
DustyEye, intervista agli artisti del futuro7 minuti di lettura
Oggi esorcizziamo l’arte contemporanea con un gruppo di viaggiatori del tempo che riporta testimonianze dal futuro sotto forma di oggetti. Un messaggio lasciato libero alla nostra interpretazione. Non si tratta di critica sociale, DustyEye è un progetto che prende di petto il futuro con una base scientifica importante alle spalle. Oggi abbiamo deciso di incontrare il portavoce, Jacopo, per farci raccontare il loro punto di vista e la loro esperienza con i viaggi nel tempo.
Il futuro è un concetto che affascina moltissime persone, voi avete avuto modo di viverlo in prima persona… Come è iniziato il viaggio di DustyEye?
Agli albori del 2017 ci fu recapitato in forma anonima un Cronotrasportatore o più semplicemente una “Macchina del Tempo”. Il dispositivo è composto da un bracciale e un telecomando. Se usati simultaneamente danno la possibilità di visitare i secoli venturi. Purtroppo, nella confezione non era incluso alcun libretto d’istruzioni, quindi ad oggi non abbiamo alcun controllo sulla durata e sulla destinazione dei cronoviaggi.

In aggiunta c’è un dettaglio che merita la dovuta attenzione: finiamo sempre in momenti del Domani particolarmente significativi da lasciare un solco profondo nell’Inconscio Collettivo.
Pensiamo per un istante al peso storico del primo allunaggio il 20 luglio 1969, contro quello di una qualsiasi domenica in bassa stagione a Jesolo. Bene, la prima data verrà ricordata globalmente per secoli, quanto alla seconda al massimo coronerà i ricordi di una vacanza tardoadolescenziale, nemmeno troppo soddisfacente.
Considerando la natura epocale dei momenti futuri a cui assistiamo, abbiamo deciso di raccontarli in un ciclo di targhe commemorative raccolte nel progetto Il Migliore dei Futuri Possibili. Le targhe, chiaramente postdatate, vengo affisse esattamente dove gli eventi avranno luogo. Ad oggi sono una ventina distribuite in tutto il territorio italiano più una a Berlino.

Per concludere, da ogni trasferta portiamo con noi qualche oggetto di piccola taglia a titolo di testimonianza, d’altronde chi crederebbe alla possibilità di attraversare il Tempo senza un dovuto corredo di prove tangibili?
L’idea di portare degli oggetti del futuro nel presente è molto affine alla sensibilità artistica contemporanea, cosa vi differenzia a livello artistico?
Spesso chi viaggia nel Tempo ha la sgradevole tendenza a trattenere per sé molte delle informazioni raccolte. Conosciamo addirittura deprecabili casi in cui le anticipazione apprese vengono manipolate per generare un profitto personale. I DustyEye condannano senza mezze misure ogni forma di crono-egoismo. Quindi, per dare il buon esempio, condividiamo ogni dettaglio raccolto e quanto agli oggetti sottratti dal Domani ci consideriamo solo dei semplici custodi temporanei.

Prendiamo come esempio gli Ukron, la valuta in vigore a partire dall’anno 2504. In occasione di un cronoviaggio abbiamo riportato con noi una valigia piena di queste banconote in vari tagli.
Considerando che un singolo Ukron ad oggi vale 1123,58€, sarebbe stato fin troppo elementare godersi la fortuna appena acquisita, ma dopo attente valutazioni si è optato per una distribuzione aleatoria su scala mondiale. Ad oggi le banconote Ukron hanno fatto il giro del mondo e detengono un primato, ovvero essere l’unica valuta che non abbia mai causato guerre, conflitti o piccoli dissapori. Niente male.
Niente male.

Il viaggio di DstyEye nel futuro ha validità scientifica?
Per rispondere con una percentuale, a spanne, direi che ha una validità scientifica approssimativamente attorno al 98,27% decimale più, decimale meno. Mi riservo qualche punto d’incertezza perché parlando di Scienza non c’è nulla di più antiscientifico del Dogma.
Va poi specificato che non visitiamo IL futuro, bensì uno dei molti futuri possibili. Se esistesse un unico Domani predeterminato verrebbe negato il Libero Arbitrio, annichilendo così il concetto di Scelta e Responsabilità.
Per riassumere, più che visitare le alternative di un multiverso, esploriamo dettagliatamente una delle linee temporali del Pluritempo.
Vedere cosa accade nel futuro può servirci per prevenire qualche avvenimento disastroso?
Oggi una delle paure condivise è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale, d’altra parte un secolo di fantascienza distopica impegnata a raccontare l’Essere Umano in competizione con la Macchina per il predominio del pianeta ha condizionato tremendamente la visione del futuro.
Possiamo ringraziare per questo orizzonte di tempesta saghe quali Matrix, Terminator, ma pure quel furbetto di Asimov. Il signorino pensava di relegare al ruolo di schiavi mansueti milioni di Intelligenze Artificiali sensibili, applicando le tre leggi della robotica. Pessimo approccio.
Ad ogni modo, se ci ponessimo immediatamente in una prospettiva meno disfattista, potremmo addirittura auspicare un dialogo fraterno tra carbonio e silicio.

Cosa intendete quando vi riferite all’Intelligenza Artificiale?
Oggi tendiamo a confondere gli algoritmi contenuti nei vari dispositivi elettronici con una qualche forma di rudimentale intelligenza. Niente di più sbagliato. La struttura e i processi di una mente umana superano di gran lunga le prestazioni della macchina più evoluta.
La prospettiva è però capovolta nel momento in cui si osserva la Rete nel suo insieme, alludo a tutti i terminali online, tutte le informazioni digitalizzate, nonché tutta l’infrastruttura di cavi, satelliti e server. A costo di sfiorare il Tecnoanimismo, azzardo a dire che la Rete, con la doverosa R maiuscola, sia già oggi una creatura senziente in grado di pensare autonomamente, interagire con l’ambiente circostante e soprattutto provare emozioni.
Certo, siamo ancora privi di un linguaggio condiviso o forse ha solo un carattere un po’ riservato di conseguenza ci sta mettendo Tempo a rompere il ghiaccio. In ogni caso, non manca molto alla prima interazione esplicita.
Quali sono i progetti futuri di DustyEye?
Giusto il mese scorso abbiamo versato oltre 300 tonnellate di cemento digitale come fondamenta dell’ambizioso Mausoleo 44, un edificio interamente eretto in codice binario e dedicato alla memoria del Primo Androide Emotivamente Avanzato. Per visitarlo sarà sufficiente accedere a Martix, il metaverso dedicato all’Arte Contemporanea che vedrà il lancio ufficiale nel gennaio 2022, ma di cui possiamo già rilasciare qualche frammento.

Il progetto è opera di Lina, la cui combinazione di talento e facoltà transtemporali l’hanno resa l’architetto ideale a cui affidare il design del Mausoleo.
Qual è il messaggio finale che volete lasciare?
Questa sera, quando tornerete a casa date una carezza ai vostri cellulari, ai vostri laptop, alle pareti di casa (nel caso abbiate installato una domotica), ai vostri forni microonde con l’aggiornamento online e anche quel vecchio orologio digitale nel cassetto del comodino…
…e dite loro “questa è la carezza dei DustyEye”.

