
La luce e i colori di Monet in mostra a Palazzo Reale5 minuti di lettura
Palazzo Reale a Milano ospita la mostra “Monet”, dedicata a una delle più importanti e centrali figure dell’Impressionismo e visitabile fino al 30 gennaio 2022.
Articolato in sette sezioni diverse, il percorso espositivo si sviluppa seguendo l’ordine cronologico e vuole essere un approfondimento sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti in Monet.
Esso ripercorre il percorso dell’artista attraverso opere che egli stesso riteneva fondamentali e a cui era particolarmente legato, tanto da custodirle gelosamente nella propria abitazione.

Claude Monet, Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79)
Da Parigi a Palazzo Reale
Le tele presenti a Palazzo Reale sono oltre 50, tutte provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, la cui storia viene spiegata nelle prime sale della mostra.
Prima ancora che dalle opere di Monet, infatti, i visitatori sono accolti dalla riproduzione di una sala arredata in stile napoleonico. Un omaggio a Paul Marmottan, fondatore dell’omonimo museo.
L’uomo, appassionato dell’arte del periodo imperiale e della Restaurazione, raccoglie una grande quantità di oggetti e dipinti di quel periodo. Dopo la sua morte lascia la sua collezione in eredità all’Académie des beaux arts, che nel 1934 apre il museo.
Nel corso degli anni al nucleo originario di opere possedute se ne aggiungono altre, frutto di numerose donazioni da parte di collezionisti. Ed è proprio grazie alla donazione del figlio di Monet, Michel, che nel 1966 il Musée Marmottan diventa il possessore del nucleo maggiore di opere dell’impressionista.

In viaggio con Monet: gli inizi della pittura en plein air
Caposaldo del modo di dipingere di Monet e, in generale, di tutti gli impressionisti è la pittura en plein air. La nuova corrente artistica esce dagli atelier bui o debolmente illuminati alla ricerca della luce naturale e di tutte le sue sfumature.

Si dipinge all’esterno, in mezzo alla natura, prediligendo tele di piccolo formato facili da trasportare e sistemare sui cavalletti. Addirittura, spesso Monet dipinge direttamente su barche per rimanere il più possibile vicino all’acqua e catturare i riflessi della luce su di essa.
Il soggetto principale delle opere non è più il paesaggio, quanto piuttosto l’atmosfera che la luce crea, il modo essa modifica e trasfigura l’ambiente.
Cospicue sono le tele esposte a Palazzo Reale che raffigurano luoghi e paesaggi visitati da Monet durante alcuni dei suoi viaggi: Normandia, Bretagna Olanda, Inghilterra.

Sotto gli occhi dei visitatori si susseguono paesaggi rurali, campagne, spiagge, scogliere e ambienti urbani. Opere in cui le pennellate si fanno rapide per riuscire a catturare le repentine variazioni della luce, talvolta debole e fioca, altre volte accecante e potente.
Vétheuil nella nebbia (1879)
Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905)Barca a vela, effetto sera (1885)
Giverny, verso l’astrattismo
Conclude la mostra un’ampia sezione di opere realizzate da Monet durante il suo soggiorno a Giverny: fiori, piante (di cui Monet era grande appassionato), ninfee e il ponte giapponese che l’artista aveva voluto nella sua abitazione.

Si tratta delle opere più mature, in cui è evidente la volontà di abbandonare la raffigurazione di soggetti precisi a favore di un astrattismo sempre più marcato. I contorni si fanno meno netti, le pennellate ancora più rapide, sono quasi schizzi appena abbozzati, i paesaggi si dissolvono. Ormai a Monet interessa solo raffigurare la luce e le impressioni che in lui suscita.
Il cambio di stile è netto: Palazzo Reale lo evidenzia esponendo, uno di seguito all’altro, dipinti con lo stesso soggetto realizzati in anni diversi. Nella serie dedicata al salice piangente, quella del viale delle rose e, ancora, al ponte giapponese si vede chiaramente il passaggio, seppur graduale, da un tipo di pittura ancora realistica a una in cui luce e colori sono i veri e solo protagonisti.
Due dipinti della serie “Salice piangente” Il ponte giapponese (1919-1924)

