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Cinema,  News

Gold: il nuovo film con Zac Efron sulla lotta tra l’uomo e il deserto4 minuti di lettura

L’inizio dell’estate 2022 è segnato dall’arrivo al cinema del film Gold, con protagonista Zac Efron. Il regista Anthony Hayes recita nella pellicola al fianco di Efron. Un film sull’imperscrutabilità dei rapporti umani e sulla sopravvivenza.

Gold in sintesi

Il film prende avvio da una serie di campi lunghi che inquadrano un treno in corsa in una landa desolata. Le rotaie e il mezzo stesso sono gli unici elementi che testimoniano la presenza umana. A bordo del treno, in uno degli ultimi vagoni, è rannicchiato Virgil (Zac Efron), un giovane tutto sporco, sudato e sofferente; egli non è solo all’interno del vagone ma vicino a lui sono seduti una donna con un bambino in grembo, ai quali Virgil dona l’ultimo pezzo di cibo rimasto.

Sceso dal treno, il ragazzo si dirige verso una malridotta stazione di servizio per rinfrescarsi e cercare informazioni: Virgil è in attesa di un uomo che lo accompagni al “confine”. Non sono fornite coordinate né spaziali né temporali, lo spettatore può solamente procedere per ipotesi: la storia è ambientata in un futuro archeologico e dispotico?

Oppure in un’epoca passata nella quale si è verificato un evento catastrofico? L’impressione è che Virgil stia scappando da un luogo dove la sopravvivenza non sia più possibile e vada in cerca di una nuova, seppur precaria, opportunità di vita.

L’uomo (Keith) che deve accompagnare il ragazzo si mostra subito ostile, scostante e diffidente; truffa Virgil chiedendogli più denaro del dovuto per la tratta e gli suggerisce di non recarsi oltre il confine: pare che al di là di esso non vi sia nulla di buono per il ragazzo, niente di meglio rispetto a quello che si è lasciato alle spalle.

Una lotta solitaria

Ma Virgil non supererà mai il confine. Una scoperta improvvisa costringerà i due uomini a fermarsi in mezzo al deserto. Virgil infatti individua, per puro caso, quella che sembra essere una roccia più luminosa di tutte le altre: non si tratta di una roccia, bensì di una porzione di oro che spunta dal terreno. I due uomini rimangono sbigottiti, pensando che si tratti solo della punta di un ‘iceberg’ d’oro molto più grande, nascosto in profondità.

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Virgil e Keith sopra all’ammasso d’oro scoperto

Virgil e Keith si trovano davanti ad una possibilità di ricchezza inaspettata; ai due non resta che accordarsi sulle modalità di estrazione dell’oro. Keith sa come raggiungere la città più vicina in cerca di aiuto, conosce le strade e sa come muoversi. Virgil invece dopo l’iniziale opposizione di Keith, preme per rimanere a guardia dell’oro. L’uomo lo ammonisce sulla pericolosità del deserto, convinto che Virgil non sarebbe in grado di affrontarla. Inizia così la lotta solitaria fra Virgil e la landa desertica che lo circonda; la sfida più impegnativa non sarà quella tra l’uomo e la natura irta e selvaggia, ma, come sempre, quella tra l’uomo e se stesso.

Gold: Uno sguardo ravvicinato

Il film di Hayes è avvincente in modo a dir poco sorprendente. Un film fatto per lo più di silenzi, che si conclude inaspettatamente, offrendo allo spettatore un altro tipo di sfida: quella tra uomo e uomo. La scena è scarna, è sempre la stessa ed è fatta da pochi ma preziosi elementi: una porzione ristretta di deserto che circoscrive l’ammasso d’oro, un albero secco posto a pochi passi dall’oro e qualche roccia sparsa qua e là.

Zac Efron è quasi sempre solo in scena ed è convincente nel ruolo che interpreta. Il trucco è curato e attento a registrare sul suo volto le dolorose ferite che la prolungata esposizione al sole, alla fame e alla sete comportano.

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Virgil vicino al suo accampamento

La presenza di così pochi elementi filmici non annoia lo spettatore, ma, al contrario, ne sollecita l’attenzione e il senso del mistero. La penuria di ‘oggetti’ di scena permette allo spettatore di attribuire al film e alla sua storia alcuni interessanti valori simbolici, i quali stimolano la riflessione e il senso critico collettivo. 

Cosa accadrà a Virgil? Keith tornerà in tempo per recuperare l’oro prima che Virgil muoia di stenti? Allo spettatore non resta che gustarsi la visione di Gold per tutti i suoi novanta minuti.

Laureata in Italianistica all'Università di Bologna. Tra il suo dire e il fare ci sono di mezzo il cinema e la letteratura. Scrive di cinema su Art Shapes.