Art Shapes
frida-kahlo-autoritratto-scimmie-min
Arte

Frida Kahlo e l’arte di non spezzarsi4 minuti di lettura

Frida Kahlo, una donna dal corpo e dall’anima in frantumi che ama la vita, una donna che non muore ma che continua a vivere nei cuori della gente. Nel quadro Colonna rotta (1944) così come in tutte le sue opere, ci guarda dritto negli occhi senza mai nascondersi, anche quando si ritrae in pose sofferte e dolorose. Nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha riservato, il suo sguardo intenso, incorniciato dalle nere e folte sopracciglia, non si è mai abbassato.

Frida Kahlo, Colonna rotta, 1941, Collezione privata

Quella di Frida è stata una vita breve ma dalle grandi passioni: il suo immenso amore per l’arte, la politica, il Messico e il suo compagno di vita Diego Riviera. Vivere con il cuore significa vivere di emozioni, le stesse che Frida, con colori brillanti e vivaci riuscì a trasferire nelle sue tele raccontando così al mondo la sua storia: i tanti tradimenti del marito, anche con la sorella, i numerosi aborti, e i suoi interminabili dolori a seguito di un incidente stradale che cambiò in un istante le prospettive di vita di quest’artista che, a soli 18 anni, si ritrovò al confine tra la vita e la morte.

Frida rimase per molto tempo immobilizzata a letto, e in questi mesi la madre decise di regalarle uno specchio facendolo disporre proprio sopra il soffitto del baldacchino, in modo tale che la figlia si potesse guardare. Un tu per tu con il proprio corpo e con la propria anima. E fu proprio durante questo periodo buio e di solitudine che presero vita i suoi primi autoritratti.

Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.

Frida Kahlo

Frida Kahlo e l’arma della resilienza

Negli ultimi anni si sente molto parlare di Resilienza. Ma che cosa significa essere una persona resiliente? L’American Psychological Association descrive la resilienza come la capacità di ben-adattarsi alle avversità, traumi, tragedie… rimbalzando dall’esperienza difficile. Il verbo rimbalzare rende benissimo l’idea del “toccare il fondo ma riuscire a risalire” per costruire un percorso di vita nuovo che non rimuove la sofferenza ma, al contrario, la utilizza come base dalla quale ripartire e rimbalzare lontano verso una nuova ricostruzione di sé.

La resilienza, quindi, non consiste nel negare le ferite e il dolore, ma significa rispondere a queste in maniera creativa in un’ottica di speranza“. Assumendo una prospettiva non deterministica, possiamo riflettere come non siano gli eventi in sé a determinare come reagirà una persona, ma come invece siano i processi che nascono da questi a dare significato al modo con il quale si sceglierà di rispondere. Ed è proprio nella fase di costruzione di questi processi, che la presenza o meno di fattori protettivi, giocherà un ruolo fondamentale nella ricostruzione di sé.

Frida Kahlo, Le due Frida, 1939, Museo de Arte Moderna, Città del Messico

Frida iniziò infatti ad usare la pittura e tutto ciò che per lei era di vitale importanza, nel suo periodo più buio, per non perdere mai la presa sulla vita e per curare le ferite della propria anima. Le numerose sofferenze, sia fisiche che mentali, portarono quest’artista ad un “sentire” diverso, regalandoci un’arte sospesa, enigmatica, e a volte anche dolorosa.

Ed è proprio questa sua capacità di trasformare il dolore in qualcosa d’altro, che oggi la rendono un’icona.

Sapevo che la sofferenza si rifletteva nei miei occhi. Così, ho iniziato a guardare direttamente la lente senza sorridere, decisa che sono una buona lottatrice fino alla fine.

Frida Kahlo

Non c’è da meravigliarsi quando a volte la personalità di grandi artisti fa passare in secondo piano i loro capolavori rendendoli dei veri e propri personaggi da amare. Frida Kahlo è uno di questi, rappresentando con la sia biografia, un indiscutibile esempio di Resilienza. Coloro che sviluppano resilienza dunque, non sono e non saranno sempre invulnerabili bensì, diventeranno umani tramite le loro ferite sviluppando così quel “sentire” diverso.  

Giorgia, dal greco "colei che coltiva la terra". Lavorando nel sociale esprimo al meglio ciò che è la mia persona, anche preparare terreni fertili e coltivare legami può essere considerata una forma d’arte.