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Diego Rivera
Arte

Messico e rivoluzione. L’arte muralista di Diego Rivera3 minuti di lettura

Ci sono molti esempi di artisti che coniugano la propria arte con l’attività politica, ma pochi sanno farlo nella maniera di Diego Rivera. Pittore e muralista messicano, Rivera ha saputo raccontare non solo il Messico ma gli ideali politici che ha sempre supportato. Il suo lavoro di chiara inclinazione comunista ha valicato facilmente i confini messicani, a volte portandosi dietro delle polemiche, e le sue opere murarie abbelliscono ancora oggi numerosi edifici pubblici in Città del Messico. Dai suoi lavori si nota come l’ideologia e le sue radici messicane sono gli elementi fondamentali non solo dell’arte ma della vita dell’artista. Diego Rivera rimane un artista in grado di esprimere la storia e alcuni degli ideali del popolo messicano. Ha lasciato affreschi che ancora oggi riescono ad esprimere le emozioni e le sensazioni che l’artista provava. 

L’arte di Diego Rivera

Conosciuto principalmente per le sue opere murarie che hanno reso il muralismo messicano uno dei movimenti più influenti del secolo scorso Rivera seppe unire i suoi ideali politici con la sua arte. Dopo un inizio di carriera vissuto in Spagna e Parigi e caratterizzato dal cubismo e dal post-impressionismo Rivera torna in Messico. Da questo momento in poi diversi muri della capitale messicana incominciano a colorarsi e a “trasformarsi” nelle tele dell’artista. Uno dei primi esempi è il murale per il Ministero della pubblica istruzione dove Rivera esalta i lavoratori e numerosi temi comunisti e messicani come la rivoluzione messicana.

Diego Rivera Murale
Dettaglio del murale al Palazzo della pubblica istruzione a Città del Messico

Questi primi murali mostrano lo stretto legame di Rivera con il Messico e la sua cultura. Qui vengono rappresentati l’agricoltura, l’industria e la cultura messicana lasciando anche intravedere quello che sarà poi lo stile di definitivo di Diego Rivera. I colori accessi danno ai personaggi ben definiti una solida caratterizzazione in questo modo il murale riesce a raccontare ancora meglio una storia.

Il murale al Rockefeller center

Ben presto il nome di Diego Rivera supera i confini messicani. Non pochi sono infatti i lavori che il muralista messicana compirà al di fuori del suo paese natale, spesso negli Stati Uniti. Qui le ispirazioni e i temi comunisti dell’artista causarono polemiche. L’esempio più famoso è quello con L’uomo nel crocevia dei cammini. Questo murale fu commissionato per il Rockefeller Center a New York nel 1933.

Il murale consisteva in tre pannelli; uno rappresentante l’uomo che controlla le macchine mentre gli altri due il capitalismo e il socialismo. La famiglia Rockefeller apprezzò fin da subito il lavoro di Rivera, poiché fraintese il murale come una rappresentazione del capitalismo come baluardo contro il comunismo. Ma la controversia inizia quando il New York World-Telegram scrisse una lettera nella quale definiva il murale un’opera di “propaganda anti capitalista”. Per abbassare i toni Diego Rivera decise allora di inserire nel suo lavoro le immagini di Lenin e la parata russa del primo maggio. 

Diego Rivera L'uomo contro l'universo
L’uomo, controllore dell’universo, Diego Rivera

Questo non passa inosservato e Nelso Rockefeller, direttore del centro, chiese a Rivera di eliminare queste due nuove aggiunte. Al rifiuto dell’artista messicano il direttore decise di far coprire il murale e di fatto distruggerlo quando era ancora incompleto scatenando le ire non solo di Rivera ma di molti altri artisti. Rimasero solo fotografie che Rivera utilizzò poi per ricreare il murale sotto il nome di L’uomo, controllore dell’universo

Mi chiamo Marco Celi, laureato in Scienze filosofiche presso l’Università degli studi di Milano ho da sempre avuto un forte interesse per l’arte e i musei in tutte le loro forme.