
Otis Redding: sarebbero 80 anni per l’icona della Black Music3 minuti di lettura
Il 9 settembre 1941 nasce Otis Redding, è appena cominciato l’assedio di Sarajevo da parte dei tedeschi, nel mondo oltre alla guerra sta succedendo poco, ma in quel momento l’America non fa ancora parte del mondo, almeno per qualche mese.
Considerato uno degli artisti più influenti della Black Music, alla numero otto nella classifica dei migliori cantanti della storia secondo Rolling Stone; ci ha lasciato a 26 anni, ma ancora oggi non è ancora chiaro come sia potuto succedere.

Otis Redding nasce in Georgia, già nei primi anni 60′ inizia a incidere canzoni prima con gruppi e poi da solista. Sin dagli inizi della carriera riesce a distinguersi e costruirsi un piccolo pubblico, che lo porta a girare parecchio per il paese.
Redding era una dei pochi artisti del tempo che cantava canzoni scritte di suo pugno, e questo lo rendeva unico, fra i grandi successi dei suoi primi anni troviamo: “I Can’t Turn You Loose“, “(I Can’t Get No) Satisfaction“ (cover dei Rolling Stones), “Respect” resa poi celebre dalla grandissima Aretha Franklin. Collaborò per la maggior parte della sua carriera con Steve Cropper, utilizzando la sua band per la registrazione dei pezzi.
10 dicembre 1967
L’artista aveva acquistato un bimotore per agevolare i suoi continui spostamenti in giro per gli Stati Uniti. Il 10 dicembre 1967 si trovava insieme a 6 compagni della band sopra il lago Monona nel Wisconsin, l’aereo precipita e si schianta nelle acque ghiacciate di quel rigido inverno. Morirono tutti i passeggeri a bordo tranne Ben Cauley, che si svegliò mentre galleggiava appeso ad uno dei sedili che erano stati sradicati dall’impatto.
The dock of the Bay
(Sittin’ on) The Dock of the Bay fu registrata tre giorni prima del disastro aereo.
Dopo il concerto a Monterey era vivo in Otis il bisogno di cambiare, ne aveva parlato con lo stesso Cropper. Dopo un’operazione alle corde vocali che lo aveva tenuto lontano dalla musica per cinque settimane, sentiva il bisogno di trovare nuovo pubblico e di esplorare nuovi generi musicali. Il frutto di questo sentimento era proprio (Sittin’ on) The Dock of the Bay.
Era una delle prime volte nella storia in cui la tragedia diventava in pochi giorni una possibilità di business, e così lo stesso Cropper corre in studio per ultimare la registrazione di (Sittin’ on) The Dock of the Bay. L’8 gennaio 1968, venne per la prima volta pubblicato un singolo postumo, rimase per quattro settimane alla prima posizione della Billboard Top 100 R&B.

Lo stesso anno a Febbraio uscirà l’album “The Dock of the Bay”, con all’interno la perla omonima e altri lati B già conosciuti al pubblico. In giugno una nuova raccolta, “The Immortal Otis Redding” nel quale compariranno altri inediti di quella famosa seduta.
Otis Redding morì a soli 26 anni, era intenzionato a rivoluzionare la sua musica per scoprire nuovi suoni, cavalcando l’entusiasmo di quegli anni, in cui la cultura nera toccava gli apici della sua crescita artistica. Se il suo primo tentativo, in questo cambiamento di rotta, è stato una delle canzoni più belle della storia della musica, rimane l’amaro in bocca pensando a tutto ciò che ci siamo persi.

