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Cinema

“La Paranza dei bambini”: la recensione4 minuti di lettura

Film tratto dal bestseller di Roberto Saviano “La paranza dei bambini”, edito Feltrinelli, è uscito nelle sale nel 2019, ma è da poco disponibile in streaming sulla piattaforma digitale Netflix.

Regia di Claudio Giovannesi e con Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Alfredo Turitto, Viviana Aprea, Valentina Vannino, Pasquale Marotta, Luca Nacarlo, Carmine Pizzo, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo e Aniello Arena.
“La paranza dei bambini” è una storia forte, come ci si aspetta da tutte quelle storie di degrado e periferie abbandonate dallo Stato e lasciate in mano a chi segue solo le regole della strada.

“Ai morti colpevoli. Alla loro innocenza”.

Roberto Saviano
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Il cast del film con Roberto Saviano

Trama

Napoli 2018. Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò sono un gruppo di giovani adolescenti che vivono il mondo attraverso i vicoli stretti del rione Sanità. Circoscritto da un inveterato sistema di potere in cui le famiglie camorriste dei vari quartieri controllano le attività illegali e legali in un sistema gerarchico che di fatto è un anti-Stato.

Adolescenti ingenui e pieni di vita. Ma anche cinici e spregiudicati camorristi in erba, che desiderano diventare ricchi alla svelta, comprare abiti firmati e motorini nuovi. In particolare Nicola, protagonista di questa storia, la cui madre gestisce una piccola tintoria, non resiste alla tentazione di entrare a far parte di una “famiglia” camorrista. Ogni settimana vede gli aguzzini del quartiere estorcere il pizzo alla madre e sente il bisogno di fare qualcosa.

Forte è la malinconia per il boss precedente, tutto lo rimpiangono come un uomo buono e dalla parte delle persone.

Una serie di azioni sconsiderate, porteranno Nicola, a lavorare proprio per quel sistema che desidera combattere. Se si viene da un quartiere del genere, difficilmente si avrà fiducia nel sistema e Nicola, non smentisce le aspettative. Cambierà le cose con le sue mani e con l’aiuto dei suoi fedelissimi amici.

Il furto di una pistola lo fa sentire più uomo, con i soldi ricavati dallo spaccio decide di rimettere in sesto la casa della madre e la donna, nonostante sappia cosa faccia il figlio per vivere, lo ringrazia. Diventa così l’uomo di casa.

Nicola, a quindici anni è un uomo, o almeno così crede. Si sente superiore anche nei confronti di Letizia, la sua fidanzata, che invece non ha nulla a che vedere con quel mondo.

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“La paranza dei bambini”, scena del film

Considerazioni

Con paranza si può intendere sia un gruppo di fuoco di una cosca criminale che la tecnica di pesca in cui i pesci piccoli, attratti dall’intensità della luce delle lampare, salgono in superficie e si impigliano nella rete.

Una metafora contraddittoria che esprime, appunto, colpevolezza ed innocenza allo stesso tempo, come annota Roberto Saviano nell’apertura dell’omonimo romanzo.
Nel film l’assenza più evidente, oltre a quella delle istituzioni, è quella dei padri. Questo vuoto educativo è facilmente colmato dal fascino del gruppo, dal culto delle armi e dell’organizzazione criminale, col suo sistema di valori in cui l’onore e la sopraffazione guidano tutto il resto.
Se non c’è futuro, o non è percepita alcuna speranza di una possibile vita migliore, si vive il presente a mille all’ora. Ostentare in tutti i modi qualsiasi cosa.
Questo film racconta l’educazione sentimentale e quella criminale dei giovani camorristi, in un percorso irreversibile che conduce inevitabilmente alla perdita dell’innocenza.

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Francesco Di Napoli, scena del film

Curiosità

Il lavoro enorme e paziente del casting, che ha visionato 4000 ragazzi direttamente nei quartieri napoletani, ha permesso di scovare un gruppo di giovani esordienti davvero sorprendente.

Il cast, specialmente i più giovani, hanno saputo rappresentare in modo realistico e vero, la vita degli adolescenti provenienti da situazioni sociali ed economiche, precarie. Su tutti Francesco Di Napoli (Nicola), nella vita pasticcere nel rione Traiano, assolutamente credibile, con il suo sguardo duro e angelico allo stesso tempo.

Divisa tra Genova e Milano Andrea, autrice di romanzi e racconti da brivido, vive con i suoi due gatti. Passa il suo tempo libero a scrivere di musica, arte e cucina. Per Art-shapes intervista volti nuovi.