
My Son (2021): James Mcavoy torna in Scozia4 minuti di lettura
Jame McAvoy e Claire Foy sono i protagonisti del film My Son, disponibile online ma non ancora al cinema in Italia.Il regista francese Christian Carion dirige tale produzione dopo aver diretto, nel 2017, l’omonimo film francese, di cui, il film con McAvoy, è il remake scozzese.È un fatto inusuale quello per cui lo stesso regista diriga un film in un Paese e il suo remake in altra località, ma tale aspetto non sarà l’unica particolarità di My Son.
Nelle Highlands, Scozia
My Son prende avvio nel bel mezzo dell’azione: qualcosa di terribile è accaduto, qualcosa che, attraverso una telefonata, riporta Edmond Murray (James McAvoy) in Scozia dopo svariati mesi di assenza.
Nei primissimi minuti di film si vede Edmond percorrere al buio chilometri e chilometri di strada deserta, fino quando non raggiunge un’area di montagna vicino ad un fiume adibita a campo ricreativo per bambini e ragazzi: sul posto, Edmond corre incontro ad una donna che, vedendolo, si lascia andare ad un pianto straziante.
La telefonata è stata fatta da Joan Richmond, l’ex moglie di James, la quale gli ha comunicato una tremenda notizia: la scomparsa del figlio di sette anni, Ethan.
Ci troviamo nelle Highlands scozzesi, la zona amministrativa a nord-ovest della Scozia più deserta, inospitale ed erta.

Le spedizioni di ricerca del bambino sono coordinate dalla polizia locale. Il pensiero comune è coincide con la supposizione che Ethan si sia allontanato nella notte dal campo, perdendosi successivamente nel vicino bosco.La preoccupazione e lo sconforto di Edmond e Joan sono assoluti.
La scomparsa e il confronto
La scomparsa del figlio si trasforma ben presto in un forte pretesto che accende un sopito e rancoroso confronto fra i due ex coniugi: Edmond è sempre stato poco presente nella vita del figlio, poiché impegnatissimo nel suo lavoro nel settore petrolifero che lo porta lontano dalla Scozia.

Joan invece ha intrapreso una solida relazione con un altro uomo, Frank, il quale è diventato ben presto una figura molto importante per Ethan.
L’atmosfera fredda, umida e buia del paese innominato in cui gli eventi si svolgono incornicia emotivamente l’angoscia dei due genitori disperati, i quali prendono strade diverse per ritrovare il figlio: Joan si lascia andare passivamente alle cure e alle premure del nuovo compagno, mentre Edmond non perde tempo e inizia a nutrire dei sospetti in merito alla faccenda.

Sospetti che vengono avvalorati dalla decisione della polizia di sospendere le ricerche a causa di ‘pressioni’ ricevute dall’alto.
Per Edmond la situazione appare chiara: non si tratta di una scomparsa ma di un rapimento. Egli si metterà dunque alla ricerca di tutte le tracce che potrebbero portarlo da suo figlio.
McAvoy e il colpo di scena, in scena

James McAvoy in scena è sempre intenso e convincente. In My Son però è presente un’ulteriore particolarità riguardante proprio la prova attoriale dello scozzese: il regista Carion l’avrebbe sottoposto alle riprese senza un precedente studio della sceneggiatura. McAvoy avrebbe recitato ‘al buio’, cosi come al buio è ambientato gran parte del film.
Una mossa sperimentale quella di Carion, la quale però non basta a valorizzare un film che alla fine ha poco da dire e da mostrare.
Lo scioglimento finale è confuso e rimangono alcuni dubbi sulla modalità di successione degli eventi. La presenza di Claire Foy in scena risulta quasi ‘insulsa’ e inconsistente. Il ruolo di una madre travolta dalla perdita di una figlio non è facile da interpretare.
Vale la pena visionare My Son per apprezzare l’esperimento del regista, ma sul fronte dell’intrattenimento si registra un bel, seppur opinabile, nell’acqua.

