linea spezza i tessuti, interrompe la trama cromatica leggera, permettendo alla figura, al racconto, di prendere vita.
L’equilibrio figura – Lo sfondo

Il risultato dei due tempi del movimento della poetica di Klee è un orizzonte complessivamente equilibrato. La presenza del motivo figurativo si colloca nella sincronia ideale del sistema di fondo. L’uno afferma il proprio controllo scorrendo lungo le tessere ed evidenziando una sequenza schematica. Continuità e discontinuità si fondono come nell’impianto armonico delle grandi opere musicali di Bach: il principio maschile si identifica con il profilo melodico che si staglia dalla struttura accordale, rappresentante invece dell’elemento della continuità.

