
Mia Martini, cinque canzoni per raccontare una grande voce italiana6 minuti di lettura
Il 20 settembre 1947 nasce Mia Martini, all’anagrafe Domenica Rita Adriana Bertè, una delle interpreti più talentuose della musica italiana. In occasione di quello che sarebbe stato il suo 74° compleanno, vogliamo renderle omaggio condividendo con voi cinque delle sue interpretazioni più emozionanti. Perché è questo che faceva Mimì con la sua voce graffiante, toccava quelle corde profonde e nascoste dell’anima puntando dritto al cuore.
“Chi sono io? Sono solo una cantante, che oltretutto canta sempre cose scritte dagli altri. Io sono una voce, che ha sempre paura. Per riuscire a fare i concerti, debbo isolarmi nella musica e concentrarmi tutta sulla mia voce: è lei che poi crea il mio rapporto con il pubblico”.
Mimì, donna forte dall’anima fragile

Mia Martini nell’ambiente musicale viene descritta come una donna forte e determinata, ma allo stesso tempo fragile e sensibile nella vita privata. Una vita sofferta, tra luci e ombre, quella della cantante di Bagnara Calabra, città natia che in suo onore ha istituito il Premio Mia Martini. Tanti i momenti difficili superati, dalla delicata operazione alle corde vocali alla sua tormentata relazione con Ivano Fossati, dal complesso rapporto con il padre all’arresto per possesso di droghe leggere.
Ma di fronte all’ondata d’insensatezza che la travolse, qualcosa in lei si spezzò. Derisa, emarginata, umiliata e additata a causa di maldicenze tanto infamanti quanto infondate, si ritirò a lungo dalle scene.
Ecco un frammento della lettera scritta da Adriano Celentano e pubblicata sul Corriere della Sera, dedicata a Mia Martini poco dopo la sua morte:
“Ora gli stessi che, per anni le hanno somministrato il micidiale veleno costringendola all’isolamento totale, senza poter lavorare, lei che di bravura se li mangiava tutti, sono quelli che ora fingono di compiangerla esaltandone le qualità. Loro, i deficienti dello spettacolo, ai quali basta un semplice colore viola per non farli salire sul palcoscenico, che di fuori cantano la solidarietà ma di dentro annaspano nella crudezza del loro razzismo, portando si iella, ma non agli altri, a se stessi”.
Invece, il pubblico non le ha mai voltato le spalle, riconoscendo in Mia Martini una voce ineguagliabile e straordinaria, capace di interpretare magistralmente brani scritti dai parolieri della musica italiana. Proprio come dichiarato da Ezio Bosso, un interprete è colui che non esiste più, e diventa il testo che condivide. Tra i tanti figurano Claudio Baglioni, Bruno Lauzi, Franco Califano, Riccardo Cocciante, Ivano Fossati e Paolo Conte.
Cinque canzoni di Mia Martini da conoscere assolutamente
Abbiamo scelto cinque canzoni dal repertorio vastissimo di Mia Martini da ascoltare assolutamente per chiunque non la conoscesse e per chi la ama e vuole approfittare d questa ricorrenza per renderle omaggio.
E Non finisce mica il cielo
Scritto da Ivano Fossati, con questo pezzo Mia Martini partecipa nel 1982 al Festival di Sanremo. Una delle canzoni d’amore più intense della musica italiana, un testo superbo che Mimì valorizza come solo lei sa fare. Vince il Premio della Critica istituito in quell’edizione appositamente per la cantante e a lei intitolato dopo la sua morte.
Spaccami il cuore
Firmato da Paolo Conte. Brano clamorosamente escluso dalle selezioni di Sanremo nel 1985 e indubbiamente sottovalutato. Le parole del Maestro si sposano perfettamente con la voce di Mimì.
Almeno tu nell’universo
Brano scritto nel 1972 da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio e interpretato da Mia Martini sul palco dell’Ariston nel 1989, questo capolavoro rappresenta il suo trionfale ritorno sulle scena, il suo riscatto.
“Erano sette anni che non potevo più fare il mio lavoro, per cui ho avuto dei momenti di grande depressione. E in quel momento ho sentito fisicamente questo abbraccio totale di tutto il pubblico, l’ho sentito proprio sulla pelle. Ed è stato un attimo indimenticabile”
Cu’mme
Scritta da Enzo Gragnaniello. Meraviglioso classico senza tempo di Roberto Murolo, cantato insieme a Mia Martini. Un duetto emozionante e una performance grandiosa di entrambi gli artisti.
Dillo alla luna
Scritta da Vasco Rossi. Liriche che le calzano a pennello, come un abito cucito su misura per lei. Interpretazione rabbiosa e vera di Mia Martini, diversa dalla versione originale, ma altrettanto comunicativa.
“Ho scelto Dillo alla luna perché non mi sentivo in grado di dare la stessa magia ad altri brani che sono troppo suoi, particolari, spero con questo brano di esserci riuscita. Un altro motivo è legato al testo che mi coinvolge moltissimo, io odio tutto ciò che è statico, fotografico, io amo tutte le situazioni vere, reali e il linguaggio che Vasco usa in questo suo rapporto d’amore, quando scrive e canta guardami in faccia…quando mi parli… così reale e crudo mi fa impazzire”.
Se l’interprete di successi come Minuetto, La nevicata del ’56 e Piccolo uomo fosse ancora qui con noi, continuerebbe a non avere rivali. Perché Mimì aveva una marcia in più, ci metteva il cuore.

