
Mother/Android: gli Androidi conquisteranno il mondo?4 minuti di lettura
Una domanda più che lecita dopo aver visto il film su Netflix di Mattson Tomlin. Durante la Vigilia di Natale, i fidanzati Georgia (Chloe Grace-Moretz) e Sam (Algee Smith) fanno una scoperta: presto saranno genitori.
La notizia, però, non sembra essere presa molto bene dalla madre del piccolo, che fino a qualche minuto prima si interroga su come si possa lasciare qualcuno e dimenticarlo fino a non averlo mai incontrato.
Georgia si accorge di non avere molto tempo per riflettere, perché qualcuno presente in casa comincia a uccidere chiunque capiti a tiro: gli Androidi.
La vicenda si svolge in un tempo indefinito, ma facendo capire che siamo in anni avanzati, dove la tecnologia porta alla creazione di esseri simili agli umani, ma progettati come dei robot in grado di servirli.
Gli Androidi decidono, però, di ribellarsi contro i loro stessi padroni, uccidendo gli esseri umani. Per i due collegiali inizia una lotta per la sopravvivenza. Lo scopo principale è riuscire a mettere in salvo se stessi e il loro bambino, che rimane nel grembo materno quasi per tutta la durata del film.
Per farcela sanno che dovranno passare per la pericolosa Terra di Nessuno – luogo di rifugio degli Androidi, dove uccidono o tengono prigionieri gli umani, torturandoli.
Allo stesso tempo, la Terra di Nessuno è un passaggio obbligatorio se si vuole arrivare ai porti di Boston e prendere una nave per la Corea del Sud.
La Corea, infatti, permette un progetto di inserimento volto ad aiutare le famiglie, ma soprattutto vive in un clima pacifico, lontano dalla guerra apocalittica.
Georgia e Sam tenteranno in tutti i modi di mettersi in salvo, anche a costo della loro stessa vita.

Realtà e fantasia: un confine indefinito
Nonostante la drammaticità, all’inizio del film si tende un po’ a sorridere.
Siamo improvvisamente catapultati in un mondo nuovo, ma che sappiamo non essere troppo distante da quello in cui viviamo. La tecnologia avanza. La Cina programma robot al servizio delle persone.
Si arriva a creare Androidi con le medesime caratteristiche dell’uomo e della donna, rendendoli quasi veri. Realtà e fantasia tendono a legarsi in un confine indefinito, dove la fantasia non è così illusoria come si può credere e dove ci si chiede quale sarà la nostra realtà fra qualche anno.
Si spera solo che Mother/Android non sia anche una previsione di una battaglia Apocalittica nel nostro tangibile mondo.
Domande in sospeso
Ci sono domande che rimangono sospese e non vengono mai chiarite. È un film di fantascienza, ma non si esclude quella vena romantica presente per tutta la sua durata. Sam fa di tutto per Georgia; si lascia addirittura rapire dagli Adroidi per metterla in salvo.
Lui è innamoratissimo della futura madre di suo figlio, inconsapevole di quali sono le intenzioni iniziali della ragazza. Lei, difatti, vuole trovare le parole adatte per lasciare Sam, senza far soffrire troppo entrambi.
Quando scoppia la guerra, però, i due sembrano più affiatati che mai, e quando Sam viene preso dai robot, Georgia si mette sulle sue tracce, pronta a morire pur di salvarlo.
Se il suo amore è cambiato di nuovo grazie agli Androidi o al figlio, be’… non lo sapremo mai! Un’altra domanda sospesa è nel finale. La Corea del Sud propone un progetto famiglie, ma allo stesso tempo non sembra avere intenzione di accettare i genitori.
A questo punto, chiedo a voi: chi si salverà davvero alla fine del film?
Un Sci-fi senza troppe pretese ed effetti speciali. Fin dall’inizio cattura l’attenzione dello spettatore, ma non riesce a mantenerla per tutta la sua durata. Tende a perdersi un po’ e a essere prevedibile in alcuni punti. Nonostante questo, merita di essere visto almeno una volta.
In fondo, agli spettatori piace rimanere l’effetto suspense, e in Mother/Android, se ci si chiede che fine faranno i protagonisti, si dubita anche di chi ci si possa davvero fidare.
Perché in un mondo che sta per essere dominato dagli Androidi, con sembianze fisiche uguali a quelle degli umani, fidarsi comincia a diventare un grande problema.

