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Arte

Giornata del gatto: ritratti e storie di 7 artisti “gattari4 minuti di lettura

Il cane è il migliore amico dell’uomo… O forse no.  Se anche voi siete tra i sostenitori di quella che è la definizione di Fido per antonomasia, dopo l’articolo di oggi potreste voler riconsiderare la vostra opinione. L’8 agosto è la Giornata del Gatto, una ricorrenza speciale per tutti gli amanti dei piccoli felini che popolano molte delle nostre case.

Stiamo parlando proprio di loro, i gatti, e nella giornata internazionale a loro dedicata vogliamo presentarvi alcuni famosi artisti che nei secoli scorsi ne hanno fatto dei compagni di vita e spesso fonte d’ispirazione. E se ve lo siete perso, correte a dare un’occhiata anche a questo articolo di approfondimento sull’arte felina.

Gustav Klimt (1862-1918)

Sebbene la produzione artistica di Klimt non sia famosa per le raffigurazioni di gatti, ma piuttosto per la predilezione di soggetti femminili, l’amore per il suo gatto Katze (gatto in tedesco) è ben noto ed è stato immortalato in questa foto del 1912. Diversi altri gatti animavano il suo studio viennese, tenendogli compagnia durante i suoi momenti creativi.

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G. Klimt con il suo gatto Katze

Wassily Kandinsky (1866-1944)

Anche il padre dell’Astrattismo aveva un compagno felino al suo fianco, come testimonia questo scatto che lo ritrae all’aperto insieme al suo Vaske.

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W. Kandinsky con il suo gatto Vaske

Henri Matisse (1869-1954)

Nell’ultimo decennio della sua vita, Matisse, uno dei capisaldi del Fauvismo, fu costretto a letto per via del cancro. Quale migliore compagnia di quella dei suoi amati gatti in un periodo così difficile? Come in Gatto e pesci rossi, un vivace dipinto con protagonista il piccolo felino, i suoi amici a quattro zampe furono per l’artista anche fonte d’ispirazione creativa.

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H. Matisse in compagnia di uno dei suoi gatti

Paul Klee (1879-1940)

Paul Klee fu da sempre appassionato di gatti, animali che avevano fatto parte della sua famiglia fin da quando era bambino. Durante gli anni della sua carriera condivise il proprio studio con Bimbo, un bellissimo esemplare a pelo lungo di colore bianco che lo seguiva ovunque. Anche l’artista tedesco trasferì su tela la sua passione per i gatti, come nel suo Gatto e uccello.

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P. Klee con il suo Bimbo sulla spalla

Pablo Picasso (1881-1973)

Il celebre pittore cubista è noto per il suo legame coi i gatti, che dipinse a più riprese nelle sue opere. Come emerso in una biografia dell’artista, Picasso decise di adottare un randagio che fu poi costretto a liberare, poiché non più in grado di provvedere al suo sostentamento.

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P. Picasso che tiene in braccio il suo gatto

Salvador Dalí (1904-1989)

Negli anni ’60 del ‘900 l’eccentrico Salvador Dalí acquistò un ocelot, un felino simile a un gatto conosciuto anche come “gattopardo americano”, che chiamò Babou e che lo accompagnava praticamente ovunque, incluso agli eventi mondani. Una scelta tanto singolare quanto la personalità del suo padrone, esponente del Surrealismo e artista poliedrico noto per le sue opere bizzarre e per le sue stravaganze.

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L’esuberante S. Dalí con il suo Babou

Andy Warhol (1928-1987)

Andy Warhol amava i gatti e nel 1954 pubblicò un libro di litografie a colori a tema felino. Secondo la testimonianza del nipote dell’artista, che pubblicò a sua volta un’opera dal titolo Uncle Andy’s cats (I gatti di zio Andy), la collezione di gatti in casa Warhol cominciò quando questi iniziò a temere che il suo gatto Hester potesse soffrire di solitudine. Dopo aver adottato un secondo gatto, che chiamò Sam, la famiglia felina si allargò fino a comprendere 25 esemplari.

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A. Warhol con uno dei suoi gatti

Fun fact: sembra che l’artista chiamò Sam anche il resto dei suoi gatti!

Laureata in Mediazione Linguistica, non potrebbe immaginare la sua vita senza libri. Appassionata di editoria e traduzione, ama l’arte e la musica e adora i gatti. Collabora con l’app DailyArt come correttrice di bozze ed è al suo esordio come traduttrice editoriale con “I racconti di Burnett”.