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Cinema,  News

Io e Lulù. La recensione del film con Channing Tatum alla regia.4 minuti di lettura

Fresco fresco di uscita nelle sale è Io e Lulù (Dog), il nuovo film con Channing Tatum. La pellicola prodotta dalla Metro-Goldwyn-Mayer è anche l’esordio alla regia dell’attore statunitense, protagonista negli anni di Step Up (2006) e Magic Mike (2012). La storia di un uomo e un cane che riserva non poche sorprese e interessanti spunti di riflessione.

Dopo la recensione di Storm Boy, arriva quella di un nuovo film sul rapporto tra uomo e animale.

La trama

Jackson Briggs (Channing Tatum) è un ex soldato dell’esercito americano che lavora in un fast-food e conduce la sua vita in solitudine, isolato dal resto della società. Alcool e risse scandiscono i ritmi della sua quotidianità e i tempi dell’azione militare sul campo sembrano remoti e irrecuperabili.

A causa delle missioni, Jackson infatti ha subìto danni irreparabili dai quali ha sviluppato un disturbo da stress post-traumatico; farmaci anti-depressivi e tranquillanti sono le uniche risorse a sua disposizione per tenere sotto controllo i gravi problemi. La volontà dell’ex soldato è quella di rientrare nell’esercito: la vita civile è per lui angusta e soffocante. Il suo unico desiderio è quello di recuperare il servizio al fianco del collega Nogales e del suo fido cane Lulù.

Lo stato di salute di Jackson sembra impedirgli, in modo assoluto, il reinserimento militare. Un evento drammatico però potrebbe offrirgli un’ultima possibilità. Jackson riceve la notizia dell’inaspettata morte dell’amico Nogales a seguito di un incidente stradale; così decide di recarsi nella base militare dello Stato di Washington per offrire il suo aiuto.

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Jackson e Lulù: il primo incontro dopo la morte del collega

On the road...

Il comandante della base gli comunica che la morte del collega ha lasciato solo il suo cane Lulù, un pastore belga addestrato per seguire i militari durante le missioni. Il cane è diventato irascibile e intrattabile; la morte del suo padrone l’ha reso feroce e inavvicinabile. 

Jackson ancora non sa che proprio Lulù sarà il punto di svolta della sua vita. Il comandante infatti gli fa una proposta ad dir poco singolare: accompagnare il pastore belga al funerale del sergente Nogales in California, a duemila chilometri di distanza dalla base militare dello Stato di Washington. L’esito positivo della missione coinciderebbe con il reintegro nell’esercito di Jackson e il successivo abbattimento di Lulù.

L’ex soldato non ci pensa due volte e accetta l’incarico; è convinto di non avere difficoltà ad avvicinarsi a Lulù e ad accompagnarla sul suo furgone fino in California. Ma Jackson si sbaglia. Anche il pastore belga, come numerosi reduci di guerra, ha subìto dei danni fisici che, anche a causa della perdita del padrone, l’hanno resa ingestibile anche da parte di chi, come Jackson, la conosce bene.

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Jackson e Lulù in viaggio sul furgone

Prende avvio il viaggio on the road di Jackson e Lulù lungo la costa occidentale degli Stati Uniti d’America. Fin qui, la trama del film di Channing Tatum potrebbe sembrare già vista e scontata, in realtà non mancano le sorprese e i momenti di commozione. Il rapporto tra Jackson e Lulù è stravagante: l’ex soldato si rivolge al pastore belga quasi fosse un essere umano, le parla e la critica. Inizialmente la convivenza all’interno del  furgone non risulta semplice, la strada che porta al cimitero del funerale di Nogales è molto lunga; Jackson e Lulù si sfidano e la relazione tra loro è posta sul piano del contrasto e dell’ironia.

L’uomo e la bestia, un gioco di specchi

Il rapporto contrastivo tra i due però, diventa anche riflessivo. Il destino di Lulù infatti è già scritto: l’abbattimento è inevitabile. Non è in grado di continuare il servizio al fianco di un nuovo padrone, e nessuno si assume la responsabilità di addestrarla per renderla mansueta e adatta all vita civile. La condizione di Lulù non sembra molto diversa da quella di qualsiasi reduce di guerra, privato del suo unico scopo e abbandonato a se stesso nella gestione delle piccole, ma non scontate, faccende quotidiane. 

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Jackson porta sulle spalle Lulù

Ad un cane militare destinato all’abbattimento, corrisponde sempre un soldato lasciato solo. Quale sarà il destino di Lulù e di Jackson?.

Io e Lulù è un film piacevole e scorrevole, capace nel suo piccolo di smuovere le acque del pensiero critico dello spettatore, senza giocare eccessivamente le carte del pietismo e della facile commozione. 

Laureata in Italianistica all'Università di Bologna. Tra il suo dire e il fare ci sono di mezzo il cinema e la letteratura. Scrive di cinema su Art Shapes.