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Arte

Jackson Pollock e l’astrattismo. Tutto inizia da Mural3 minuti di lettura

Il movimento e i colori usati sulle tele sono da sempre gli elementi caratterizzanti dei lavori di Jackson Pollock. Questo discorso vale anche per uno dei primi quadri dell’artista americano, Mural. L’opera è unica per diversi motivi sia stilistici che no. La tela è infatti considerata come il punto di svolta per Jackson Pollock, dopo questo lavoro infatti il suo percorso artistico si orienta nella direzione che tutti noi conosciamo, ossia quello dell’astrattismo puro e dell’action painting. 

Peggy Guggenheim e Jackson pollock

Il quadro venne commissionato nel 1943 dalla collezionista e mecenate Peggy Guggenheim per decorare l’ingresso dell’edifico dove risiedeva. Sebbene il piano iniziale prevedesse la produzione di un vero e proprio murale, la collezionista americana seguì invece il consiglio di Marcel Duchamp. L’artista francese suggerì infatti di commissionare una tela anzichè un murale, in questo modo avrebbe potuto portarsela con lei nel caso in cui si fosse trasferita. Nonostante questo cambiamento la tela mantiene le dimensioni di un vero e proprio murale e per questo è l’opera più grande che l’artista americano abbia mai creato. L’opera rimane in possesso della mecenate fino al 1948 anno nel quale viene donato all’ University of Iowa Museum of Art. 

Jackson Pollock e Peggy Guggenheim
Peggy Guggenheim e Jackson Pollock di fronte all’opera Mural

Ci sono diverse caratteristiche che rendono questo lavoro un punto fondamentale della carriera di Jackson Pollock. Abbiamo già sottolineato le dimensioni dell’opera, mai più eguagliate dall’artista, ma soprattutto segna un passaggio fondamentale per lui e anche per la storia dell’arte del Novecento. Fino a quel momento, infatti, l’artista si muoveva all’interno del mondo e della pittura surrealista dove il movimento veniva donato a figure singole e poco astratte. Dopo questa opera la direzione intrapresa da Pollock è quella che porta verso l’action painting

Mural

Mural (1943), Jackson Pollock. University of Iowa Museum of Art, Iowa City

Come detto il quadro rappresenta un punto di svolta non solo per l’artista ma per l’arte tutta. L’action painting è alle porte e l’arte di Pollock comincia a mostrarne i segni evidenti. L’opera non è solo la tela più grande dell’artista ma è anche l’opera astratta più grande mai fatta fino a quel momento. Questo dettaglio apparentemente insignificante è in realtà molto importante poiché ha introdotto una nuova idea di scala e di tecnica nell’astrattismo, influenzando l’arte successiva. 

It was a tampede… [of] every animal in the American West, cows and horses and atelopes and buffaloes. Everything is charging across that goddamn surface

Jackson Pollock

Mural è un’opera astratta caratterizzata dall’intreccio di diverse figure scure che possiamo chiaramente vedere. Questi elementi possono essere intesi come persone, uccelli, numeri o lettere tutti all’interno dello stesso ambiente colorato. Lo stesso Pollock definì l’opera come un “fuga di animali nell’America del West” lasciando intendere come l’artista si fosse lasciato influenzare fortemente dalle danze dei nativi americani e dal muralismo messicano. Ma gli elementi e gli artisti che hanno portato l’artista americano alla composizione di Mural sono molteplici; Picasso, El Greco sono solo alcuni di questi artisti.

L’influenza di un’opera

L’opera di Pollock è sperimentazione pura. Le nuove influenze e le nuove tecniche dell’artista emergono in maniera prepotente illuminando la nuova strada dell’artista e dell’arte americana. La sfida diretta che l’artista lancia all’arte tradizionale è forte e riuscita. Pollock sperimenta con visioni immaginarie e fantastiche uniti a gesti forti e dinamici e a colori vibranti segnando per sempre l’arte astratta mondiale.

Mi chiamo Marco Celi, laureato in Scienze filosofiche presso l’Università degli studi di Milano ho da sempre avuto un forte interesse per l’arte e i musei in tutte le loro forme.