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Arte

Donna con cappello: la pentola di colori di Henri Matisse3 minuti di lettura

Henri Matisse (1869-1954), pittore, scultore e illustratore francese, è considerato il massimo esponente della corrente artistica dei Fauves. Ne ricordiamo oggi la morte, avvenuta esattamente 68 anni fa.

Henri Matisse

L’arte della gioia di vivere e la critica

Delle sue pitture si rammenta soprattutto quella sensazione di gioia di vivere. Colori vivaci e omogenei, declinati in ampie campiture piatte, senza profondità né ombra.

Le sue tele non presentano disegni preparatori, ma si compongono di accostamenti di colori puri, lavorati direttamente sulla tela.

Matisse e il gruppo di artisti con cui condivide quel modus operandi sono influenzati sicuramente dalle tonalità pure e brillanti di Van Gogh, e dai piani piatti con tinte innaturali di Gauguin.

L’arte di Matisse però non è stata sempre compresa: le sue prime mostre non riscuotono alcun successo. Molte, anzi, sono le critiche mosse contro di lui – e tutti gli artisti che in quel periodo danno voce ad un senso di disagio nei confronti della società.

Il suo essere sfocia in un nuovo modo di fare arte che, discostandosi dalla tradizione ottocentesca, è fondamentale nello sviluppo dell’arte del Novecento.

È proprio durante la loro prima esposizione, al Salon d’Automne a Parigi nel 1905, che il critico Louis Vauxcelles utilizza nei loro confronti il termine Fauves (“belve”, “selvaggi”) in riferimento all’uso del colore, a suo dire, troppo violento.

Donna con cappello

Una delle opere che si attirò le maggiori critiche fu Donna con cappello (1905).

Henri Matisse, Donna con cappello, 1905

Ampie porzioni di tela erano state lasciate vuote e l’impiego dei colori era considerato innaturale.

Al centro del dipinto c’è la moglie Amélie, di tre quarti, che con lo sguardo rivolto all’osservatore sfoggia un enorme cappello ed un vestito borghese tradizionale. La mano destra, coperta da un guanto, tiene un ventaglio.

La composizione cromatica è tutt’altro che tradizionale: un tumulto di blu, verdi, grigi, viola e rosa compone l’abito della donna. I colori vengono depositati sulla tela sia puri sia in unione con altri, generando una straordinaria potenza cromatica.

Fu celebre la frase di un critico che guardando il quadro scrisse: “Una pentola di colori è stata rovesciata in faccia al pubblico“. E pare che quando chiesero a Matisse di che colore fosse l’abito della moglie, egli rispose “Nero, ovviamente”.

Sembrerebbe che la centralità della moglie abbia un particolare significato in quanto, durante gli anni in cui Matisse muoveva i primi passi della sua carriera artistica, era la moglie a portare avanti la famiglia economicamente.

Nonostante le critiche ricevute, Donna con cappello, venne subito acquistata dai collezionisti americani Leo e Gertude Stein, che ne divennero i primi mecenati.

Laureata in Arti, Patrimoni e Mercati nel 2020, lavora tra musei en plein air e gallerie d'arte nell'ambito dell'organizzazione, curatela e comunicazione di mostre ed eventi d'arte. Scrive anche per Segnonline.