
Jim Morrison: la poesia e la filosofia del poeta maledetto4 minuti di lettura
James Douglas Morrison, per tutti Jim o Jimbo, artista e intellettuale, “poeta maledetto” e frontman dei Doors, una personalità trasgressiva e carismatica, capace di far impazzire generazioni e generazioni di ragazzi con esibizioni magnetiche e dissacranti.
Oggi avrebbe compiuto 79 anni e non è un caso se aleggia ancora sulla sua morte una certa aura di mistero, con storie e miti che continuano a essere raccontati e che celano un’unica spiegazione: Jim è stato una leggenda e come tutte le leggende è difficile pensare possa morire come noi tutti comuni mortali.
Tuttavia, quel che è importante sapere è cosa si nasconde dietro questo personaggio così inquieto e atipico, per riuscire ad addentrarsi nella sua tormentata personalità e capire da cosa nasce la sua arte e il fascino che continua ancora ad esercitare a distanza di anni.

William Blake e le porte della percezione
Se le porte della percezione fossero aperte, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito.
Il matrimonio del cielo e dell’inferno, William Blake, 1793
William Blake è stato poeta, incisore e pittore inglese, che dedicando tutta la vita all’arte, alla filosofia e alla letteratura, ha lasciato una traccia fondamentale tra gli scrittori e pensatori del Novecento; non solo, la sua eredità si manifesta anche nella cinematografia e nella musica, dagli studi dello scrittore di romanzi distopici Aldous Huxley, al pensiero e alla musica di Jim Morrison e quindi dei Doors.
È grazie a un verso del poema de Il matrimonio del cielo e dell’inferno (1793), in cui Blake nomina le porte della percezione, se il nome della band di Jim Morrison sarà proprio The Doors, un nome che fa intendere subito tutta la spiritualità, poesia e psichedelia che il cantante vuole trasmettere attraverso la sua musica.
È infatti Aldous Huxley, nel 1959, a pubblicare Le porte della percezione, un’opera che narra i ricordi dell’autore sotto assunzione di mescalina e che porta avanti la tesi secondo cui solo attraverso l’uso di determinate sostanze stupefacenti, l’uomo può realmente crescere spiritualmente ed evadere dalla quotidianità alterando la sua percezione del mondo che lo circonda.
Jim Morrison, quindi, fa della poetica di Blake e degli studi di Huxley il suo mantra, perseguendo questo pensiero e lasciandoci la loro eredità e influenza in gran parte dei testi più importanti della band americana.
Sai che il giorno distrugge la notte, la notte è separata dal giorno / Ho provato a correre, ho provato a nascondermi / Sfonda la barriera e vai dall’altra parte
Break on Through (To the Other Side), The Doors, 1967
Break on through è un invito ad aprire il varco, sfondarlo e vedere cosa c’è dall’altra parte; un imperativo da perseguire per trovare un modo per evadere da quella che crediamo sia la realtà e capire cosa si possa realmente nascondere al di là delle porte della percezione.

Nietzsche e lo spirito dionisiaco
Per entrare completamente nella visione di Jim Morrison bisogna obbligatoriamente vedere le sue performance live, in cui si possono ammirare dei veri e propri riti ipnotici e seducenti, che non poche volte sono terminati con arresti, risse e perfino genitali mostrati al pubblico.
La personalità seducente di Jim Morrison è figlia soprattutto degli studi filosofici del cantante stesso e della sua smisurata passione per Nietzsche e il suo pensiero. Le danze quasi esoteriche ed erotiche e le esibizioni libere da ogni freno e censura rappresentavano, infatti, quello spirito dionisiaco descritto dal filosofo tedesco nella sua opera La nascita della tragedia (1872).
Uno spirito istintivo, irrazionale ed ebbro, che si contrappone alla razionalità e all’ordine rappresentati invece da quello apollineo; uno spirito che il cantante dei Doors incarna alla perfezione, rendendo la sua musica e la sua arte una rappresentazione teatrale a tutti gli effetti, prendendo spunto proprio dalla tragedia greca e facendosi portavoce di un nuovo modo di pensare e di vivere.
Che abbia sfidato i limiti, superandoli e conducendo una vita di eccessi, così come richiede il vademecum della perfetta rock star, nessuno lo mette in dubbio, tuttavia quello che Jim Morrison ci ha lasciato va ben oltre ciò che i giornali raccontavano e lo si può conoscere e apprendere solo andando oltre, sentendo le nostre pulsioni e seguendo quegli istinti che tanto si provano a reprimere.
I am the Lizard King, I can do anything.

