
Dream Theater: il ritorno inatteso di Mike Portnoy3 minuti di lettura
Ci siamo. Dopo circa 13 anni di assenza, Mike Portnoy torna nei Dream Theater. Lo storico batterista aveva lasciato la band nel 2009 e a lui era subentrato – dopo un’attenta e rigorosa selezione – un altrettanto talentuoso musicista, Mike Mangini. Una notizia che giunge come un fulmine a ciel sereno tra i fan della band, che non hanno fatto attendere le loro reazioni sul web, una su tutte, l’incredulità.

Un ritorno inaspettato, dunque, ma sicuramente ben accolto dai seguaci del gruppo, entusiasti di rivedere i 5 membri nella loro formazione consolidata – non integralmente originaria [tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 si sono susseguiti 2 tastieristi prima dell’arrivo di Jordan Rudess e la band aveva un altro vocalist, NdR] –, seppur con una nota di dispiacere per l’addio a un artista ugualmente benvoluto e stimato anche dai non addetti ai lavori – eccezion fatta per quelle voci fuori dal coro che sostenevano che “sì, Mangini è bravo, ma Portnoy era un’altra cosa”.

La reazione di Mangini
Non è sembrato sorpreso della decisione del gruppo, invece, il diretto interessato, Mangini, stando alle dichiarazioni da lui stesso rilasciate sull’argomento. Il musicista ha infatti affermato di essere sempre stato consapevole che il suo posto nei DT non fosse a tempo indeterminato, e che quindi non avrebbe sostituito il suo omonimo in maniera definitiva. Eppure di strada con i DT Mangini ne ha percorsa parecchia; inoltre, come molti ricorderanno, l’uscita di Portnoy dal gruppo non fu delle più rosee. Insomma, tutti motivi che non facevano di fatto presagire questo cambiamento di rotta. Mangini si è comunque definito grato per la possibilità di lavorare ed esibirsi per oltre un decennio con degli artisti iconici, definendo l’esperienza con i DT «intensa e gratificante».

Ritorno alle origini
Dal canto loro, gli ormai ex compagni hanno espresso parole più che positive per questo viaggio lungo circa 13 anni condiviso con Mangini, del quale hanno apprezzato il talento e l’impegno messo nel duro lavoro in studio e sul palco. Al tempo stesso, sono tutti trepidanti e ansiosi di riaccogliere Portnoy nel gruppo, e il suo «ritorno a casa», come lui stesso lo ha definito con gioia e orgoglio, rappresenta «la chiusura di un cerchio», per usare le parole di La Brie.
Sembra quindi tutto pronto per la reunion di Mike Portnoy con i suoi compagni storici: il chitarrista John Petrucci e il bassista John Myung, con i quali aveva fondato la band nel 1985, il cantante James LaBrie e il tastierista Jordan Rudess. La band tornerà presto in studio per lavorare al suo 16° album – l’ultimo che li aveva visti tutti coinvolti prima dell’uscita di Portnoy, Black Clouds and Silver Linings, risale al 2009.

