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Arte

Henri de Toulouse-Lautrec e la ricerca della genuina umanità4 minuti di lettura

Discendente di una nobile e prestigiosa famiglia francese, Henri de Toulouse-Lautrec trascorse gran parte della sua breve vita bohémienne nel pittoresco quartiere parigino di Montmartre, tra i bevitori di assenzio. Qui venne a contatto con un variegato universo umano che divenne protagonista assoluto delle sue opere.

Fu inoltre un abile disegnatore, e proprio attraverso l’uso della linea di contorno, superò l’esperienza impressionista che pure aveva appreso.

Infine, Henri de Toulouse-Lautrec fu il primo pittore a cimentarsi nella produzione di manifesti pubblicitari, applicandosi in una nuova attività, nata dallo sviluppo della tipografia a colori.

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Henri de Toulouse-Lautrec, Manifesto pubblicitario per Aristide Bruant

In occasione dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 9 settembre del 1901, vogliamo presentarvi due delle sue opere più significative, che ben incarnano l’essenza della sua arte.

Au Moulin Rouge di Henri de Toulouse-Lautrec

La vibrante vita notturna dei locali francesi negli anni della Belle Epoque, densa di personaggi ambigui, camerieri, ballerine, cantanti e prostitute avvolte nei loro abiti da sera, è sempre stata fonte di ispirazione per gli artisti che, sotto le scintillanti luci di bar e cabaret, hanno spesso trovato volti malinconici che esprimevano appieno la condizione umana.

L’opera in cui Henri Toulouse-Lautrec riesce a catturare con maestria queste emozioni s’intitola Au Moulin Rouge, che raffigura l’essenza di una notte all’interno dell’omonimo locale da ballo, frequentato assiduamente dall’artista ed inaugurato nell’ottobre 1889.

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Henri de Toulouse-Lautrec, Au Moulin Rouge

Datato tra il 1892 e il 1895, l’olio su tela è conservato presso l’Art Institute di Chicago.

Sebbene le figure siano così vicine l’una accanto all’altra, in un momento che dovrebbe rappresentare festa e puro divertimento, nessuna di esse sembra ridere, gioire, muoversi o conversare, creando così un’atmosfera statica e malinconica, quasi surreale. Ciò fa riflettere su quanto ci si possa sentire soli e disadattati, seppur circondati da altre persone.

Nell’opera, Henri de Toulouse-Lautrec gioca con la prospettiva, distribuendo le figure su diversi piani, creando così uno schema prospettico che rimanda all’Assenzio di Degas.

L’artista ritrae se stesso di profilo nell’ultimo piano, come personaggio secondario, mentre al centro, accanto a tre amici del pittore, figurano due tra i personaggi più noti del locale: la cantante Jane Avril, dai folti capelli rossi, rappresentata di spalle, e la ballerina Macarona, vista frontalmente.

In uno degli enormi specchi presenti sulle pareti del Moulin Rouge, la Golosa, altro personaggio di spicco, è intenta a sistemarsi l’acconciatura mentre, nell’angolo in basso a destra in primo piano, una signora in un elegante abito scuro e dal viso dai tona verdastri, sembra rapire l’osservatore con il suo sguardo perso e misterioso.

Au Salon de la Rue des Moulins

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Henri de Toulouse-Lautrec, Au Salon de la Rue des Moulins

Au Salon de la Rue des Moulins ritrae invece l’interno di una rinomata casa chiusa parigina spesso frequentata dallo stesso artista. L’olio su tela del 1894 è custodito presso le Musée Toulose-Lautrec di Albi in Francia.

Le donne raffigurate, dai volti assorti e pensierosi, si godono un istante di tranquillità, in piedi o distese su confortevoli divani dalle tonalità rossastre. Le posizioni rilassate delle figure, lasciano trasparire un senso di quiete e pacatezza che rende le prostitute, frequentemente emarginate e vittime di violenze e soprusi a causa della loro professione, più umane che mai.

Anche in quest’opera, Henri de Toulouse-Lautrec sfrutta la prospettiva per catturare l’attenzione dell’osservatore per poi proiettarlo nel dipinto: il punto di fuga è infatti esterno, situato in alto a destra e la linea orizzontale è collocata vicino al margine destro del quadro, facendo così sembrare, a chiunque osservi la tela, di trovarsi in piedi di fronte alle donne sedute.

Sopra lo schizzo realizzato a carboncino, le cui linee sono ancora visibili soprattutto nell’angolo in alto a destra del quadro, il pittore ha usato toni caldi e pacati, riuscendo in tal modo ad accostare in perfetta armonia colori così distanti tra loro, come il verde acqua delle vestaglie ed il giallo ocra delle pareti.

Henri de Toulouse-Lautrec ha trasformato la casa di tolleranza in un luogo della vita quotidiana, nel quale le protagoniste, ai margini della società, si riappropriano della loro dimensione umana.

Copywriter e redattrice freelance, appassionata di libri e scrittura, spero un giorno di poter produrre narrativa per ragazzi. Il mio motto è "Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo".