
Lunar Codex: l’arte alla conquista della luna3 minuti di lettura
Il desiderio di esplorare, colonizzare terre, lasciare un segno nel mondo fa parte della storia dell’uomo fin dalle sue origini. È quell’istinto che ci ha consentito di progredire espandendo i nostri confini, ampliando i nostri orizzonti, spingendoci sempre più alla ricerca di qualcosa di altro. E se tale desiderio ponesse il limite da oltrepassare oltre i confini terrestri? Samuel Peralta, fisico, imprenditore, produttore cinematografico e scrittore di fantascienza, grazie a un ambizioso progetto della NASA potrà sfidare proprio questo quesito, e lo farà con un intento ben preciso: portare l’arte sulla luna.
Un passo indietro
Il lancio di oggetti terrestri sulla luna, in realtà, non si configura come una missione del tutto nuova. Già in passato, infatti, pezzi d’arte sono atterrati sul suolo lunare in ben due occasioni: la prima, nel 1969, quando l’Apollo 12 vi depositò un piccolo frammento di ceramica con dei disegni stilizzati di diversi artisti, tra i quali Andy Warhol; la seconda, due anni più tardi, quando l’equipaggio dell’Apollo 15 vi lasciò una scultura in alluminio di 9 cm realizzata dall’artista belga Paul Van Hoeydonck.


lasciata sul suolo lunare dall’Apollo 15
Un’impresa unica
Tuttavia, il vero tratto distintivo del progetto che prenderà piede tra il novembre 2023 e lo stesso mese del 2024, risiede nella quantità di opere d’arte che sarà possibile inviare sul nostro satellite. Si tratta infatti del primo trasferimento significativo di arte contemporanea, una raccolta estesa che racchiude arti visive e non, una sorta di “museo sulla luna”. Divise in tre capsule del tempo, giungeranno oltre 30.000 opere di artisti provenienti da 157 Paesi, che abbracceranno i campi più disparati delle arti: dalla poesia alla musica, dalla pittura alla cinematografia.
Tecnologia d’avanguardia
L’ampio e diversificato catalogo selezionato dallo stesso Peralta verrà caricato su appositi supporti in grado di immagazzinare quantità elevate di dati. Dal diametro inferiore a 3cm, progettate per resistere a condizioni climatiche avverse e campi elettromagnetici, le nanofiche saranno il punto di svolta di questa missione. Un connubio vincente, quello tra arte, scienza e tecnologia, che consentirà di trasportare sulla luna una parte del nostro patrimonio culturale.
Il messaggio di Peralta
Il Lunar Codex è un progetto nato durante il periodo della pandemia da Covid-19 come mezzo per infondere un messaggio di speranza in un momento difficile per l’umanità. Lo scopo è quello di instillare sulla luna una parte della nostra civiltà, quella che potremmo definire il cuore, l’anima, cosicché volgendo il nostro sguardo verso l’astro celeste possiamo riconoscervi un simbolo di speranza e fiducia.
La nostra speranza è che i viaggiatori del futuro trovino queste capsule del tempo e scoprano com’è il mondo oggi… Il progetto si basa sull’idea che, nonostante guerre, pandemie e cambiamenti climatici, l’umanità abbia trovato il tempo per sognare, per creare arte.
S. Peralta
Curiosità
Il progetto racchiude una serie di primati interessanti. Si tratta del primo programma a lanciare sulla superficie lunare:
- opere di artiste donne;
- film e musica contemporanei;
- opere di artisti disabili;
- opere di artigiani, arte digitale e poesia realizzata dalla collaborazione tra l’uomo e l’intelligenza artificiale.

