
Cattelan: l’arte dello scandalo2 minuti di lettura
Maurizio Cattelan. Padovano d’origine, newyorkese per lavoro. Uno degli artisti più controversi e apprezzati nel panorama internazionale contemporaneo, maestro dell’arte relazionale. In grado di attirare l’attenzione di media e pubblico e scandalizzare come pochi. In occasione del suo compleanno, abbiamo deciso di ripercorrere alcuni dei momenti salienti della sua carriera.
Untitled, 2004
Le immagini che mi interessano di più sono quelle che non capisco. O meglio, quelle che sembrano contenere in sé una molteplicità infinita di significati.
M. Cattelan
L’arte relazionale si fonda sulla partecipazione del pubblico. È la sorella dell’arte performativa, di impostazione maggiormente “teatrale” ed esperienziale, che trova la massima rappresentazione in Marina Abramovic. Lo spazio in cui l’arte relazionale nasce e agisce è il contesto sociale. E, attraverso questo contesto, il pubblico partecipa e imprime un significato. Significato che, prevedibilmente, non sarà lo stesso per tutti.

Con Untitled, 2004, Cattelan è entrato nella storia. Milano, Piazza XXIV maggio. Appesi all’albero più antico della città, posto lì in memoria dei caduti della Prima guerra mondiale, tre bambini penzolano impiccati. Manichini a dimensione reale, tecnica mista. Le proteste non tardano ad arrivare. Dopo neanche quarantotto ore dall’inaugurazione dell’opera qualcuno l’ha già distrutta. Chiamate alla radio locale, poster lasciati ai piedi dell’albero, interventi delle autorità comunali, per settimane intere. L’arte contemporanea torna in prima pagina. Un’opera straordinaria. Simbolo di un’inerme accettazione della natura intrinsecamente violenta della società contemporanea. Un inno alla memoria e alla fugacità della vita.
Indietro non si torna. Il danno è già avvenuto. Il suo risultato esposto agli occhi di tutti. Non resta che osservare con tristezza – e, perché no, anche vergogna – l’ennesima dimostrazione dell’incapacità dell’essere umano di accontentarsi dei doni che ha ricevuto. L’omicidio premeditato che la società attua quotidianamente, ai danni dell’individuo, a glorificazione del Dio Denaro, dell’interesse, della violenza.
Arte eterna
L’arte deve essere anche una causa di un malinteso, perché la gente può farne qualsiasi cosa. Per me l’equivoco o l’inganno ottico e mentale rappresentano il vero motore dell’arte.
M. Cattelan

Poco interessato ad abitare in una parete o un’intera stanza di una galleria, ciò che conta davvero per Cattelan è il contatto non filtrato col pubblico. Smuovere la percezione di chi osserva, come un sasso lanciato in uno stagno che prima era calmo, inerte. Far partire un dibattito, uno scambio di opinioni. È così che l’arte prende vita e diventa eterna.

