Art Shapes
Escher copertina2
Arte

Sconvolgere lo spazio: i mondi impossibili di Maurits Cornelis Escher6 minuti di lettura

Il 17 giugno 1898 nacque Maurits Cornelis Escher, artista tutt’oggi considerato come uno dei più grandi incisori e grafici del secolo scorso e probabilmente della storia. Le peculiari forme, le complesse geometrie e architetture che contraddistinguono i lavori del grafico olandese rappresentano ancora oggi uno dei migliori esempi dell’incontro tra arte e matematica.

Non a caso i suoi lavori ricevettero apprezzamento soprattutto da matematici, logici e fisici che ritrovavano nei disegni le formule e i delicati equilibri che caratterizzavano il loro lavoro. Le forme paradossali che possiamo ammirare nei lavori di Escher ci aprono a dei mondi sconosciuti ma altamente invitanti ed immersivi. 

L’arte matematica di Escher

Le opere di Escher sono indissolubilmente legate al mondo geometrico e matematico. Lo stesso artista avrebbe più volte affermato di sentirsi più vicino ai matematici che al mondo dell’arte, e guardando ai suoi lavori risulta difficile non credergli. Le incisioni di questo particolarissimo artista olandese, infatti, sorgono esattamente nel punto di congiunzione tra matematica e arte. E nelle sue opere queste due discipline trovano un equilibrio perfetto creando composizioni precise e organizzate.

Dobbiamo sottolineare in questo senso le varie influenze e i fenomeni che lo circondarono ai tempi della sua evoluzione come artista. Movimenti artistici come il cubismo e il surrealismo stavano già fornendo al mondo intero un’estetica volta al fantastico e all’immaginifico con ambienti e mondi spesso paradossali. Nel frattempo, teorie come quelle di Turing ed Einstein incominciavano a farsi spazio sollevando l’idea di mondi e realtà complesse.

Non dobbiamo però credere che Escher fosse un grande conoscitore della matematica, anzi. Più volte, di fronte a simili affermazioni, affermò di essere completamente estraneo a quel mondo e a quelle formule, e che le conversazioni con i matematici lo mettevano in difficoltà. Eppure, nei suoi lavori possiamo trovare trasformazioni complesse, utilizzo dei piani cartesiani e geometria pura. Non sbaglieremmo nel dire che il lavoro di Escher è più il frutto di un grande impegno nel raggiungere un risultato preciso che l’applicazione di formule matematiche. 

Intersecare i mondi

È indubbio però, che nel momento in cui si guarda all’arte di Escher si crede di essere di fronte ad un esperto di geometria e matematica. Solo una persona con grandi conoscenze riguardo profondità, i rapporti tra i piani e l’intersecamento di forme. Il giocare con i piani fu una delle principali abilità dell’artista olandese. L’utilizzo di diversi punti di vista e di diversi piani prospettici lasciano lo spettatore incuriosito e straniato di fronte a tanta complessità geometrica.

Mondi diversi si abbracciano tra di loro ignorando completamente il limite del supporto e mostrando molto più di quanto la superfice potesse contenere. È evidente il ripudio da parte dell’incisore olandese di una prospettiva classica o di un singolo punto di vista preferendo rappresentare un oggetto o uno spazio da diversi punto di vista contemporaneamente. 

Escher- mano con sfera riflettente
Mano con sfera riflettente

In questo senso è esemplare l’utilizzo da parte di Escher di specchi convessi o sfere, come nella famosa litografia Mano con sfera riflettente. La sfera tenuta nella mano riflette l’ambiente intorno ad essa donandoci una visione raddoppiata della mano e lo stesso Escher che si specchia nella sfera. Ma l’abilità dell’artista nella sovrapposizione di punti di vista raggiunge vette ancora più alte quando ci troviamo di fronte allo Specchio magico dove le immagini riflesse ci fanno credere che esse abbiano una loro esistenza anche al di fuori del loro riflesso, o quantomeno in stretta relazione con esso

La precisione dei mondi impossibili

Il grande merito di Escher è sicuramente stato quello di essere riuscito in molti casi a creare luoghi meravigliosamente complessi ma ordinati. Luoghi dove l’occhio dello spettatore sarebbe finito per perdersi tra le mille strade disponibili e le innumerevoli vie di fuga. Basta pensare all’opera Relatività; dove scale partono e finiscono da punti di vista diversi e personaggi anonimi le percorrono da sopra a sotto, da destra a sinistra, ritrovandosi in diverse posizioni. 

Escher relatività
Dettaglio delle scale in Relatività

L’ambiente è surreale e la scelta di come interpretarlo ricade sullo spettatore stesso che sceglie quale scala seguire e quale punto di vista adottare. In un singolo spazio sono costretti tre spazi dimensionali in costante rapporto fra di loro. La parete di uno di questi mondi può essere allo stesso tempo il pavimento o il soffitto di un altro. Non c’è un punto di vista sbagliato, ogni mondo ha un senso di per sé, ma è quando questi collidono nello stesso ambiente che il tutto diventa surreale e assume un fascino particolare. È in quell’istante che il genio di Escher emerge in maniera evidente.

Lo stesso principio circonda un’altra interessante e celebre opera di Escher, Salita e discesa. Qui viene rappresentata una particolare costruzione sui cui tetti passeggiano dei monaci. In questo caso la peculiarità di questa costruzione emerge nel momento in cui proviamo a seguire il percorso delle due file di monaci. Infatti, a seconda della fila e direzione che decidiamo di seguire, il percorso si mostrerà a noi come sempre in salita oppure sempre in discesa. 

Escher salita e discesa
Porzione di Salita e discesa

Il riconoscimento di Escher come artista

Il successo ricevuto da Escher e dai suoi lavori non ha mai davvero smesso di crescere. Le sue composizioni misteriose e allo stesso tempo affascinanti continuano a catturare l’attenzione di tutti, a discapito delle iniziali critiche negative. L’interesse di matematici, che forse per primi hanno intravisto il valore dei lavori dell’artista olandese, ha provocato la crescita di popolarità delle litografie e stampe di questo artista. Questo fu il passaggio fondamentale, dopo il quale il pubblico d’arte incominciò a guardare seriamente alle composizioni surreali e matematicamente perfette. Da questo momento in poi l’influenza di Escher si fece più forte; altri artisti incominciarono a dichiararsi suoi eredi e i suoi lavori si inserirono anche nella cinematografia e nei fumetti.

Mi chiamo Marco Celi, laureato in Scienze filosofiche presso l’Università degli studi di Milano ho da sempre avuto un forte interesse per l’arte e i musei in tutte le loro forme.