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Arte,  News

Da Fondazione Matalon la mostra Immagini dal Fronte4 minuti di lettura

Fondazione Matalon a Milano ospita fino al 29 maggio la mostra “Immagini dal fronte”, a cura di Eleonora Belloni e Alessandra Giordano, organizzata in collaborazione con la Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità.

Il percorso espositivo riunisce e rende accessibile al pubblico per la prima volta una selezione di oltre 120 fotografie. Provenienti dalla Biblioteca Cesare Pozzo, esse illustrano alcuni significativi momenti della Prima Guerra Mondiale.

Immagini dal fronte: la mostra

“Immagini dal fronte” nasce con il doppio intento di essere testimonianza storica di uno degli eventi più importanti del recente passato e di rendere accessibili e fruibili al pubblico le fotografie esposte.

Esse, infatti, provengono da un fondo posseduto dalla Biblioteca dei trasporti e della mutualità Cesare Pozzo, acquisito nel 2017 e successivamente digitalizzato.  In mostra sono esposte sia alcune stampe originali sia alcune riproduzioni, ingrandite per rendere ancor più visibili i dettagli.

Il percorso espositivo si articola in tre sezioni“La prima linea”, “Il fronte” e “Oltre i confini” –, accomunate in realtà da due tematiche di fondo.

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Un gruppo di artiglieria tedesca in azione

Da una parte si trovano, infatti, fotografie che ritraggono la guerra combattuta in prima linea e raffiguranti armamenti, trincee, accampamenti e i momenti prima delle battaglie. Dall’altra molte stampe rimandano a una dimensione più intima e privata. Si tratta di immagini di vita quotidiana dei soldati: la preparazione e il razionamento dei pasti, la scrittura di lettere ai propri famigliari, i passatempi e le visite ufficiali.

Momenti legati al cibo e agli affetti. Due bisogni primari e necessari alla sopravvivenza (del corpo e dello spirito) da cui emerge il lato più umano dei soldati. Giovani uomini costretti ad affrontare le brutalità di un conflitto sfiancante e disumanizzante.

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Distribuzione di doni alle brigate italiane da parte della Croce Rossa americana

Le fotografie di Luca Comerio

Una menzione a parte merita la sezione di fotografie di Luca Comerio, fotografo “ufficiale” della Grande Guerra. Pioniere del documentario e del cinema italiano, Comerio fu l’unico civile a ottenere il permesso del Ministero della Guerra per riprendere e documentare le azioni dell’esercito italiano. La mostra, dunque, ha anche il merito di documentare la nascita del fotogiornalismo in Italia. Le foto di Comerio sono nitide, capaci di restituire pienamente le difficoltà dei soldati che combattevano in montagne. Sono scatti ricchi di particolari, vividi e che raccontano una verità diversa, fatta di stenti e sofferenze, rispetto a quanto diffuso dalla propaganda di stato.

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Agosto 1917. Avanzata italiana con l’uso di artiglieria da montagna

Fotografie ufficiali, censura e propaganda

Le fotografie esposte riescono a trasmettere il dolore, la sofferenza e l’insensatezza del conflitto senza mai scadere nel sensazionalismo o in immagini di violenza gratuita. Non ci sono spargimenti di sangue né cadaveri, bensì il racconto della dura vita quotidiana in trincea, dei momenti di relativa quiete e delle persone che hanno combattuto.

Questo rende più facile immedesimarsi con i giovani soldati ed empatizzare con il loro dolore e quello dei famigliari, innescando una riflessione su cosa sia stata la Grande Guerra. Uno dei momenti più importanti nella storia europea contemporanea, un accadimento cruciale che ha influenzato radicalmente gli sviluppi di tutto ciò che è successo dopo.

Come sottolineano le curatrici, tuttavia, un’avvertenza è necessaria. È stato possibile ricostruire la paternità delle stampe grazie ai timbri presenti sul retro. La maggior parte di esse rimanda alle Sezioni fotografiche e cinematografiche dell’esercito italiano e del Comando Supremo. Si tratta di fotografie ufficiali selezionate dall’esercito per restituire una ben precisa narrazione del conflitto. Le immagini che vediamo, perciò, raccontano un aspetto parziale della vita al fronte. Restano immagini di propaganda, scatti che sono riusciti a passare il processo di censura proprio perché utili al governo di allora.

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Premiazione degli ufficiali e dei militari di truppa della terza armata alla presenza del re Vittorio Emanuele III di Savoia,
del generale Armando Diaz e di Emanuele Filiberto Duca d’Aosta

Visitando questa mostra è impossibile non fermarsi a pensare a tutti conflitti attuali, alle stragi che ogni giorno vediamo nei notiziari. Inevitabile riflettere sul fatto che ancora riteniamo possibile risolvere questioni politiche ricorrendo alle armi, senza mai soffermarci a ponderare le conseguenze e gli effetti devastanti di queste scelte.

Dopo la laurea in filosofia ho conseguito un master in Arts Management. Sono appassionata di arte, letteratura, teatro e culture non europee. Cerco sempre nuovi stimoli e avventure da intraprendere.