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Cinema

Mixed by Erry, Sidney Sibilia racconta l’assurda storia vera del re delle cassette pirata3 minuti di lettura

Se siete stati giovani a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, specialmente nel Sud Italia, avrete almeno una volta avuto tra le mani un cassetta con un timbro che recitava “Mixed by Erry“, una specie di marchio di garanzia per ascoltare la grande musica italiana e internazionale, scoprendo anche parecchie novità sul mercato.

Sidney Sibilia, dopo L’Incredibile storia dell’Isola delle Rose si cimenta con un altro spaccato di storia italiana: quella di Enrico Frattasio e dei suoi fratelli, che dal quartiere Forcella di Napoli hanno avviato un business che li ha portati a diventare la prima casa discografica in Italia e i re indiscussi della pirateria musicale.

L’arte di arrangiarsi

Napoli, anni Ottanta. I fratelli Frattasio si arrabattano come possono, tra contrabbando di sigarette, carcere minorile e pulizie nel negozio di elettronica del quartiere. Se Angelo e Peppe vivono alla giornata, Enrico è proiettato verso un sogno: fare il dj. Nel frattempo si accontenta di mixare cassette per gli amici, con un discreto successo. Anzi, più che discreto.

D’improvviso il lampo: perché non ampliare il mercato, iniziando a vendere le cassette su larga scala, rilevando un negozio? Un piccolo prestito e via: parte il business di “Mixed by Erry”. Il successo è immediato, i soldi arrivano a palate, talmente tanto da attirare l’attenzione sia della malavita locale sia della Guardia di Finanza, rappresentata dall’implacabile poliziotto interpretato da un irriconoscibile Francesco Di Leva.

Con i fratelli Frattasio nasce il concetto di pirateria musicale, le bancarelle piene di cassette, le canzoni di Sanremo vendute mentre il Festival è ancora in corso e lo scambio di musica così tipico di una generazione che non aveva ancora scoperto lo streaming o le ore su eMule a scaricare brani da riversare su CD. 180 milioni di cassette vendute in tutta Italia e persino in Asia, per una Lamborghini gialla tra le strade sgangherate di Forcella, parecchi guai con la giustizia e la gratitudine eterna di milioni di ragazzi.

Sibilia a caccia di antieroi

Il regista Sidney Sibilia con i tre protagonisti del film

Sidney Sibilia torna a tracciare storie di antieroi, dopo i criminali “forzati” della fortunatissima saga di Smetto quando voglio e il gruppo di sognatori dell’Incredibile storia dell’Isola delle rose, il turno ora è di tre fratelli che, con un misto di furbizia e ingenuità, hanno creato un impero partendo da una cassetta vergine e un registratore.

Il regista salernitano ci regala una Napoli a tinte pop, turbinosa e divertente nella sua realtà di truffe piccole e grandi per tirare a campare, che porta ai limiti della follia chi vuole far rispettare le regole. Non mancano le sbavature, specialmente legate alla continuità temporale (l’arresto dei ragazzi è anticipato al 1991 anziché al 1997 come nella realtà, facendo sembrare anacronistico il riferimento finale all’arrivo dell’Euro, così come la scena dell’incontro in carcere tra Peppe ed Eduardo de Filippo nel 1985, nonostante il grande attore fosse morto l’anno prima) e al poco approfondimento sull’espansione geografica del fenomeno “Mixed by Erry”, che appare limitato solo a Napoli e al Sud Italia, mentre in realtà arrivò a toccare persino la Cina.

Nel complesso il film è più che piacevole, con una colonna sonora che ovviamente e giustamente, cita i grandi successi internazionali degli anni Ottanta e Novanta, arricchita dal singolo ‘O Dj – don’t give up di Liberato, presente nei titoli di coda e nell’intro del film. Ah, non abbandonate subito la sala, o rischiatevi di perdervi la divertente scena post-credit, atta a svelare un mistero ricorrente del film.

Laureata in Arti, Patrimoni e Mercati nel 2019, scrive di arte, cinema e lifestyle da diversi anni per diverse testate online, tra cui Milano Weekend, Artslife e Trend Online. Nel 2021 fonda Art Shapes per dare voce a chiunque voglia esplorare tutte le forme dell'arte