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Musica,  News

Lucio Dalla, 80 anni: l’amore del poeta bolognese3 minuti di lettura

Lucio Dalla nasce a Bologna il 4/3/1943, titolo di una delle sue canzoni più conosciute, e oggi avrebbe compiuto 80 anni. 

L’amore l’ha raccontato e cantato come nessun altro avrebbe saputo fare, con malinconia, gioia e geniale ironia e soprattutto con quello che con molta probabilità è il suo miglior disco, Dalla (1980), che continua tuttora a incantare e far ragionare sull’amore a ogni ascolto. 

In una giornata come questa, è cosa buona e giusta riscoprire un album che contiene, non solo alcune delle migliori canzoni di Dalla, ma probabilmente anche dell’intera discografia italiana. 

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Dalla (1980)

L’album si apre con una canzone che è un vero e proprio inno alla speranza, Balla balla ballerino. 

La melodia di questa prima traccia ha la capacità di far gioire e allo stesso tempo rendere consci del fatto che, alla fine, la vita scorre in fretta e i momenti più dolorosi e bui devono essere vissuti così: ballando. 

Sotto un cielo di ferro e di gesso l’uomo riesce ad amare lo stesso / Ama davvero senza nessuna certezza / Che commozione che tenerezza

Balla balla ballerino

Lucio Dalla riesce a raccontare un momento di grande dolore, ovvero la strage di Bologna dell’agosto del 1980, con una geniale leggerezza, mentre invita chi l’ascolta a provare a vivere questa vita, con tutte le sue crudeltà e dolori, senza fermarsi e soprattutto con speranza. 

Adesso Sonny Boy e la sua donna Fortuna / Saranno a metà strada tra Ferrara e la luna

Il parco della luna

L’album prosegue con la storia di Sonny Boy, un trovatello che per compagna ha solo lei, Fortuna, l’unica che è sempre stata accanto a questo romantico zingaro che “ha disegnato sulle braccia la mappa delle stelle”.

Tra un mambo e una sera dei miracoli, arriva Meri Luis, quella che per Dalla è la sua canzone più riuscita. In effetti, la traccia narra la vita quotidiana di personaggi diversi – il regista, il taxista, il dentista, la star – con una fantastica eleganza stilistica e arrivando al punto più catartico della canzone: quando finalmente tutti decidono di interrompere la loro monotonia e si concedono alla vita e all’amore, proprio come Meri Luis:

Meri Luis finalmente ha deciso / Che l’amore è bello / Ha abbassato gli occhi e s’è lasciata andare / Ha benedetto il cielo come fosse un fratello / Per le sue belle tette e per / L’amico che le vuole toccare

Meri Luis

Per completare poeticamente questo album, non possiamo non nominare Cara e Futura, due canzoni che sì, l’amore lo cantano e lo raccontano, ma anche in modo diverso.

Cara è una storia d’amore sofferta, che alla fine viene quasi paragonata a un sogno, con l’innamorato che riesce comunque a non mettere da parte l’orgoglio e senza nascondersi canta tutta la sua disperata malinconia.

Almeno non ti avessi incontrato / Io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato

Cara
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Lucio Dalla fotografato da Luigi Ghirri

Lucio Dalla era in grado, con le sue parole, di entrare nell’anima di chiunque lo ascoltasse e tuttora le sue canzoni sembrano parlarci e svelarci un qualche significato nascosto, un modo di vivere e amare che forse avevamo dimenticato. 

Grazie Lucio, per tutta questa magia che ci hai lasciato; e perdonatemi per questa nostalgia, sarà meglio rimettere su un altro suo disco e ricominciare a sognare. 

Aspettiamo che ritorni la luce / Di sentire una voce / Aspettiamo senza avere paura, domani

Futura

Nata e cresciuta tra le acque del mare tarantino, ma trasferita sulle sponde dei Navigli. Laureata in Lettere moderne, avida lettrice e indecisa cronica. Tutto ciò che faccio nella vita parte dalle mie passioni: la scrittura, l’editoria e l’arte. Mi piace comprare più libri di quanti ne possa mai leggere, tatuare persone, recitare a memoria i dialoghi di Antonioni e piangere sopra i dischi di Nick Cave.