
L’importanza di ricordarsi da dove si arriva: Storia ed evoluzione del Salone3 minuti di lettura
Milano, la città apre le porte al Fuorisalone 2021, con innumerevoli installazioni artistiche, showroom e mostre. Tutte con uno scopo ben preciso: esporre al mondo le innovazioni in ambito di design.
Eppure, per proseguire e apportare effettivamente innovazione non bisogna mai dimenticare da dove tutto ha avuto inizio.

“Il Salone/la Città. La storia di 60 anni di eventi collaterali nella città.”
Oggi per i lettori di Artshapes abbiamo visitato la mostra “il Salone / la Città”, ideata dal Museo del Design Italiano di Triennale a cura di Mario Piazza, che racconta le produzioni culturali più significative realizzate dal “Salone del Mobile” a Milano dal 1961 ad oggi. Una serie di mostre, progetti e installazioni che hanno coinvolto nomi di primo piano come: Vico Magistretti, Bruno Munari, Ettore Sottsass, Massimo Vignelli, Joe Colombo, “Alla Castiglioni”, Alvar Aalto e Gio Ponti. Segnando la storia della manifestazione del design italiano.
Il Salone del Mobile ha svolto e svolge un ruolo determinante nel fare di Milano la capitale mondiale del design.
Augusto Morello, per i trent’anni del salone scriveva:
“Uno dei contenuti istituzionali delle fiere moderne è di assumersi dei doveri laterali, a cominciare da quello di saper arricchire il contesto di libertà. E ciò è già, per definizione fare cultura”.

L’esposizione affronta diversi temi chiave: l’artigianato, le prime esplorazioni sul concetto di “mobile”, i grandi maestri, la nascita dello “stile italiano”, il tema dell’abitare, la cultura del cibo, l’ecologia e la finitezza delle risorse. Grande aspetto da non dimenticare di questi anni di salone è la comunicazione che non ha avuto solo una funzione informativa, ma anche di partecipare alla costruzione di un panorama estetico per la città.

È affascinante passeggiare tra i saloni del Museo e poter osservare le evoluzioni delle linee in base all’anno di appartenenza. Poter vedere come gli stili siano progrediti salone dopo salone.
Non solo business ma soprattutto cultura
Questa esposizione mostra come il “Salone del Mobile” non si sia mostrata solo come un’occasione cruciale per il mercato, ma anche un’autorevole istituzione culturale.

La città per una settimana all’anno si confronta con la storia e il senso di ciò che si espone. In questa mostra possiamo osservare passo dopo passo i cambiamenti che negli anni questo settore ha vissuto, nel costante confronto tra innovazione tecnologica e immaginazione artistica. È affascinante vedere come siano cambiati nel tempo i concetti di complemento di arredo. Di come i materiali siano cambiati anno dopo anno e come lo stile abbia subito le influenze mondiali in base al contesto storico. È stimolante passeggiare tra le istallazioni che anno segnato un’epoca. Vedere come si siano evoluti i progetti dando vita ad oggetti d’uso comune, secondo forme esteticamente valide in rapporto alla funzionalità dell’oggetto.

Questa mostra ci ricorda che non bisogna mai dimenticare da dove si arriva e quali percorsi siano già stati battuti per innovarsi e migliorare. Bisogna sempre imparare dal passato.

