
Corro da te: il nuovo film con Pierfrancesco Favino5 minuti di lettura
Pierfrancesco Favino e Miriam Leone incorniciano una storia sull’amore, sulle relazioni e sulla disabilità. Corro da te, il nuovo film di Riccardo Milani è il remake italiano del collega francese Tutti in piedi (Tout le monde debout, 2018) di Frank Dubosc.
La trama
Savino è Gianni, il titolare di una famosa azienda di Milano che investe in attrezzature sportive; è un uomo di quasi cinquant’anni, al quale piace la bella vita, fatta di corse mattutine e di conquiste occasionali di numerose donne che non lo rifiutano mai. Al termine di ogni conquista, Gianni si diverte a raccontare i dettagli dei propri successi ad un gruppo di amici, con i quali si riunisce all’interno di un club privato di soli uomini.

L’improvvisa morte della madre però destabilizza la routine dell’imprenditore. Gianni è un uomo freddo, cinico e misogino e con la madre non aveva un buon rapporto; un rapporto distaccato e privo di affetto è anche quello con il fratello gemello, con il quale, in modo sbrigativo, organizza il funerale della madre. Durante un veloce sopralluogo della casa materna, svolto per recuperare eventuali oggetti del passato, Gianni conosce la nuova e giovane vicina di casa Alessia (Pilar Fogliati).
Le modalità del primo incontro sono a dir poco comico-grottesche: Gianni si ritrova per caso seduto sulla sedia a rotelle della madre, quando Alessia irrompe sulla soglia di casa. La ragazza vedendolo in quella circostanza, gli offre il suo aiuto in caso di bisogno e Gianni, pur di conquistare la nuova ‘preda’, finge di essere davvero paralizzato.

Intanto…
I giorni passano e l’imprenditore però non riesce ad ottenere il successo della conquista; la giovane Alessia misteriosamente non cade fra le sue braccia. Fino a quando lei non decide di invitarlo nella casa in campagna della sua famiglia. Gianni interpreta l’invito come un possibile traguardo. Egli però non sa che dietro all’invito si nasconde un incontro al buio: Alessia infatti vuole presentargli la sorella Chiara (Miriam Leone), anche lei costretta alla sedia a rotelle a causa di un incidente stradale.

Le maschere della vita
Le bugie di Gianni iniziano a soffocarlo sempre di più e la via di fuga da questa situazione mascherata diventa difficile da raggiungere. L’imprenditore non è abituato a dire la verità e come uomo d’affari e donnaiolo, ha imparato a raccontare tante storie diverse che fanno il verso alla verità, le girano intorno come fanno gli squali prima di attaccare, e alla fine la sbranano.
Ora Gianni ha un nuovo obiettivo: Chiara. Ancora non sa però con quale personalità dovrà confrontarsi e, sopratutto, non è consapevole delle difficoltà, talvolta insormontabili, che la disabilità porta con sé. Il mascheramento costringe l’imprenditore a vestire assiduamente i panni di una persona che non può più muoversi liberamente; Gianni è convinto che questo tipo di disabilità impedisca alle persone di sviluppare i propri talenti e capacità.

La conoscenza sempre più approfondita di Chiara contribuirà a infrangere tale chiusura di pensiero. Chiara è una ragazza sportiva e una violinista professionista, lavoro che le permette di viaggiare in tutta Italia, esibendosi nei teatri più prestigiosi del Bel Paese. Questi sono gli elementi della vita della giovane che faranno innamorare Gianni. Ma il percorso non sarà facilmente percorribile.
Pillole di analisi…
Favino e Leone sono due volti molto noti all’interno del panorama cinematografico italiano; talentuosi e istrionici, entrambi riescono a dare lustro ad un soggetto già visto e conosciuto dallo spettatore comune. Corro da te non racconta una storia nuova, anzi, il tema del donnaiolo incallito che si innamora di una donna, la più diversa e lontana dal suo stile di vita, è ormai abusato nella cinematografia occidentale dei giorni nostri.
Qui però Milani mostra un’interessante variazione sul tema. Il personaggio di Favino è una ‘macchietta’, è esagerato poiché racchiude dentro di sé numerosi, forse troppi, aspetti negativi; con il personaggio di Gianni Milani costruisce un vero e proprio stereotipo del misogino e del razzista, cui oppone, per contrasto, una giovane donna emancipata, matura e consapevole della propria condizione di disabilità. Gianni sembra un bambino incapace di distinguere i fragili contorni della vita di tutti i giorni e Chiara è l’adulta che ha trovato, con fatica, l’adeguata dimensione di vita in cui calarsi.
Il contrasto tra le due personalità produce un effetto prima comico e poi umoristico, dunque di riflessione sul tema della disabilità, mostrata qui non con un tono compassionevole e pietoso, ma in modo disincantato e prosaico. Non mancano scene divertenti e dissacranti che rimangono scolpite nella mente dello spettatore. Corro da te è un film piacevole capace di mostrare il vero volto della disabilità, nel significato più ampio del termine.


