
Malevič: “Quadrato bianco su fondo bianco” è un pezzo d’infinito2 minuti di lettura
Kazimir Malevič è stato un pittore russo attivo fra la fine dell’Ottocento e il primo trentennio del nuovo secolo. Pioniere dell’astrattismo geometrico e delle avanguardie russe, è principalmente noto per aver fondato l’avanguardia chiamata Suprematismo. In occasione dell’anniversario del suo compleanno, vi proponiamo un approfondimento su una delle sue opere più note e discusse.
Un pezzo d’infinito

Con Quadrato bianco su fondo bianco, Malevič ha raggiunto la migliore forma rappresentativa della sua poetica. Arte pura, spogliata degli schemi compositivi di colori, volumi e forme tipiche della tradizione. Arte per arte. Un’operazione dal deciso impatto ideologico. Una di quelle opere d’arte che fanno dire a un occhio poco attento (o a un cervello poco agile): “Avrei potuto farlo anch’io. Non è arte.”
Per Malevič la resa materica dell’oggetto-arte è uno strumento per portare avanti e concretizzare un’idea: la supremazia – da cui il nome dell’avanguardia, Suprematismo – dell’arte astratta su quella figurativa. La glorificazione della pura sensibilità plastica.
Il suprematismo

“Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell’arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L’oggetto in sé non significa nulla. L’arte perviene col suprematismo all’espressione pura senza rappresentazione”
Kazimir Malevič
Nelle intenzioni dell’artista, il quadro dovrebbe evocare un senso di un qualcosa che galleggi, col bianco di fondo che simboleggerebbe l’infinito, mentre l’inclinazione del quadrato dovrebbe imprimergli movimento. Come se stesse per uscire dalla tela e colpirci. Nel corso della propria carriera, Malevič propose quattro versioni di quest’opera, a simboleggiare quanto la ritenesse esemplificativa.
Malevič oggi
Spunto di riflessione finale: pensate alla società contemporanea, così inesorabilmente fissata sulle apparenze e sull’esteriorità. La cultura dell’immagine regna sovrana, condizionando scelte e comportamenti di una percentuale preoccupante di popolazione. L’epoca del pretty privilege e dell’industria della moda che continua a dominare il mercato, sebbene i meccanismi spesso oscuri che la muovono siano ormai di pubblico dominio. Come si sentirebbe il nostro buon vecchio Malevič? Al lettore la risposta.

