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Arte

Egon Schiele: un autoritratto per guardarsi dentro nell’anima4 minuti di lettura

Il 12 giugno 1890 a Tulln, in Austria, nacque Egon Schiele, artista di spicco dell’espressionismo austriaco del primo Novecento. Dotato di un talento straordinario nel disegno, nonostante la sua prematura scomparsa, riuscì ad imporsi grazie al suo stile inconfondibile.

Schiele prediligeva come soggetto la figura umana e la interpretava nelle sue infinite sfaccettature, attraverso l’introspezione psicologica. Le sue opere, pregne di erotismo e così lontane dai canoni estetici della bellezza convenzionale, destarono scandalo e critiche nella Vienna moralista dell’epoca.

Morì a soli 28 anni il 31 ottobre 1918, contagiato dalla febbre spagnola, tre giorni dopo il decesso di sua moglie Edith, incinta di sei mesi.

Egon Schiele: la fisicità dei corpi per esplorare l’io

La sua vasta produzione artistica vanta oltre tremila opere tra acquarelli e disegni e circa 300 dipinti. Tra queste, figurano molteplici ritratti di giovanissime donne nude ed i suoi celebri autoritratti.

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Egon Schiele, Self-Portrait with Raised Bare Shoulders 1912

Schiele infatti, manifestò una spiccata passione per l’immagine femminile e le sue muse preferite furono tre donne con le quali ebbe un rapporto personale: sua sorella Gerti, la modella e compagna Wally Neuzil e Edith Harms, che diventerà sua moglie.

L’artista nel 1912 venne accusato del rapimento di una modella minorenne e di esposizione di materiale pornografico. L’infondatezza del primo capo di accusa, non bastò per evitare il carcere, dove trascorse 24 giorni di detenzione.

“ Non nego di aver realizzato disegni e acquarelli di natura erotica. Ma sono sempre opere d’arte. Non ci sono artisti che hanno realizzato immagini erotiche?”

Dietro alla nudità dei corpi si cela la volontà di Schiele di mettere a nudo l’anima e i profondi turbamenti della psiche umana. Nelle figure ritratte, l’artista proietta le proprie inquietudini, ma anche quelle di un Europa all’alba della Prima guerra mondiale.

Un tratto pulito e deciso, che non tradisce alcuna indecisione, forme volutamente sgraziate, pose erotiche, uso antinaturale del colore, linee di contorno ben marcate, sono solo alcune delle peculiarità che contraddistinguono lo stile del disegnatore.

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Egon Schiele, Donna di spalle 1917

Una nuova corrente espressionista

Figlio di un capo stazione, sin da ragazzo Schiele manifestò un talento naturale nel disegno. A seguito della morte di suo padre, a soli 15 anni, fu lo zio materno ad occuparsi di lui, consentendogli di coltivare la sua predisposizione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna. Ma il giovane studente contestò ben presto l’impostazione conservatrice dell’istituto, che abbandonò dopo tre anni.

Nella vivace scena artistica viennese, si fece strada una nuova corrente espressionista, grazie ad una generazione di artisti composta dallo stesso Schiele, Kokoschka e Gerstl. Il movimento Neuekunnstgruppe, da loro fondato, rifiutava la tradizione dando risalto a ciò che la società borghese benpensante giudicava come sconveniente, riprovevole e spregiudicato.

Non identificandosi nella collettività, il loro individualismo si esprimeva attraverso l’autorappresentazione, figure tratte dalla vita privata e trascorsi autobiografici. Le esperienze vissute da Schiele, dal decesso del padre al carcere, dall’incontro con Gustav Klimt, suo mentore, all’unione con Wally Neuzil, hanno lasciato un segno profondo nella produzione artistica del giovane.

L’abbraccio di Egon Schiele

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Egon Schiele, L’abbraccio 1917

L’abbraccio è forse una delle opere che più contiene quella drammaticità esasperata e sensuale che caratterizza la pittura di Schiele.

Nel dipinto, olio su tela, figurano infatti un uomo e una donna nudi, sdraiati su un lenzuolo, che si stringono in una stretta tanto passionale quanto nervosa, come si nota dai muscoli tesi e contratti delle braccia dei due amanti.

Le figure, sono delineate da un contorno notevolmente marcato, così come le lenzuola, mentre lo spazio circostante è descritto da pennellate rapide selvagge, offrendo l’immagine di due amanti soli ed isolati dal mondo, che disperati cercano riparo l’una nel corpo dell’altro, in un struggente, quasi doloroso abbraccio. La parte superiore dei due corpi è avvinghiata, mentre quella inferiore denota un deciso distaccamento, come se incombesse un’imminente perdita.

Copywriter e redattrice freelance, appassionata di libri e scrittura, spero un giorno di poter produrre narrativa per ragazzi. Il mio motto è "Cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo".