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Cinema

Film di Natale: 11 pellicole da non perdere sotto le Feste14 minuti di lettura

Natale nei secoli ha codificato tante tradizioni, diverse a seconda della cultura e della famiglia di provenienza. C’è chi fa l’albero il 7 dicembre a S. Ambrogio, chi riceve i regali il 6 dicembre a S. Nicola, chi si ingozza di dolci il 13 dicembre a S. Lucia… E poi ci sono i riti immubabili, che si abiti a Lampedusa o a Bolzano: i film di Natale.

Parliamo di tutte quelle innumerevoli pellicole che dagli albori di Hollywood a oggi ci scaldano il cuore ogni festività, passando innumerevoli volte sulle televisioni nazionali e locali. Da Una poltrona per due a Mamma ho perso l’aereo, conosciamo a memoria ogni singola battuta ma non è Natale senza di loro.

Ecco la lista dei film ai quali siamo più affezionati, con qualche nome nuovo e qualche grande classico del cinema natalizio. Un ottimo spunto nel caso in cui vi foste stancati di Kevin e le sue trappole.

Un bambino chiamato Natale

Questa storia ha inizio nell’odierna Londra, quando la prozia Ruth, un’anziana signora un po’ austera, fa visita ai suoi tre nipoti la notte della Vigilia di Natale. I bambini sono in lutto per la recente perdita della madre e non desiderano festeggiare, tanto meno trascorrere del tempo con la loro anziana zia che li intimorisce quasi.

La situazione cambia quando Ruth inizia a raccontare loro una favola della buonanotte ambientata nel cuore della Finlandia. Protagonista della storia è Nikolas, un ragazzino, anch’egli orfano di madre, che vive nella foresta insieme al padre boscaiolo. Quando il capriccioso Re di quelle terre lontane, offre una ricompensa a chiunque sia in grado di riportare la speranza in quelle terre desolate e tristi, il padre di Nikolas parte alla ricerca del leggendario regno degli elfi: Elfhelm, per riscuotere la ricompensa in palio.

Rimasto da solo con la terribile zia Carlotta, offertasi per badare al ragazzo, Nikolas fa una scoperta eccezionale: all’interno del cappello rosso dal pompon bianco lasciatogli in dono dalla madre, trova una mappa che conduce proprio a Elfhelm. Decide così di imbarcarsi in un’incredibile avventura insieme al suo inseparabile topolino Miika, al quale ha insegnato a parlare, per trovare suo padre e riportare a casa un po’ di speranza.

Andrea Manca

Polar Express

Il film racconta della breve avventura che un gruppo di bambini compie la notte della Vigilia di Natale a bordo appunto del Polar Express. Questo treno ha un compito speciale, portare i bambini al Polo Nord permettendoli di conoscere Babbo Natale. La storia vede come protagonista un bambino di cui non sappiamo il nome che vive i giorni natalizi con i dubbi sull’esistenza o meno di Babbo Natale.  

Dopo una serie di avvenimenti ed episodi, ben famosa è la scena in cui viene distribuita la cioccolata, il treno giunge a destinazione e il protagonista, con i suoi due amici, riesce ad incontrare Babbo natale e a farsi donare una campanella da lui e che suonerà solamente quando crederà fermamente in lui. Il film, seppur per natalizio e rivolto ad un pubblico decisamente giovane, risulta comunque avere dei risvolti oscuri con scene di suspense e leggermente inquietanti. È un film che gira intorno alla spensieratezza dei bambini riguardo al Natale e alla inevitabile crescita che ci porta a crederci sempre un po’ meno con il passare degli anni.

Marco Celi

La Leggenda di Santa Claus

Pochi ricorderanno questo film d’animazione del 2000, un’autentica perla. Era uno dei film che venivano proiettati a ripetizione su Italia 1 la settimana prima di Natale, quando la scuola finalmente chiudeva e alcuni di noi erano ancora troppo piccoli per uscire con gli amici. La leggenda di Babbo Natale racconta la storia di Babbo Natale in modo originale e coinvolgente, basandosi sul libro The Life and Adventures of Santa Claus (1902) di L. Frank Baum.

Una foresta incantata, esseri immortali, ninfe, troll, giocattoli di legno e una stola che garantisce l’invisibilità sono solo alcuni degli elementi che rendono questo racconto, delicato e incisivo al tempo stesso, una vera chicca. Rarissimo da ritrovare oggi, forse anche perché è stato distribuito con modalità direct-to-video prima del boom dello streaming, rimane nel cuore dei più nostalgici.

Massimo Vispo

Santa Claus Conquers The Martians

Diretto da Nicholas Webster, datato 1964, Santa Klaus Conquers the Martians racconta le curiose vicende dell’eccentrico e saggio popolo marziano alle prese con le festività natalizie. I bambini di Marte faticano a dormire e mangiare, rapiti dalle immagini della TV terrestre, che trasmette la gioia del Natale. L’impavido leader dei marziani, viaggia sulla Terra a bordo di un’astronave, determinato a rapire Santa Claus, per portare un po’ di felicità alla propria gente. Una volta atterrato, Kirmar prende con sé il piccolo Billie Foster e la sua sorellina, che lo aiuteranno ad individuare la dimora dell’autentico Santa Claus. Ma non tutto andrà secondo i piani e organizzare il Natale marziano si rivelerà più difficile del previsto: da qui si sviluppa una serie di bizzarre avventure e contrattempi, che vedono come protagonista il malvagio Voltar.

La pellicola, dal budget risicato, è divenuta un cult movie famoso più per le sue pecche che per i meriti. I costumi carnevaleschi, le scenografie raffazzonate, le performance attoriali scadenti e gli effetti sonori rudimentali che ricordano tanto gli Atari, creano un mix micidiale dall’effetto esilarante. Le scene imperdibili sono tre: l’orso polare, il no sense della risata collettiva e i phon immobilizzanti silenziosi. La visione è consigliata a chi sa immergersi, con leggerezza, in un fantasy fantascientifico dai risvolti comici.

Rayana Angioletti

Io sono Babbo Natale

Non è un cinepanettone ma qualcosa di più, è l’ultimo regalo che ci ha lasciato Gigi Proietti, esattamente come fa Babbo Natale nella notte in cui tutti i bambini del mondo aspettano, sperano e soprattutto sogniano colui che realizzerà i loro desideri.

Natale 1975, il piccolo Ettore Magni (Marco Giallini) alle prese con una nuova delusione nello scartare i doni, scrive una lettera a Babbo Natale nella quale manifesta tutto il suo disappunto e dichiara di volerlo sostituire una volta cresciuto. Divenuto adulto, diventa un ladro motivo per cui viene condannato e imprigionato. Uscito dal carcere, trova solo porte chiuse da parte dei conoscenti e, così, finisce col passare la prima notte da uomo libero su una panchina in un parco dove Nicola Natalizi (Gigi Proietti), pseudonimo di Babbo Natale, gli dà 50 euro a mo’ di elemosina accogliendolo anche in casa sua noncurante del pericolo.

La trama si sviluppa tra comicità e commozione, realtà e finzione, veramente imperdibile!

Stefania Cennamo

Klaus – I segreti del Natale

Klaus non è il tipico film di Natale, perché racconta una storia molto alternativa sull’origine del Natale. Prima di tutto, Santa Klaus non è il protagonista questa volta, ma Jesper, un ragazzo pigro abituato a vivere con tutte le comodità, al quale suo padre, direttore dell’ufficio postale, decide di mandarlo al Circolo Polare Artico per aprirvi un ufficio postale.

Il villaggio in cui viene mandato non è un luogo idilliaco abitato da abitanti amichevoli. Piuttosto, la storia del nostro protagonista si svolgerà in un villaggio ambientato in un paesino di pescatori del XVIII secolo nel nord della Norvegia.
Arrivato a destinazione, Jesper scopre che i suoi nuovi vicini sono divisi in due clan, gli Ellingboe e i Krum. Ma non sono gli unici abitanti; in periferia, un eremita che si dedica alla fabbricazione di giocattoli di legno farà consegnare a Jesper dei giocattoli ai bambini per ogni lettera che lasciano al nuovo ufficio postale.


Questa produzione, nata nello studio SPA con Sergio Pablos come regista, è stata nominata all’Oscar e ha vinto 7 Annie Awards e il BAFTA come miglior film d’animazione, ed è stato il primo lungometraggio animato realizzato da Netflix.

Carolina Fernández

Le 5 leggende

Si narra la storia di Jack Frost, un ragazzo caduto nelle acque ghiacciate di un lago. Grazie al suo magico bastone ora è in grado di creare il ghiaccio e la neve. Incredulo il ragazzo, si diverte in ogni modo cercando di scoprire mano a mano i suoi poteri, ma si rende conto che nessuno è più in grado di vederlo.

Tre secoli dopo, al Polo Nord, Babbo Natale si accorge che il Globo, una grande sfera nella quale vengono mostrati i bambini che credono ai Guardiani, è ormai avvolto da una nube nera. Preoccupato, Babbo Natale convoca gli altri Guardiani: il Coniglio Pasquale, la Fatina dei denti, e l’Omino del sonno.

Alla riunione, Babbo Natale spiega a tutti che l’Uomo Nero è tornato. Molto tempo prima, durante i “Secoli Bui” i Guardiani avevano già sconfitto l’Uomo Nero, ma questa volta necessitano di un aiuto in più: serve la mano di Jack Frost.

Ultimo film della Dreamworks distribuito dalla Paramount, prima del passaggio alla 20th Century Fox, in Italia risulta quasi sconosciuto. Una storia che nasce dai libri dello scrittore statunitense William Joyce, racconta qualcosa di diverso, e non la solita storia di Natale vista e rivista. Un cartone animato fortemente consigliato per queste vacanze natalizie.

Giacomo Curti

Qualcuno salvi il Natale

Prodotto dal grande Chris Columbus, Qualcuno salvi il Natale è una tipica pellicola natalizia dedicata ai ragazzi e all’avventura, piena di magia e mistero.

Come vuole la lunga tradizione di film natalizi, la storia si svolge durante la lunghissima notte della vigilia. I fratelli Kate e Teddy Pierce vengono lasciati a casa da soli dalla madre, la quale si reca in ospedale per il turno di notte come infermiera.

A causa della morte del padre, i due fratelli non sono molto entusiasti delle festività natalizie ma, dopo alcuni battibecchi, decidono di filmare l’arrivo di Babbo Natale (interpretato da Kurt Russell) nel loro salotto. Appena intravedono qualcosa, seguono il re del Natale sulla sua slitta, cogliendolo di sorpresa. Babbo Natale però si spaventa, perde il controllo della slitta, i regali e il suo magico cappello.

Questo evento causa una serie di danni che il trio dovrà risolvere in tutti i modi per salvare il Natale. Il primo obiettivo è trovare le renne smarrite per le strade di una fredda e innevata Chicago, poi il sacco dei regali e infine il cappello. Gli ostacoli che dovranno affrontare non saranno di certo pochi, ma alla fine riusciranno ad aiutare Babbo Natale con le sue consegne in giro per il mondo e a credere di nuovo nella magia del Natale.

Direttamente dai creatori di Harry Potter e la Pietra Filosofale, Qualcuno salvi il Natale è impregnato di divertimento e magia. Sebbene molto classico e tradizionale in certi aspetti, merita comunque il successo che gli è stato attribuito tra i più giovani.

Elisa Ricci

Una poltrona per due

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Dan Aykroyd e Eddie Murphy

Il Natale coincide con la fine di un anno e l’inizio di quello nuovo, ma con Una poltrona per due (Trading Places) è sempre il 1983. Da ben 24 anni il film di John Landis con Eddie Murphy e Dan Aykroyd è l’aperitivo televisivo italiano per eccellenza, trasmesso su Italia 1 la sera della vigilia di Natale.

Una commedia pensata per allietare i momenti che precedono il famoso cenone, per farci sedere a tavola contenti di un film che racconti le vicende di un povero senzatetto americano che diventa improvvisamente ricco nel periodo natalizio. Ma Una poltrona per due non potrebbe essere più lontano da tale interpretazione. E forse non è cosi male come film di Natale, considerandone i nuclei narrativi sorprendentemente profondi e illuminanti.

New York: il ricco agente di cambio Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) e il senzatetto Billy Ray Valentine (Eddie Murphy) conducono due vite molto diverse che sono destinate ad incrociarsi per la volontà degli spregiudicati datori di lavoro di Louis. Uomini dell’alta finanza che si divertono a scommettere denaro giocando letteralmente con le vite dei loro sottoposti.

Un film che non ha al centro il semplice gioco delle parti o lo scambio di ruolo divertente con i soliti risvolti grotteschi e stranianti, ma si immerge negli abissi del comportamento umano più becero e villano della società degli anni Ottanta.

Si scrive 1983 ma si legge contemporaneità. 

Elena D’Avino

Il Grinch

Sono passati 21 anni dall’uscita di uno dei film simbolo del Natale. Il Grinch coinvolge tutti e porta con sé una critica al consumismo che caratterizza il periodo più bello dell’anno (per alcuni). La storia, che ogni anno appassiona chi ama e anche chi odia il Natale, nacque dalla mente di Dr. Seuss. Il poeta e fumettista americano diede vita a questo personaggio nel racconto Il Grinch che rubò il Natale pubblicato la prima volta nel 1957. La pellicola riprese il racconto trasformandolo nel capolavoro immortale che conosciamo, grazie al lavoro di Ron Howard.

Jim Carrey è riuscito a portare in scena un personaggio unico e per farlo si è dovuto sottoporre a innumerevoli ore in sala trucco. Pensate che i truccatori hanno impiegato più di 1000 ore di lavoro in totale per truccare tutti gli attori sul set e questo impegno valse l’Oscar per il miglior trucco. Non tutti sanno, però, che Jim non era l’unico attore considerato per il ruolo, avendo la meglio su nientepopodimeno che Eddie Murphy e Jack Nicholson!

Dietro la cinepresa, invece, inizialmente avrebbe dovuto esserci Tim Burton. Anche se è bello immaginare la combo Burton-Nicholson, le cose non sono andate poi così male. Un’altra storia interessante è legata a Max, uno dei personaggi più amati del film, abbiamo scoperto che, in realtà, è stato interpretato da una cagnolina di nome Kelley (con l’appoggio di altri cinque meticci: Chip, Topsy, Stella, Zelda e Bo).

Kelly, abbandonata dal suo precedente proprietario in un canile alcuni mesi prima delle riprese, ha avuto la fortuna di essere scelta e addestrata per recitare nel film più atteso delle feste. Insomma, in fin dei conti senza Il Grinch, Cindy Loy, Max e Martha May che Natale sarebbe?

Sara Stefanovic

Elf

Diretto da Jon Favreau, il futuro Re Mida del Marvel Cinematic Universe e produttore della serie The Mandalorian, capace di salvare una saga che stava affondando, Elf è un classico natalizio divertente e brillante. Buddy è un bambino umano, adottato da Babbo Natale e cresciuto (un po’ troppo) in mezzo agli elfi. Una volta diventato adulto decide di lasciare il Polo e tornare a New York per ritrovare la sua famiglia biologica. Il viaggio si rivelerà un esilarante scontro di usi e costumi. Will Ferrell ha dato anima a un personaggio diventato storico, aggirandosi realmente a New York in calzamaglia da elfo (non c’era abbastanza budget per set e comparse), causando dei tamponamenti proprio a causa del suo bizzarro abbigliamento.

Beatrice Curti

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