
Tanti auguri Miyazaki, leggendario fondatore dello Studio Ghibli e “dio degli anime”9 minuti di lettura
Hayao Miyazaki (Bunkyō, Tokyo, 5 gennaio 1941), leggendario fondatore dello Studio Ghibli e “dio degli anime”, oggi compie 81 anni.
Con i suoi film d’animazione il maestro giapponese ha saputo creare un universo fantastico, abitato da personaggi coraggiosi e ormai iconici, insegnando a intere generazioni un senso di meraviglia e stupore tutto particolare, intriso di nostalgia ma anche grandi speranze future.
Vogliamo celebrare il suo compleanno parlandovi dei suoi capolavori, indagandone temi ricorrenti e peculiarità.
Eroine e compagni di viaggio: i personaggi di Miyazaki
La quasi totalità dei lavori di Miyazaki ha per protagonista un personaggio femminile. Queste eroine, tuttavia, non hanno nulla di speciale; al contrario, esse sono ragazzine normali, con difetti, paure e debolezze.
Chihiro, la protagonista de La città incantata, ad esempio, è una ragazzina impacciata e un po’ capricciosa, che passa i primi minuti del film a lamentarsi per essersi dovuta trasferire. La giovane strega Kiki non ha alcun potere magico particolare e il suo unico talento è saper volare sulla scopa.

Ciononostante, esse non si tirano mai indietro: affrontano con coraggio, determinazione e forza d’animo le proprie sfide e battaglie. Anche quando le figure femminili non sono al centro della narrazione, sono comunque loro a fornire la soluzione e risolvere in bene la vicenda – un esempio su tutte è Fio in Porco Rosso.

Esse intraprendono un percorso di crescita che le porta a emanciparsi e autodeterminarsi. In questo viaggio le eroine sono spesso affiancate da una presenza maschile. Nei film dello Studio Ghibli, tuttavia, i personaggi maschili sono amici, compagni di viaggio e aiutanti, ma mai salvatori o “principi azzurri”. Le eroine di Miyazaki non hanno bisogno di essere salvate.
Altro elemento peculiare è l’assenza di personaggi malvagi. Esistono gli antagonisti, ma essi non sono i cattivi senza scrupoli e morale a cui ci ha abituato Disney. Il “dio degli anime” sembra suggerirci che non ci sono persone completamente buono o malvage: chiunque ha dei lati d’ombra, ambiguità, debolezze e commette errori. Così come i personaggi positivi a volte sbagliano – alcuni uccidono anche -, allo stesso modo gli antagonisti hanno spesso motivazioni valide per comportarsi in certo modo, sono anch’essi mossi da valori e desideri non del tutto condannabili.
Non ci sono personaggi malvagi, dunque, ma ci sono il male, la violenza e la guerra. Miyazaki non vuole nascondere la verità né edulcorarla. Vuole invece fornire mezzi per comprenderla e affrontarla. Il suo è un mondo immaginifico e fantastico ma è la realtà ciò che più gli interessa.
Nei miei film si sogna molto, ma la realtà ha sempre l’ultima parola.
Hayao Miyazaki
Ecologia e ambientalismo nei film dello Studio Ghibli
Tra le questioni più care a Miyazaki ci sono l’ecologia e la protezione dell’ambiente; tanto che il regista passa le domeniche a ripulire il fiume che scorre dietro la sua casa. Un interesse e un impegno che si ritrovano anche nei suoi lungometraggi.
Proprio il primo film realizzato dallo Studio Ghibli, Nausicaä nella valle del vento (1984), può essere considerato un e vero e proprio manifesto ecologista.
Gli eventi si svolgono in un mondo post-apocalittico dove una guerra ha distrutto quasi tutto e in cui l’avanzata di vegetazione velenosa e insetti giganti mette a repentaglio la sopravvivenza umana. Solo il vento (elemento che sarà una costante nei lavori successivi) rende l’aria respirabile in alcune zone. Nausicaä, figlia del re della valle, studia e cerca di comprendere la Natura per trovare una soluzione che possa salvare ogni forma di vita.

Il film indaga il rapporto tra uomo e Natura, vista come minaccia perché non compresa, e l’armonia tra le due parti che viene distrutta dalla guerra. Il finale propone una soluzione per salvare il Pianeta e gli esseri viventi che risulta quanto mai attuale. Ci si può salvare solo grazie a una maggiore conoscenza e consapevolezza e attraverso alleanza e collaborazione tra diverse specie (Nausicaä riesce a sopravvivere perché aiutata dagli insetti).
La ricerca di armonia tra uomo e Natura e il ruolo distruttivo della guerra tornano in maniera preponderante in almeno due altri lungometraggi: Laputa – Il castello nel cielo e Principessa Mononoke, in cui la protagonista San combatte per salvare la foresta dall’avanzata della civiltà.

Tuttavia, echi e suggestioni ambientaliste sono presenti in quasi tutte le opere di Miyazaki. Ne Il mio vicino Totoro torna l’importanza della foresta; in Ponyo sulla scogliera e La città incantata ci sono rimandi alla devastazione e inquinamento degli ecosistemi.
L’impegno anti-bellico e il passato di Miyazaki
Altro aspetto fondamentale e tipico dei lavori del regista giapponese è la condanna della guerra.
Nato e cresciuto negli anni del secondo conflitto mondiale, Miyazaki ne vive il dramma e le atrocità in prima persona. Tanto più che la sua famiglia viveva e si arricchiva grazie alla guerra. Il padre, infatti, era direttore di una fabbrica (di proprietà del fratello) che produceva componenti aerei, usati anche e soprattutto per i velivoli militari. Una circostanza che sarà sempre vissuta con grande senso di colpa e che, inevitabilmente, gioca un ruolo importante nell’ impegno anti-bellico del regista.
Ecco, dunque, che nei suoi film egli semina ovunque critiche e condanne nei confronti dei conflitti armati. Nausicaä nella valle del vento, Laputa, Principessa Mononoke, ma anche Si alza il vento, Porco Rosso e Il castello errante di Howl : in tutti i film il regista mette sotto i riflettori gli orrori della guerra, che rovina e distrugge ogni cosa.
Il mago Howl che desidera solo fuggire dalla guerra per vivere tranquillo e tuttavia si ritrova costretto a combattere, viene letteralmente trasformato in una creatura mostruosa dalle battaglie. E più tempo passa combattendo più è difficile invertire la trasformazione.

Il volo e il vento
Essere contro guerra non esclude l’interesse per la tecnologia, in particolare per velivoli, aerei e macchine volanti, onnipresenti nei suoi lungometraggi.
La conoscenza e la passione del regista per la materia traspaiono forte e chiaro.
Ne è un esempio perfetto Porco rosso: Porco, il protagonista, è un ex aviatore dell’esercito italiano, che dopo aver disertato si guadagna da vivere dando la caccia ai Pirati dell’aria; la giovane Fio è un’esperta meccanica che costruisce e ripara aerei nell’officina di famiglia. Il film poi è ricco di rimandi e citazioni storiche che testimoniano la profonda conoscenza di Miyazaki della storia dell’aviazione: alcuni personaggi rimandano a piloti e aviatori vissuti realmente, così come anche alcuni velivoli sono riproduzioni fedeli degli originali.
Il vento, nella sua azione salvifica, e il volo erano già presenti in Nausicaä nella valle del vento. Quasi 30 anni dopo, Miyazaki fa del suo ultimo lavoro Si alza il vento un vero e proprio monumento dedicato al volo e ai sogni.

Le scene più suggestive, impresse nella memoria degli spettatori, sono quelle in cui i personaggi si librano nel cielo e volano. Impossibile non provare un senso di meraviglia che lascia a bocca aperta quando Howl e Sophie camminano volando sopra la città o quando Chihiro, cavalcando Haku drago, volteggia nel cielo stellato.

E voi come vivrete? – un nuovo film in cantiere
Oggi è il compleanno di Miyazaki ma il regalo lo fa lui a tutti gli ammiratori dello Studio Ghibli. Il regista – ma anche sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore – è tornato dalla pensione e sta lavorando a un nuovo film, che sarà il suo testamento.
La notizia del suo ritorno non può che rendere felici e trepidanti i fan dello Studio, soprattutto dopo l’insuccesso di Earwig e la strega, diretto dal figlio Gorō.
E voi come vivrete? è ispirato all’omonimo libro di Genzaburō Yoshino, pubblicato nel 1937. Protagonista è un ragazzino di 15 anni che, dopo la morte del padre, si trasferisce dallo zio. Egli racconta al giovane una storia al giorno per trasferirgli le proprie conoscenze e insegnamenti.
Un romanzo di formazione, dunque, quello scelto da Miyazaki per il suo ritorno ma anche come ultimo dono e lascito.
Alla fine del romanzo, però, sarà il ragazzino a raccontare come ha deciso di vivere e a porre allo zio la domanda “voi come vivrete?”
Ed è questa la domanda con cui il grande maestro giapponese vuole lasciare i suoi spettatori.
Come sopravvivere all’attesa?
Ancora non si sa quando il nuovo film sarà completato. Miyazaki sta lavorando lentamente, rispettando i ritmi imposti dalla sua età e godendosi il viaggio. Da giovane riusciva a realizzare dieci minuti di animazione al mese, ora si procede con un minuto al mese.
Non resta che attendere. Nel frattempo, su Netflix potete trovare tutti i film dello Studio Ghibli: l’occasione perfetta per recuperarli se non li avete mai visti o per riguardarli uno di seguito all’altro!

